La botanica (dal greco “botane” = “erba” e poi “pianta”) è la scienza che abbraccia lo studio e la conoscenza delle piante, cioè di quei corpi organizzati e viventi che producono il loro nutrimento in maniera autonoma attraverso la fotosintesi clorofilliana, sfruttando la luce del sole e l’acqua ed emettendo ossigeno come prodotto di scarto del metabolismo.
Anche i vegetali, come gli animali, sono costituiti da associazioni di cellule, manifestando una specificità di gruppi cellulari (tessuti) che si perfeziona sempre più man mano che si sale la scala botanica. A loro volta i tessuti si sviluppano in organi, ciascuno dei quali è dotato di una propria forma e si adegua a particolari funzioni.
Sono organi la radice, il fusto e le foglie, che costituiscono nel loro insieme il sistema vegetativo delle piante.
Il fusto porta i fiori, i quali, se fecondati, danno luogo ai frutti contenenti i semi: questo è il sistema riproduttore delle piante.
La parte vegetativa (o “corpo vegetativo”) delle piante può essere rappresentata da due gradi di organizzazione diversa: il tallo, che è un corpo vegetativo avente una struttura assai semplice, mai differenziato in radici-fusto-foglie, tipico delle alghe (che sono nella classificazione moderna le uniche tallofite, cioè “piante con il tallo”), ma anche degli organismi fotosintetici unicellulari e dei funghi, classificati però oggigiorno in due regni diversi da quello vegetale, e che quindi non vanno più considerati “piante”.
Il cormo, invece, è un corpo vegetativo nettamente differenziato, nel quale si possono distinguere le tre parti morfologiche fondamentali: la radice, il fusto e le foglie. Sono dette cormofite le piante con il cormo; tali sono le briofite (ad esempio i muschi), le pteridofite (tra le quali le felci), le gimnosperme (pini, abeti, cipressi…) e le angiosperme, ovvero la stragrande maggioranza delle specie vegetali attualmente presenti sul nostro pianeta, recanti fiori che daranno frutti.
Ed è proprio la funzione riproduttiva delle piante ad accorrere in nostro soccorso per aiutarci nella classificazione dei vegetali: alghe, muschi e felci vengono dette nel loro complesso crittogame, cioè piante “a nozze nascoste”, in quanto non mostrano mai fiori né semi, affidando la loro propagazione solo a spore, da cui il termine alternativo di sporofite.
Gimnosperme ed angiosperme, invece, costituiscono le cosiddette fanerogame (piante “a nozze evidenti”): queste rivoluzionano il mondo vegetale introducendo la novità del seme (assente nelle sporofite), costituito da un embrione recante radichetta, fusticino e fogliuzze (una pianticella in miniatura) con annessi serbatoi nutritizi, il tutto racchiuso entro gli involucri di un ovulo. Il seme potrà essere “nudo”, come i pinoli delle gimnosperme, o racchiuso in un ovario che darà il frutto, come nelle angiosperme.
Le piante esprimono tutta la loro innata eleganza con una vasta gamma di “portamenti”, riconducibili a tre principali categorie: il portamento erbaceo, caratteristico delle piante con breve ciclo vitale; il portamento arbustivo rappresentato dalle specie vegetali con fusto legnoso ramificato fin dalla base; il portamento arboreo tipico delle specie ad alto fusto con ramificazioni alte.
Di notevole interesse sono infine quelle specie, le cosiddette piante officinali, in grado di sintetizzare all’interno di alcuni tessuti sostanze che possono essere utilizzate ai fini terapeutici, così come quelle in grado di fornire fibra vegetale resistente da trasformare in tessuto.
L’uomo ha saputo individuare le peculiarità di ogni specie nota, sfruttandone in alcuni casi le qualità curative in altri quelle nutritive, ornamentali o tessili.