La depressione maggiore (o “disturbo depressivo maggiore”, come indicato nel “Manuale diagnostico statistico dei disturbi mentali – DSM 5”), è un disturbo dell’umore che si contraddistingue per la presenza di profonda e persistente tristezza, apatia e disinteresse nei confronti di ogni aspetto della vita, mancanza di energia e speranza nel futuro, incapacità di fare progetti e trarre piacere dalle attività abituali.
Lo stato di prostrazione psico-emotiva tipico della depressione maggiore insorge e si mantiene in modo indipendente da circostanze esterne sfavorevoli ed è di norma accompagnato da sintomi fisici come alterazioni dell’appetito e del ritmo sonno-veglia, mal di testa, disturbi gastroenterici, stanchezza generalizzata, indolenzimenti muscolari e articolari, variabili per combinazione e intensità da caso a caso.
Pur potendo insorgere in ogni momento della vita, il disturbo depressivo maggiore viene diagnosticato con maggior frequenza tra i 25 e i 45 anni e in età avanzata; le donne ne sono interessate più degli uomini, soprattutto dopo la menopausa.
Dopo l’esordio, la malattia si mantiene in modo cronico per tutta la vita, con un’alternanza imprevedibile e soggettiva di episodi di depressione acuta e periodi di benessere psico-emotivo, entrambi di durata variabile.