Le proteine aiutano a rinforzare i muscoli, quei muscoli che aiutano a sostenere la fatica e a mantenere il corpo in equilibrio. Di quante ce n’è bisogno?
Giorno: 5 Marzo 2020
Cosa mangiare durante l’allattamento
Una donna che allatta il proprio bambino necessita di un fabbisogno energetico in corrispondenza al latte prodotto. Per calcolarlo viene tenuto conto di una perdita di peso di 0,5 kg al mese nei sei mesi che seguono il parto. Se durante l’allattamento integrale al seno la produzione di latte va in media da 680 ml a 820 ml, il fabbisogno energetico supplementare corrisponde a 450 kcal nel primo mese fino a 565 kcal nel primo trimestre.
Durante l’allattamento per la donna equivalgono le stesse raccomandazioni della gravidanza, per cui è necessario seguire un’alimentazione sana ed equilibrata. Durante questo periodo vi è necessità di un bisogno supplementare di sostanze nutritive come legumi, verdura e frutta di stagione. Tra gli alimenti proteici preferire il pesce, la carne bianca e i derivati del latte.
Gli alimenti controindicati durante l’allattamento sono: cipolla, carciofi, broccoli, cavoli, sparagi, crostacei, molluschi, selvaggina e pietanze preparate con uova crude. Se il bambino soffre di coliche gassose è necessario evitare tutti i latticini, legumi con buccia e frutta secca. Se, inoltre, è a rischio allergico evitare: fragole, agrumi, banane, ananas, lamponi, avocado, pomodori, spinaci, fecola di patate, noci, arachidi e nocciole, fave, piselli, ceci, lenticchie, fagioli, albume, formaggi, vino, birra, cioccolato, insaccati, crostacei, frutti di mare e pesce conservato.
Fonte: Manuale di dietetica e nutrizione clinica di Franco Contaldo e collaboratori.
Le abilità intuitive
Grazie alla presenza di molti schemi ricorrenti il medico riesce a cogliere gli indizi per formulare una diagnosi o pianificare un intervento. Tante decisioni vengono prese attraverso un processo mentale basato sull’intuizione. Gli aspetti intuitivi, infatti, consentono al medico di prendere decisioni anche in situazioni difficili.
L’intuito rende possibile cogliere nella realtà gli indizi che consentono di assumere delle decisioni importanti. In sanità le abilità intuitive sono importanti per definire una diagnosi o un trattamento. Riconoscere una malattia quando è già conclamata spesso è troppo tardi. Nel pianificare percorsi di formazione è importante focalizzare l’attenzione degli operatori sulla necessità di imparare a cogliere le fasi precoci di un processo morboso, saperle analizzare e fare scelte terapeutiche appropriate.
Le capacità intuitive si sviluppano nel corso del tempo con costanza, impegno e motivazione.
Fonte: Non ho tempo per… Come logora curare: operatori sanitari sotto stress di Ferdinando Pellegrino