Il cianuro è al primo posto come pesticida, ma non è l’unico modo attraverso il quale è possibile avvelenarsi. I cianuri organici sono altamente tossici se ingeriti. Questi Sali possono anche essere assorbiti per via percutanea ed il più pericoloso è il gas idrogenato di cianuro. Un’altra sorgente di cianuro si trova nel nocciolo di alcuni frutti, come le albicocche e le mandorle. L’azione del cianuro è abbastanza specifica: blocca la citocromo-ossidasi, in modo che il metabolismo si arresti.
I sintomi compaiono in breve tempo. All’inizio il paziente avverte una sensazione di vertigini e agitazione, seguita da cefalea, tachicardia e senso di costrizione toracica. Altri sintomi che si manifestano sono confusione mentale, atassia, debolezza, e collasso.
Diagnosi e trattamento
Per quanto riguarda la diagnosi è necessario misurare i livelli plasmatici di cianuro, ma in caso di avvelenamento acuto non è possibile aspettare i risultati di queste indagini. Come primo provvedimento si deve rompere una capsula di nitrito d’amile sotto le radici del paziente, in modo che la sostanza volatile venga inalata assicurandosi che il paziente respiri evitando di ricorrere alla respirazione bocca a bocca. Il trattamento prevede dicobalto edetato, che risulta essere il più efficace. Un trattamento alternativo è l’iniezione di nitrato di sodio e di tiosolfato di sodio.
Fonte: Vadecum di terapia degli avvelenamenti di Roy Goulding