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L’alcol è presente spesso nei contesti della vita di coppia e di quella familiare, in quanto spesso collegato a celebrazioni di eventi e di fatti dei componenti della famiglia, ma talvolta, proprio perché a portata di mano, può diventare un rifugio per alcuni di essi.
Quando l’uso occasionale e controllato si trasforma in consumo eccessivo o abuso, l’alcol può determinare una serie di effetti negativi nel menage coniugale, nella vita familiare e in quella dei figli.
E’ un fatto accertato che l’alcol può entrare nei contesti familiari a partire dalle scelte che portano al matrimonio o alla decisione di diventare genitori, e poi alla soddisfazione della coppia, oppure alla violenza coniugale

Quando si esamina la condizione di salute fisica, mentale e generale di una famiglia vanno presi in considerazione diversi fattori. Va osservato se è presente un comportamento antisociale e se c’è consumo di alcol da parte  dell’uomo o  della donna, o di entrambi ed eventualmente, le conseguenze sui processi coniugali e familiari.
Va osservato se vi sono abitudini di consumo di alcol e in quali quantità per comprendere se via sia un collegamento tra il bere eccessivo e comportamenti violenti,  tra il bere e l’abbandono dei bambini, tra il bere e la mancanza di soddisfazione coniugale e la presenza, invece, di un conflitto coniugale.

Vanno tenuti presenti i seguenti elementi:

  • l’alcolista nel contesto della famiglia è sotto lo sguardo vigile dei familiari che osservano i suoi comportamenti per poter prevedere eventi negativi in tempo utile.
  • I figli del genitore alcolista in qualche modo devono accelerare la propria crescita proprio per mancanza di serenità emotiva, essendo costantemente preoccupati della rottura degli equilibri familiari dovuti al consumo eccessivo da parte del padre, o della madre oppure talvolta di entrambi.
  • Il partner sobrio finisce per accollarsi le maggiori responsabilità, anche quelle del partner alcol dipendente, diventando l’unico punto fermo per l’intera famiglia.
  • Il partner dipendente tende ad isolarsi e fare propri pensieri di abbandono, gelosia, solitudine, rifugiandosi ancor più nell’alcol.
  • Un ulteriore spinta verso il peggioramento della condizione può venire dal rifiuto sessuale del partner non dipendente, che a sua volta intende non assecondare il degrado della famiglia.

Talvolta si rileva che l’alcol sia spesso usato come un mezzo per un comportamento negativo, come per celare alcune forme di malessere o di reazioni emotive.
Nella società attuale spesso le coppie, soprattutto quelle giovani,  durante la settimana sono prese da un intenso impegno lavorativo, per poi bere in eccesso nel weekend, abitudine che può favorire discussioni accese o scontri coniugali.
La Terapia familiare dell’alcolismo rappresenta un aiuto concreto ai pazienti per combattere la tossicodipendenza e resistere nei momenti difficili, fornendo loro strumenti per evitare di reiterare l’abitudine al consumo eccessivo di alcol.

La dipendenza dall’alcolè una condizione psichica nella quale la persona finisce per non svolgere i propri compiti genitoriali, trascurando i figli, che essendo vulnerabili possono sviluppare danni psichici e traumi nella loro crescita.mento dello sviluppo.
È altrettanto probabile, in alcuni casi, che questi bambini possano risultare vittime dell’abuso fisico, anche sessuale. Una volta adulti potrebbero sviluppare una dipendenza da alcol.

Diverse possono essere le modalità di approccio ad una terapia familiare dell’alcolismo che possono funzionare adeguatamente nel trattamento della dipendenza, tra cui alcune particolarmente più seguite:

  • terapia familiare sistemico-relazionale;
  • terapia comportamentale familiare;
  • gruppi di auto-aiuto;

La terapia familiare è una forma di terapia di gruppo, anche se l’attenzione mira alla risoluzione nel senso della guarigione delle relazioni di quanti hanno convissuto con problemi comportamentali e psicologici.
La terapia familiare e il supporto sociale fornito dai gruppi di aiuto sono utili a testimoniare alle persone alcol-dipendenti di non essere da soli nell’obiettivo di uscire dalla dipendenza.
Fare partecipi i componenti della famiglia può dare risultati migliori e maggiore certezza di continuità nella terapia.

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