La radiografia è l’unico modo per sapere se un osso è fratturato. Se si hanno dubbi è necessario trattare il paziente come se avesse un osso fratturato.
- Trattare il paziente in modo delicato, rimuovendo i vestiti che ricoprono la parte in questione.
- Esaminare la zona colpita e cercare di capire se l’osso è deformato. Chiedere al paziente quale sia il dolore e come è stata causata la lesione.
- Controllare la circolazione e l’innervazione usando il CSM, ossia, circolazione, sensibilità e movimento. Per controllare la circolazione apprezzare il polso radiale per gli arti superiori o il polso posteriore della caviglia per quelli inferiori. Controllare la sensibilità toccando con le dita il paziente e chiedendogli di segnalare quando avverte il tocco. La capacità di movimento, invece, permette di verificare la presenza di lesioni nervose.
- Immobilizzare la parte lesa. La maggior parte delle fratture è di tipo minore e quindi non deve essere ridotta. Nel caso in cui deve essere ridotta cercare di farlo senza CSM. Se il polso non torna normale, portare immediatamente il paziente in ospedale. Non bisogna tentare di ridurre le fratture che interessano colonna vertebrale, spalla, gomito, polso o ginocchio. Per immobilizzare la parte lesa possono essere utilizzati diversi materiali come cartoni, stecche di legno e il corpo stesso del paziente, legando la parte fratturata con una parte sana. In caso di una lesione di un’articolazione, immobilizzare i segmenti ossei distali e prossimali all’articolazione.
Fonte: Guida Tascabile di Pronto Soccorso di Mediserve