La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) consiste in un’accentuata risalita di parte del contenuto acido dello stomaco verso l’esofago, favorita da una scarsa tenuta o da un’aumentata frequenza di apertura del cardias, la valvola che separa i due organi e che dovrebbe impedire al cibo di salire verso l’alto dopo essere stato ingerito.
La MRGE è uno dei disturbi digestivi più diffusi e sperimentati in età adulta (ne soffre circa una persona su dieci), a prescindere delle caratteristiche individuali, dalle abitudini di vita e dal livello socioculturale, anche se sedentarietà, eccessi alimentari, consumo di alcolici, fumo e stress rappresentano accertati fattori in grado di favorire e peggiorare il disturbo.
Oltre alla forma classica, contraddistinta da iperacidità e bruciore gastroesofageo, esiste anche una malattia da reflusso gastroesofageo non acido o “non soltanto acido”, più subdola e difficile da diagnosticare e da trattare perché causa sintomi che possono essere confusi con quelli di altre patologie, in particolare di tipo respiratorio.