Il tumore del seno è la neoplasia più diffusa nella popolazione femminile di ogni parte del mondo, seppur con prevalenza differente in funzione dell’area geografica, dell’etnia e delle abitudini di vita, e rende conto di circa il 30% di tutti i tumori che interessano le donne.
Seppur raramente, anche l’uomo può essere interessato da tumore del seno, ma in questo caso la malattia è di tipo diverso da quella femminile.
Contrariamente a quanto molti pensano, quando si parla di tumore del seno non ci si riferisce a una singola malattia, ma un insieme estremamente variegato di sottotipi tumorali, ciascuno dei quali va gestito in modo mirato e specifico in ciascuna paziente, su base personalizzata, ed è caratterizzato da una diversa prognosi.
Le principali forme di tumore del seno sono quelle “invasive”, ossia il carcinoma duttale (che rappresenta tra il 70-80% dei casi) e il carcinoma lobulare (10-15% dei casi), e quelle “non invasive”, ossia il carcinoma in situ o DIN (Neoplasia Duttale Intraepiteliale) e la LIN (Neoplasia Lobulare Intraepiteliale). Altre varianti meno frequenti, caratterizzate da prognosi favorevole, sono il carcinoma tubulare, papillare, mucinoso e cribriforme.
Se diagnosticato e trattato precocemente, il tumore del seno nella maggioranza dei casi può essere eliminato in modo definitivo o comunque essere tenuto sotto controllo in modo efficace per molti anni.
Le possibilità di cura si riducono in caso di neoplasie diagnosticate tardi, in fase avanzata, e di forme particolarmente “aggressive” e con elevata propensione a dare metastasi a distanza.