Benchè il servizio sanitario italiano si collochi tra quelli più apprezzati a livello mondiale, numerose risultano le aree “scoperte”, in genere più per mancanza di adeguati supporti organizzativi che non di competenze. Tra queste rientra senz’altro l’assistenza al post-partum per quanto riguarda il benessere psicofisico della donna.
Giorno: 9 Novembre 2021
2. Il bisogno di ritrovare se stessa
L’approccio attuale, privilegia giustamente l’approccio clinico, con l’obiettivo di salvaguardare lo stato di salute di madre e neonato, ma tiene in considerazione soltanto marginalmente dubbi, timori, aspettative e fragilità della donna che, dopo aver portato a termine la gravidanza, ha necessità di ritrovare sé stessa, di consolidare la propria autostima e di riappropriarsi di tutte le dimensioni esistenziali, in un rinnovato contesto di vita familiare.
3. Una guida a riscoprirsi
Spesso, in caso di difficoltà, si chiama in causa l’assenza o la debolezza di quella che è stata recentemente ribattezzata la “rete di sostegno sociale”, costituita in primis dal nucleo familiare e in seconda istanza dalle relazioni amicali. Di fatto, però, non è pensabile che la responsabilità dell’intera “gestione” del benessere psicofisico debba essere demandata ad attori esterni, come pure sarebbe riduttivo attribuirla unicamente al ruolo di professionisti che, per quanto dotati di tutte le competenze necessarie, sono soliti operare singolarmente, con un approccio orientato a problematiche specifiche e non in team e con intento educazionale e preventivo.
4. Avviare e mantenere l’allattamento al seno
Un’evenienza paradigmatica è rappresentata dalle difficoltà nell’avviare o mantenere l’allattamento al seno: in questo caso, a seconda della problematica, può essere chiamato a intervenire il pediatra, il ginecologo, l’ostetrica o l’infermiera esperta (IBCLC), ma sempre in una prospettiva univoca e fortemente polarizzata a superare un ostacolo specifico. Scarsa rilevanza viene al contrario riservata alla dimensione biopsicosociale della donna, intesa come sua diretta interazione (in ottica ”patient-cenmtered”) con il mondo immediatamente circostante che parte proprio dal suo equilibrio psicofisico.
5. Un programma per il benessere delle mamme
Alla luce di queste riflessioni, in assenza di una “cultura multidisciplinare” del puerperio e in considerazione della dimestichezza consolidata con i new media, la proposta di un programma ragionato in grado di promuovere il benessere in tutte le sue poliedriche sfaccettature, oltre a essere innovativa, è senza dubbio di utilità sia nel fornire indicazioni concrete alla neomadre sia nello stimolare i professionisti sanitari. D’altra parte una donna che dopo il parto riacquista serenità e benessere sarà in grado di affrontare con maggiore sicurezza e fiducia la maternità e di condividere con il proprio bambino una relazione più stimolante e improntata alla ricerca di nuove esperienze comuni piuttosto che circoscritta, quasi in atteggiamento difensivo, a una mera funzione di protezione vigile, sì, ma intrinsecamente passiva.
6. Un nuovo modello di fitness per le neomamme
Da qui l’opportunità di promuovere un nuovo modello di fitness per le neomamme che, proprio a partire dai rudimenti basilari, e senza ambizioni utopistiche, offra a ogni donna, con modalità espressive consone e con un percorso sistematico e graduale, la possibilità di ritrovare non soltanto la propria forma fisica ma anche quel livello di energia e di comfort indispensabile per affrontare la maternità con dinamismo e determinazione, presupposti fondamentali anche per prevenire numerosi disturbi nel neonato (per esempio coliche, disturbi del sonno) e fungere per il proprio figlio, anche nelle epoche successive, da solido modello di riferimento.
Disturbi del neurosviluppo e autismo
Fasi precoci, linea di sviluppo e malattia psichica 3
13 novembre 2021
Come sappiamo le patologie del neurosviluppo sono in forte aumento e ci troviamo ogni giorno sia come professionisti del settore, sia come persone, a considerarne tutti i risvolti clinici e umani.
Questo corso, riprendendo la linea di sviluppo, mira a una trattazione autorevole grazie alla partecipazione di esperti del settore e a concetti quali il corredo genetico individuale ereditario, la regolazione epigenetica-ambientale dei geni, l’organizzazione delle connessioni cerebrali nel corso della crescita dei pazienti affetti da autismo, ADHD, ecc.
Si proverà inoltre a considerare non solo la vita percettiva dei pazienti attraverso i modelli neuropsicologici, ma anche il complesso mondo interno degli individui psichici con patologie del neurosviluppo attraverso un modello meno riduzionistico. Verranno altresì considerate le esperienze di operatori, genitori e pazienti con patologie del neurosviluppo.