La comparsa della psoriasi può portare all’abbandono di attività sportive, in quanto il disagio fisico e psicologico inducono il paziente ad isolarsi e sospendere quelle che prima erano le sue abitudini quotidiane.
La psoriasi è caratterizzata dalla presenza di lesioni, che ovviamente influiscono negativamente anche sull’umore del malato, che spesso non prosegue le attività che svolgeva prima della comparsa della psoriasi. Una ricerca condotta in Finlandia ha evidenziato che la maggior parte dei pazienti abbandonano del tutto o solo in parte l’attività fisica. Un altro studio, condotto in Italia, seppur confermando l’abbandono dei giovani delle attività sportive, ha dimostrato che un quarto di essi ha riscontrato benefici nello sport, impedendo il decorso naturale della patologia.
Quindi, se è vero che i pazienti affetti da psoriasi tendono ad abbandonare le proprie abitudini, è anche vero che l’attività fisica costante riveste un ruolo importante per il miglioramento dei sintomi della malattia. Inoltre, lo sport riduce anche il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, metaboliche e diabete di tipo 2, che possono manifestarsi in seguito alla psoriasi.
Quale sport praticare?
Scegliere lo sport da praticare non è così difficile, basta evitare quelli di contatto, come la boxe o le arti marziali, in quanto potrebbero verificare lesioni o graffi sulla pelle. Il nuoto e tutti gli sport acquatici sono molto consigliati, soprattutto se praticati nei mesi estivi e all’aperto. I raggi solari, infatti, portano giovamento ai pazienti malati di psoriasi. Se invece, il nuoto viene praticato in piscina è necessario informarsi sulla quantità di cloro presente nell’acqua e sciacquare bene il corpo in seguito all’attività, in modo da non sviluppare irritazioni da cloro. È importante utilizzare lenitivi ed emollienti per tenere la pelle morbida e protetta, cercando di usare la massima cura sia dal punto di vista igienico che cosmetico.