Quando si assume un farmaco, accanto agli effetti terapeutici desiderati, si possono sperimentare uno o più fastidi connessi ad azioni collaterali caratteristiche e non eliminabili dei principi attivi che contengono o a una ipersensibilità individuale nei confronti di uno o più eccipienti. Generalmente, però, non si tratta di reazioni allergiche. Le allergie ai farmaci sono un fenomeno molto più raro e serio, che deve indurre a interrompere subito l’uso del farmaco responsabile e a non utilizzarlo più in seguito. Ma quali sono i medicinali a maggior rischio su questo fronte? Scopritelo cliccando qui.
Giorno: 21 Febbraio 2019
Come, quanto e cosa bere indoor
“La stagione fredda è arrivata. Meno ore di luce, temperature rigide, pioggia frequente e tutta una serie d’intemperie, inducono molti di voi appassionati dell’endurance a rifugiarvi tra le mura di strutture come la nostra, in grado di supportarli adeguatamente nel training invernale. E’ entusiasmante l’energia che ci passate quotidianamente e l’impegno che mettete durante i vostri training! Attenzione però, praticare sport in un ambiente chiuso, comporta inevitabilmente un cambiamento nelle esigenze fisiologiche del corpo sottoposto al training. Facciamo attenzione innanzitutto all’idratazione! Vediamo come”
Valentina
Devi sapere che
Per riuscire a migliorarti, sia in allenamento che in gara, è necessario sapere come idratarti prima, durante e dopo ogni performance.
Lo stato di idratazione è infatti un fattore molto importante tanto per la tua salute, quanto per la prestazione sportiva e poiché l’organismo adulto è composto fino al 50-60% d’acqua, tutte le funzioni corporee dipendono dal corretto stato di idratazione.
Performance sportiva: cosa succede al tuo corpo
Durante le prestazioni gli atleti spingono il proprio corpo al limite delle sue potenzialità. In assenza di una corretta idratazione risulta impossibile esprimere al meglio le proprie capacità prestative. Durante un’attività intensa il corpo con la sudorazione perde liquidi e sali basici che andranno poi recuperati. Per quanto riguarda il reintegro è corretto pesarsi prima e dopo ogni allenamento, così da sapere l’esatta quantità di liquidi consumati e da poterli reintegrare in giusta misura. Il segreto è bere poco più di quanto perso, per esempio se si perdono 1,5l si dovrebbero bere 2l d’acqua.
In sostanza, una maggiore idratazione permette una prestazione migliore e un veloce recupero. Questo vale primariamente per le discipline sportive di endurance ad alta intensità come il triathlon.
Nuoto, corsa, ciclismo
In tutte e tre le discipline del triathlon infatti un’idratazione insufficiente comporta il rischio di abbassamento dei livelli di resistenza e forza muscolare. Generalmente un nuotatore dovrebbe consumare circa mezzo litro d’acqua ogni 40 minuti di allenamento. È bene dunque avere sempre un paio di bottigliette d’acqua sul bordo vasca, da sorseggiare durante le brevi pause della sessione di allenamento. Per quanto riguarda corsa e ciclismo, i parametri sono meno definiti, ma è buona norma avere sempre con sé dell’acqua da poter bere a piccoli sorsi durante l’allenamento.
Cosa e quanto bere
In commercio si trovano moltissime bevande energetiche e integratori, ma la bevanda ottimale deve contenere potassio e magnesio, perchè durante la sudorazione vengono persi questi sali essenziali al funzionamento muscolare. Attenzione a non esagerare, bere troppa acqua semplice ad esempio comporta maggior lavoro per i reni, i quali per svolgere la loro funzione necessitano di sodio e potassio, e dato che il primo è solitamente in eccesso nella dieta mentre il secondo in difetto, un eccessivo lavoro da parte dei reni comporterebbe l’utilizzo di potassio necessario ai muscoli.
Quando bere
Non è possibile stabilire dei tempi standard d’idratazione, le variabili soggettive sono tante ed è sempre molto importante ascoltare il proprio corpo e seguire la sensazione di sete. Come linea guida diciamo che è giusto bere prima di uno sforzo fisico per prevenire una futura disidratazione, che è giusto bere durante lo sforzo fisico ma a piccoli sorsi per permettere una migliore assimilazione e che è giusto reintegrare ciò che si è perso durante l’allenamento.
Fonte: Tri60
Cause dell’infertilità maschile
Attraverso la storia, le donne sono state sempre accusate di essere la “causa” dell’infertilità maschile. Dal caso tristemente famoso di Enrico VIII che divorziava a ripetizione dalle sue mogli “sterili”, ai milioni di donne anonime che nei secoli hanno patito offese e umiliazioni a causa della loro presunta incapacità di fare figli, l’onere della procreazione è stato sempre scaricato sulle spalle femminili. Oggi sappiamo che l’infertilità può essere dovuta anche a cause maschili, che normalmente vengono indagate ogni volta che una coppia incontra problemi nell’avere figli. In linea di massima, le cause dell’infertilità maschile possono essere divise in tre aree: la prima comprende la riduzione della qualità e quantità o l’interruzione nella produzione di spermatozoi nei testicoli, la seconda riguarda le disfunzioni della ghiandola pituitaria, che non è in grado di stimolare correttamente i testicoli (cause endocrine, sono relativamente rare e riguardano circa 1 paziente ogni 100); la terza area riguarda l’ostruzione dei condotti seminali che trasportano lo sperma all’epididimo e ai vasi deferenti.
cause di infertilità | metodo diagnostico | terapie | tecniche di riproduzione assistita |
varicocele | ecografia ecodoppler spermiogramma |
chirurgia | Inseminazione intrauterina IUI Fecondazione in vitro: ICSI |
infezioni | indagini di laboratorio spermiocoltura |
farmacologica | |
immunologica | ricerca anticorpi | farmacologia | |
deficit ormonali | indagini ormonali | indagini ormonali | Fecondazione in vitro:ICSI |
patologie genetiche | indagini genetiche: cariotipo, analisi molecolare |
nessuna | Fecondazione in vitro: ICSI |
sterilità inspiegata | esclusione di cause evidenti con le indagini a disposizione attualmente | le terapie variano in funzione del disturbo | Fecondazione in vitro: ICSI |
Fonte: Androweb
Consapevolezza di sè per vivere una vita più facile
La tua giornata non è andata come desideravi?
Pensieri come: “il mio capo non mi apprezza”, “nessuno mi capisce”, “non ce la faccio più”, “se solo la smettessero”, … hanno risuonato nella tua testa? Beh, non sarai felice di sapere ciò che ti sto per raccontare…
Ti sei lasciato dominare da pensieri che non hanno niente a che fare con ciò che è realmente accaduto e soprattutto che non hanno niente a che fare con la consapevolezza! Con alcuni di questi pensieri ti crogioli quotidianamente, contro altri cerchi di lottare ma il tuo stato interiore non cambia.
Cambierebbe se tu fossi consapevole!
Bene, allora da dove partire? Innanzitutto occorre allenarsi a vedere i propri pensieri. L’abilità nell’osservarsi è il primo passo per ‘vedersi’ e conoscersi. Il primo passo verso la consapevolezza.
Più l’uomo si osserva, più si conosce e più scopre la propria inconsistenza, debolezza e fragilità senza parlare di quella continua litania di preoccupazioni, negatività, superstizioni, immagini fobiche e proiezioni malate in attesa di catastrofici eventi improbabili…
Il mondo non ti prepara a gestire pensieri ed emozioni
Puoi passare una vita intera senza accorgerti dei danni che fai lasciando allo ‘stato brado’ i tuoi pensieri e le tue emozioni. Se tu prendessi responsabilità sulle emozioni che vivi e sui pensieri che formuli la tua vita sarebbe immediatamente diversa e migliore.
Quando qualcuno ti pesta i piedi, meccanicamente ti arrabbi e per qualche ora, o addirittura qualche giorno, energeticamente vai dietro a quella persona.
La meditazione è l’allenamento che serve per produrre consapevolezza e non arrabbiarti.
Meditare significa governare i tuoi pensieri in modo tale da poter andare serenamente per la tua strada anche quando hai avuto una tensione o anche quando qualcuno ti ha pestato i piedi.
Purtroppo il nostro stato interiore è immancabilmente un biglietto di invito per la realizzazione di ciò che effettivamente accade nella nostra vita. I nostri stati d’Essere e le nostre emozioni negative prima annunciano ciò che accadrà e dopo determinano quegli eventi che erano stati preannunciati. Il tempo separa il tuo vissuto interiore, i tuoi stati, dai fatti che inevitabilmente si genereranno.
Il tempo è una cortina fumogena, un ammortizzatore che ti impedisce di scorgere la correlazione e di conseguenza di prendere responsabilità come unico regista della tua vita.
Sono certo che fai fatica ad accorgerti che quanto ti accade altro non è che lo specchio del tuo vissuto interiore.
Come puoi migliorare la tua situazione?
Fai un percorso di consapevolezza, scegli la meditazione come strumento quotidiano per mantenere saldi gli impegni che ti assumi.
Un reale percorso di crescita ti porta ad Essere Consapevole e ti dà la forza per trasmutare i tuoi vissuti negativi in modo da realizzare per il tuo futuro esattamente ciò che desideri.
Timori, paure, perplessità, dubbi, ansie, superstizioni, rancori, rabbie… robaccia che persone che fanno un percorso di consapevolezza come quello che ti sto consigliando, riconoscono come tale, perché l’hanno osservato e lavorano per fare in modo che sia diverso.
La consapevolezza che cerchiamo di produrre durante la meditazione deve ripercuotersi nel nostro quotidiano. Deve servire per frenare quei pensieri meccanici parassiti che sorgono in risposta all’ambiente, che producono stati negativi che producono quegli eventi che alla fine generiamo.
Siamo qui per essere consapevoli, per non pensare, per Essere. Quando SONO la mente si quieta e non pensa. Quando SONO la mente smette quel continuo lavorio di interpretazione di dati, di interpretazione di situazioni, di produzione di filmati… smette di mentire. La sto governando ed è pronta a produrre ciò che mi interessa.
Gli attimi di consapevolezza che riusciamo a produrre quando meditiamo sono preziosi, un momento in cui tutto si ferma e noi SIAMO, quando riparte la mente noi SEMBRIAMO e smettiamo di ESSERE.
Meditazione per prendere in mano le redini della tua vita
Ancora una volta la chiave per migliorare la tua vita sta nella meditazione. Un esercizio quotidiano, fatto tre volte al giorno per almeno 7 minuti.
La mattina medita prima di alzarti perché vuoi prendere in mano le redini della tua vita.
La sera medita prima di andare a letto e allora la tua notte sarà diversa e migliore.
Durante la giornata medita e, ogni volta che ‘ti vieni in mente’, cerca di trattenere il più possibile quello stato di quiete che si è prodotto durante la meditazione.
Se mediti nella tua vita non c’è ansia, stress, depressione. Non ci sono pensieri negativi, timori, paure… tutte queste sono solo sciocchezze della mente. Se non mediti puoi solo riflettere l’ambiente che frequenti, una società malata.
Nella meditazione facciamo uno sforzo di consapevolezza ogni volta, non è faticoso ma facciamo lo sforzo di governare i pensieri. Lo sforzo va fatto ogni volta e dipende da quanto sei distante da te stesso in quel momento, da quanto emotivamente sei sereno o ‘stravolto’.
Gli stati interiori inevitabilmente si rifletteranno nella tua vita.
Puoi studiare, laurearti, vincere al Superenalotto, correre maratone, scalare montagne, avere successo, diventare super ricco, dominare X FACTOR, … ma se non divieni consapevole il tutto è vano… e la tua vita sarà comunque intrisa di paure, timori, tristezza e sofferenza inutile.
Fonte: Naturopatia
Rimedi naturali per i dolori mestruali
La dismenorrea, definizione medica per i dolori mestruali, è un disagio molto diffuso, soprattutto nelle donne giovani nelle quali il ciclo mestruale si è appena stabilizzato. Esso rappresenta la prima causa di assenteismo dalla scuola e dal lavoro, in quanto sono proprio le ragazze al di sotto dei 20 anni, quelle che hanno avuto il primo ciclo prima degli 11 anni, le donne con mestruazioni abbondanti, quelle che non hanno mai avuto figli, ad essere più soggette. A seconda dei sintomi ci sono diversi rimedi naturali.
Le mestruazioni hanno inizio ogni 28 giorni circa. Durante il primo giorno abbiamo un abbassamento importante di estrogeni e progesterone, ormoni che svolgono un’importante azione sull’umore ed è per questo che si possono vivere stati di nervosismo o tristezza emotiva. Inoltre è possibile sentire il desiderio di cioccolato.
Come riconoscere la dismenorrea
Ogni donna reagisce in modo diverso al dolore, quindi anche i sintomi della dismenorrea possono variare da persona a persona e anche da un mese all’altro nella stessa donna. In generale, la dismenorrea si caratterizza per un dolore intenso nella parte bassa dell’addome e si possono alternare forti crampi a dolori più sopportabili.
Questo dolore intenso può coinvolgere la parte lombare della schiena, le cosce e può essere accompagnato da una serie di sintomi come:
- mal di testa;
- vertigini;
- nausea;
- senso di pesantezza;
- diarrea;
- dolore al seno;
- irritabilità;
- variazioni dell’umore;
Perché si generano i dolori mestruali?
A scatenare i dolori sono le contrazioni dell’utero generate dalle prostaglandine PGE2, molecole associate all’infiammazione. Secondo molti esperti, quando queste contrazioni sono intense, restringono i vasi sanguigni che irrorano l’utero, privandolo di ossigeno per un breve periodo.
Rimedi naturali Dismenorrea
Ovviamente i rimedi naturali per i dolori mestruali avranno lo scopo di diminuire lo stato infiammatorio.
1. Attività Fisica
Un forte effetto antinfiammatorio è prodotto dal movimento fisico. Il ricercatore Nicholas Young del Wexner Medical Center dell’università dell’Ohio ha dimostrato che l’attività motoria ha permesso ai topolini “allenati” di ridurre l’infiammazione locale e generale, fino quasi all’essere completamente eliminata. Per rendere efficace e duraturo l’effetto benefico del movimento fisico è importante praticarlo 30-45 minuti, almeno a giorni alterni.
2. Clistere
Il benessere del tuo intestino è fondamentale per vivere il tuo ciclo mestruale senza dolore. Nella mia esperienza personale, quando ho ripristinato un sano transito intestinale e ho superato i problemi legati alla stitichezza, il dolore non si è più presentato; forse perché ho imparato a lasciar andare? E’ consigliabile fare un clistere, per diminuire l’intensità dei dolori addominali, schiena e per il mal di testa. E’ possibile eseguirli con acqua tiepida; in questo caso segui la questa procedura.
3. Alimentazione
Anche l’alimentazione è molto importante:è necessario limitare o eliminare, per quanto possibile, alimenti proinfiammatori come le proteine animali, principalmente carni rosse e carni trasformate, insaccati, caffè ed eccitanti (in genere zucchero bianco, bibite gassate zuccherate, alcolici e tabacco). Se vuoi avere consigli più precisi ti consiglio di leggere questo articolo .
Fonte: Naturopatia