Tra le patologie della cute più insidiose e diffuse c’è sicuramente il Melanoma, un tumore della pelle che negli ultimi decenni è cresciuto in modo significativo, ma la cui eziologia rimane a tutt’oggi ancora poco conosciuta.
In pratica essendo il melanoma ascrivibile a cause di storia familiare e genetiche per una percentuale che varia tra il 5 e il 15% , per la restante percentuale l’eziologia sarebbe ascrivibile a fattori principalmente ambientali.
Per quanto l’incremento e la diffusione siano in parte spiegabili con fattori eziologici che riguardano la predisposizione alla malattia per caratteristiche genetiche specifiche, per la restante parte gli altri fattori sono tutti di tipo ambientale, e al più, relativi a caratteristiche somatiche potenzialmente suscettibili allo sviluppo del melanoma.
Quindi l’azione dei raggi solari è la causa più accreditata e condivisa della comparsa del melanoma, favorito da particolari tipologie cutanee (melanina, pigmenti) dei soggetti colpiti, nei quali le lesioni provocate dalle scottature possono evolvere verso polimorfismi e neoplasie.
Sono quindi i fattori ambientali ad essere cosi determinanti a spiegare la significativa morbilità della malattia e la diffusione nei diversi strati della popolazione, aiutata anche dal considerevole contributo proveniente dal mondo del lavoro e delle professioni.
Il melanoma è presente come malattia professionale in diversi campi, tanto da poter tracciare una mappa delle tipologie di lavoro, dell’ambiente circostante, e dell’entità di rischio di melanoma presente, secondo la quale vi sono professioni dove il rischio diventa più o meno alto.
Alcune tre attività lavorative maggiormente a rischio melanoma:
Contadino
Il sole sulla pelle e sul viso quando il contadino lavoro all’aperto nei campi, l’esposizione continua a pesticidi, fertilizzanti e prodotti chimici, l’esposizione a virus e batteri degli animali possono causare alcuni tipi di cancro in percentuali molto alte. Molti i tipi di tumore possibili da quelli di stomaco e cervello, alle forme leucemiche, ai tumori della pelle e al melanoma.
Marinaio/Pescatore
Per i marinai posti a governare le imbarcazioni o per i pescatori intenti la pesca in mare aperto sono tante le ore trascorse all’aria e al vento e sotto i raggi del sole in tutte le stagioni. Il mix di luce con raggi UV, di sole cocente e di vento possono incidere sulla cute aprendo una possibile strada al melanoma o ai tumori della pelle.
Come questi ancora altri lavori quello degli operai che lavorano come muratori o carpentieri su edifici in costruzione, assistenti di volo e piloti, che lavorano in alta quota in apparecchi dove sono presenti forte luce solare, raggi UVA e radiazioni ionizzanti, con livelli di morbilità da melanoma doppi rispetto ai dati generali.
Persino attività e mestieri insospettabili, come un lavoro di ufficio, quando includono per qualche ragione la presenza di fattori di rischio possono rivelarsi pericolosi per lo sviluppo di tumori vari o del melanoma.