Non è la prima persona che si pone questa domanda e che torna indietro con la memoria per individuare le situazioni più rischiose per il contagio nelle quali potrebbe essersi esposto.
Può essere successo quella volta in metropolitana dove si era capitati vicino a un uomo con una tosse stizzosa e persistente, oppure al supermercato dove c’era un certo affollamento alle casse?
Ecco dunque che il dubbio si fa strada: magari l’ho avuto ma non me ne sono accorto!
Non ci si sbaglia a pensarlo, è un’ipotesi fattibile dato che il virus, per aver causato una pandemia mondiale deve aver viaggiato in lungo e largo, e potrebbe aver colpito tante persone sul suo cammino, che potrebbero non avere contezza di essere stati contagiati e per questo aver trasmesso ad altri il virus in modo inconsapevole, moltiplicando in modo considerevole il numero degli ammalati.
Negli anni precedenti la pandemia non si faceva tanto caso se si aveva un raffreddore, qualche colpo di tosse, o un po’ di mal di testa, ma da quando è stata dichiarata la pandemia da Covid 19, ogni minimo sintomo diventa preoccupante e prefigura sitauzioni estreme come gravi problemi respiratori o ricoveri d’urgenza.
Un contagio da Covid 19, quando i sintomi sono pochi o non presenti, comporta una durata dell’infezione di un paio di settimane prima di esserne fuori, mentre un comune raffreddore si esaurisce in pochi giorni. La febbre può essere un elemento distintivo , presente spesso nell’infezione da Covid, accompagnandosi anche ad un respiro più affaticato , cosa che non succede invece nel comune raffreddore.
- Il sintomo del respiro corto è tipico del Covid e non ascrivibile ad altri tipi di raffreddamenti o di sintomi propri di un attacco di ansia o di panico.
- Le difficoltà respiratorie da Covid non durano poche ore ma più giorni e sono spesso associate a dolori articolari tipici delle sindromi influenzali.
- La tosse stizzosa e persistente è un sintomo specifico del Covid, mentre in altre forme respiratorie, come allergie o raffreddamenti, la tosse è graduale più o meno crescente e non uguale e persistente sin dalla comparsa.
- Un raffreddore può causare lacrimazione degli occhi ma non renderli acquosi e fortemente arrossati, proprio come quando si è presa una congiuntivite, che poi è un altro sintomo specifico del Covid.
Si sa che un raffreddore ottura il naso e non permette di sentire odori ma, se si sono persi l’olfatto ed anche il gusto e questi sintomi durano da più giorni, allora si può essere sicuri che si tratta di Covid.
Il raffreddore e l’influenza possono certamente far sentire stanchi o spossati, ma il sintomo di stanchezza estrema è tipico di una infezione virale come quella da Covid 19.
Nel passare in rassegna i sintomi che si sono avuti, non sapendo se si è stati colpiti da un banale raffreddore, da un virus influenzale meno pericoloso oppure dal Covid, bisogna anche ricordarsi se si è avvertito un sorta di oppressione o dolore al petto, o se si è percepito un battito cardiaco accelerato o delle palpitazioni. Il raffreddore o altre sindromi influenzali non portano solitamente questi disturbi, ma il Covid può portarli e almeno per un paio di settimane.
Se i sintomi passati in rassegna risultano ancora nebulosi e non si ha nessuna certezza, non resta che praticare un test degli anticorpi, agenti spontanei di difesa immunitaria che l’organismo oppone contro l’offensiva del virus.
Se sono presenti nel corpo vuol dire che c’è stato un contagio, magari ad opera di una variante del virus, più aggressiva e rapida nel farsi largo tra le cellule , alla quale può essere seguita una risposta immunitaria. Va detto però che non si può avere certezza che l’azione difensiva sarà disponibile contro future nuove esposizioni al virus, anche se i già contagiati dovrebbero essere meno esposti a nuovi contagi.