Qual è l’età più indicata per rimanere incinta, il momento migliore? Donne, diventate mamme, avranno sicuramente pareri differenti e le differenti esperienze sono importanti per capire un po’ di più il complesso mondo della gravidanza ed i suoi complessi aspetti.
In pratica due sono i dati di cui tenere conto:
- il dato biologico da un lato;
- il dato di vita pratica dall’altro.
Questi dati nella contemporaneità non sembrano coincidere, bensì allontanarsi. E’ questa la ragione per la quale, in un’epoca nella quale le gravidanze si possono volere e programmare, per ogni donna sia necessario informarsi ed ascoltarsi.
Ogni donna risente di un proprio orologio biologico, al quale non sfugge se il tempo della procreazione è già arrivato o meno, vivendo sentimenti di desiderio di questa esperienza quando la sente prossima o di disagio quando la sente ancora lontana.
Questi aspetti psicologici sono alla base di scelte di vita future. Se alcune donne sono orientate a pensare che a vent’anni si trovino nel momento più fertile e giusto per restare incinte, altre ritengono che nemmeno a trent’anni sia il momento giusto. Mettendo quindi a confronto gli orientamenti delle donne e il parere degli esperti se ne ricava che non esiste un’età ideale e perfetta per rimanere incinta, ma che questa risponde a vissuti, circostanze, livelli esperenziali e di maturità strettamente individuali.
Il momento ottimale dunque è quando una donna si sente pronta, fisicamente, emotivamente, mentalmente e finanziariamente, e questo tempo varia notevolmente da persona a persona.
Indubbiamente le diverse possibili età per restare incinte presentano vantaggi e svantaggi che vanno considerati. Vantaggi legati non solamente agli aspetti fisici, ma anche a quelli familiari, finanziari, lavorativi, sociali.
Proviamo a prendere in considerazione dei criteri che consentano di tracciare dei punti fissi, possibilmente condivisibili sia dalle donne che si avvicinano alla genitorialità, sia dagli esperti che seguono ed assistono le neo-mamme.
Gravidanza entro i primi 20 anni
Certamente, questa giovane fascia, che è la più fertile da un punto di vista fisico, non è consigliabile per la maggior parte delle ragazze. Alla fertilità dell’apparato riproduttivo infatti non corrisponde generalmente un livello di maturità che, superati gli aspetti adolescenziali o infantili, comporti consapevolezza della responsabilità e dell’impegno rappresentato dalla gravidanza e dalla genitorialità.
Gravidanza dai 20 ai 28 anni
In questa fascia d’età la fertilità è ancora ad alti livelli, la forma fisica buona per affrontare una prima gravidanza, con tempi di recupero abbastanza rapidi. Anche il carattere può essere più consolidato e consapevole dell’impegno che comporta la procreazione. Un primo figlio in questa fascia di età può essere cresciuto da una mamma in buona forma fisica e in un periodo più favorevole anche sotto gli aspetti della stabilità familiare e della buona condizione economica.
Gravidanza dai 28 ai 35 anni
E’ noto che unna volta raggiunti i 30 anni e in particolare i 35 si osserva una diminuzione della fertilità, non come dato assoluto ma come elemento di cui tenere conto se si desidera dar luogo a una gravidanza.
In questa fascia d’età bisogna avere consapevolezza di quello che si intende fare, se si desidera mettere al mondo uno o più bambini, stando attenti a che questa scelta si basi su convincimenti maturi e non sia frutto di reattività o di paure (come ad es. quella di non aver ancora un partner affidabile, o di essere troppo avanti negli anni).
Gravidanza dai 37 anni ai 42 anni
In questa fascia di età la gravidanza deve tener conto di una drastica riduzione dei livelli di fertilità, oltre che della maggiore incidenza di problematiche ostetriche che possono rappresentare anche fattori di rischio per il nascituro. Si tratta di gravidanze definite “tardive” che, per potersi realizzare, spesso necessitano di interventi di PMA, oltre di un attento monitoraggio del loro decorso clinico.
Le preoccupazioni maggiori relative alle gravidanze in questa fascia di età sono relative ai diversi rischi medici:
- complicanze precoci della gravidanza;
- gravidanze ectopiche (o anche impropriamente dette extrauterine);
- aborti spontanei;
- complicazioni come preeclampsia (gestosi), diabete, problemi placentari-placenta pervia, basso peso alla nascita;
- parto pretermine;
- alto tasso di mortalità fetale.