Ci si sta iniziando ad interrogare sugli Interventi psicologici necessari a seguito dell’epidemia di COVID-19. In uno studio recente cinese, pubblicato su China Lancet February 18, 2020 a partire proprio da quella che è stata l’esperienza cinese, si evidenzia come di fronte alle esigenze psicologiche di pazienti, familiari e personale medico, istituzioni mediche ed università hanno aperto piattaforme on line per fornire sostegno psicologico, ma il tutto in ordine sparso senza un’organizzazione capace di pianificare, coordinare le attività e metterle in comunicazione. In particolare si è riscontrata la mancanza di tempestività delle diagnosi e di follow-up relativi a trattamenti e valutazioni. Nello specifico, in riferimento ai pazienti che hanno dovuto affrontare l’emergenza di salute, tutti gli studi sottolineano come i disturbi dello stress permangano, a vario grado, anche dopo la fine dell’evento (dopo la guarigione o la dimissione dall’ospedale) e di come quindi dovrebbero continuare ad essere seguiti.
Sarebbe necessario quindi, per poter approntare specifiche misure di intervento, classificare le persone che hanno necessità di un intervento psicologico in base a vari fattori tra i quali: il decorso della malattia, la gravità dei sintomi, il luogo del trattamento (restare isolati in casa ha un impatto psicologico sicuramente diverso dall’essere in un reparto di isolamento in un ospedale o di terapia intensiva).Un altro problema è dato dal fatto che gli psichiatri, gli psicologi clinici e gli assistenti sociali sono ritenuti personale non essenziale nella gestione dell’emergenza pandemica e non fanno parte dell’organico assegnato ai reparti di isolamento.
Conseguentemente, gli operatori sanitari che operano nei reparti malattie infettive, già in prima linea e sotto forte pressione, si trovano a dover gestire senza una specifica preparazione tutti gli interventi psicologici necessari ai pazienti. Analogamente alle persone in quarantena a casa il personale dei servizi sanitari si trova costretto a fornire accanto ad assistenza medica di base anche cure di salute mentale, nonostante le complicate procedure, i carichi di lavoro molto pesanti e la mancanza di una formazione in psichiatria o psicologia clinica. Sarebbe dunque essenziale, per affrontare il disagio emotivo ed i disturbi causati da emergenze sanitarie come le epidemie, prevedere e rendere operativa la presenza di un team di professionisti composto da personale di salute mentale.