Quasi tutti vorrebbero cambiare qualcosa di se stessi. Essere un po’ più alti o più magri, avere il naso più diritto o la bocca più morbida, i piedi più piccoli o la pelle più liscia. Fortunatamente, la maggior parte delle persone riesce ad accettare le proprie piccole o grandi “imperfezioni”. E, complessivamente, ad amarsi: se non molto, almeno abbastanza per sentirsi in sintonia con il proprio corpo e con gli altri, anche quando deve letteralmente “mettersi a nudo”. Quando ciò non avviene le relazioni in generale e la sessualità in particolare possono patirne, e non poco. Ecco qualche consiglio per non cadere nell’errore di credersi poco attraenti o desiderabili e abbandonarsi serenamente al piacere di piacere.
sessualità
Il desiderio sessuale invecchia oppure no?
In una società dove essere e rimanere giovani è un imperativo assoluto e il corpo è al centro di ogni forma di comunicazione, qualunque segno di invecchiamento che naturalmente il nostro organismo invia con il passare del tempo è visto come un fallimento personale e qualcosa da nascondere. La sfera sessuale non fa eccezione a questa regola, anzi. Spesso, proprio il desiderio e la fisicità che lo accompagna diventano uno degli aspetti più critici dopo gli “anta”. Ma che cosa cambia realmente in uomini e donne con il passaggio a un’età più matura? Il desiderio invecchia oppure no? E il modo di fare l’amore può restare lo stesso? Qualche (rassicurante) risposta.
Sessualità: i problemi più comuni
Una sessualità soddisfacente è un elemento fondamentale della salute fisica e psichica e va tutelata a ogni età. Quando si manifestano disturbi, un sereno dialogo tra i partner e il supporto medico sono la chiave per risolvere la situazione.
La sessualità non è soltanto una fonte di piacere, ma è un aspetto fondamentale della salute fisica e psicologica di ogni persona, uomo o donna, a prescindere dall’età. A riconoscerlo e affermarlo da alcuni decenni è addirittura l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che inserisce la sessualità tra i cardini della definizione ufficiale di salute.
A ogni età, tuttavia, uomini e donne hanno un modo diverso di vivere la sessualità e possono andare incontro a vari disturbi che possono rischiare di trasformare una straordinaria fonte di equilibrio e benessere in un problema tutt’altro che banale, fino a indurre a evitare del tutto i rapporti per non sentirsi in difficoltà.
Un concetto essenziale da ricordare, in questi casi, è che la sessualità non è una mai questione individuale, ma un’esperienza di coppia e come tale deve essere affrontata, sia quando tutto procede perfettamente, sia quando c’è qualcosa che non va. I rimedi per risolvere la situazione sono molti ed efficaci nella maggioranza dei casi, ma funzionano meglio se a gestirli si è in due, con serenità, spirito di collaborazione e affetto reciproco.
Le difficoltà della giovinezza
Da giovani, in assenza di patologie specifiche dell’apparato genitourinario o malattie sistemiche severe, le principali criticità in ambito sessuale sono generalmente legate all’insicurezza e al timore di “non essere all’altezza” (perché non abbastanza in forma, sensuali o “tecnicamente preparati”) oppure all’inesperienza e a una scarsa confidenza con il proprio corpo, che portano a non saper gestire le proprie emozioni e le reazioni fisiche che le accompagnano.
Tutte queste difficoltà psicologiche irrisolte possono interferire con il desiderio o portare a raggiungere il culmine del piacere troppo presto, troppo tardi, con estrema difficoltà o addirittura mai. Rientrano in questo gruppo di disturbi della sessualità: l’ansia da prestazione, la disfunzione erettile, l’eiaculazione precoce o ritardata, sul versante maschile; il desiderio insufficiente, i rapporti poco piacevoli o dolorosi e la difficoltà di raggiungere l’orgasmo, sul versante femminile.
I problemi possono manifestarsi fin dai primi rapporti e risultare particolarmente difficili da affrontare in considerazione della limitata esperienza di entrambi i partner e, non di rado, dalla precarietà delle relazioni. Queste criticità iniziali possono pregiudicare la qualità della vita sessuale successiva, se non vengono affrontati precocemente, parlandone francamente il proprio compagno/a e/o cercando il supporto del medico di fiducia ed eventualmente di uno psicologo esperto di disturbi della sessualità.
In genere, i disturbi privi di una base organica oggettiva sono più frequenti e significativi in occasione di rapporti di breve durata e caratterizzati da una scarsa empatia reciproca mentre migliorano notevolmente (fino a sparire) quando si riesce a instaurare una relazione profonda e duratura, che permette di trovare una buona sintonia fisica e psicologica e di vivere la sessualità in modo via via più rilassato e naturale.
D’altro canto, anche coppie giovani, sane e inizialmente affiatate possono, a un certo punto, perdere interesse nell’attività sessuale o trarne minor piacere. In questi casi, spesso, l’origine del problema va ricercata in fattori di natura diversa, come l’instabilità o lo stress lavorativo, la preoccupazione per difficoltà economiche, la stanchezza dovuta ai troppi impegni, il sonno insufficiente o lo stile di vita poco sano.
A riguardo, va ricordato che fumo, alcolici, sovrappeso, scarsa attività fisica e ritmi di vita disordinati sono nemici dichiarati non soltanto della salute generale, ma anche di quella sessuale (soprattutto per gli uomini). Il loro impatto negativo si percepisce a ogni età e diventa via via più marcato mentre ci si avvicina agli “anta”.
Un’altra fase critica per le coppie in età fertile è quella della gravidanza e del post-partum, a causa di un mix di fattori fisici e psicologici che possono mettere a dura prova entrambi i partner, per ragioni diverse e talvolta opposte, soprattutto in occasione del primo figlio.
Riduzione del desiderio, timore di danneggiare il feto, ansia per il fatto di diventare genitori, disturbi fisici e psicologici successivi al parto, arrivo del neonato e ridefinizione degli equilibri della famiglia possono seriamente interferire con la sessualità per diversi mesi, specie se non se ne parla nell’ambito della coppia e non si ricerca il supporto del ginecologo (per la donna) ed eventualmente dello psicologo (per entrambi i partner).
I disturbi dell’età matura
Come tutte le funzioni dell’organismo, anche quella sessuale con il passare del tempo si trasforma e, anche se qualcuno può esserne infastidito o deluso, non resta che accettare l’inevitabile cambiamento, che ha comunque anche qualche risvolto positivo come la maggiore esperienza, l’approccio più rilassato ai rapporti, la più fine conoscenza di sé stessi e del partner ecc.
Sia nell’uomo sia nella donna, a guidare la trasformazione è soprattutto la graduale diminuzione dei livelli degli ormoni sessuali (rispettivamente, gli androgeni e gli estrogeni) che si verifica a partire dai 40-50 anni, cui si aggiungono una progressiva diminuzione delle prestazioni muscolari e cardiovascolari e, in molti casi, l’insorgenza di patologie o disturbi che possono interferire con la sessualità in modo diretto o come conseguenza delle terapie che si devono assumere per tenerli sotto controllo.
Nell’uomo, per esempio, molte malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e i disturbi prostatici possono ridurre la capacità di ottenere l’erezione o il suo mantenimento, così come i farmaci necessari per abbassare l’ipertensione arteriosa o l’iperglicemia, contrastare le coronaropatie o i sintomi dell’ipertrofia prostatica, migliorare la funzionalità cardiaca in chi soffre di fibrillazione atriale o scompenso cardiaco.
Nella donna a interferire con la sessualità possono essere disfunzioni ovariche, della tiroide o dell’ipofisi e i sintomi associati alla menopausa o alla post-menopausa, a partire dalla minore lubrificazione e dalla graduale modificazione della sensibilità e della struttura delle mucose vaginali (tutti cambiamenti che possono comportare rapporti poco piacevoli o dolorosi).
Non vanno trascurate neppure le condizioni di disagio psichico che possono diventare particolarmente diffuse e marcate nelle donne over40, prime tra tutte la depressione e l’ansia (di cui soffrono meno frequentemente anche gli uomini), così come le ripercussioni negative sulla sessualità di alcuni dei farmaci necessari per trattarle (antidepressivi, stabilizzatori dell’umore ecc.). Sempre sul fronte psicologico, soprattutto quando ci si confronta con un nuovo partner, a creare problemi quando non si è più giovanissimi può essere l’idea di non avere un corpo esteticamente desiderabile, quanto meno secondo i canoni in vigore: in questo caso, una maggiore consapevolezza del proprio valore e un po’ di autoironia sono le chiavi del successo.
Come risolvere la situazione?
Posto che la sessualità è una questione di coppia, il primo consiglio per affrontare qualunque tipo di problema fisico o psicologico è parlarne apertamente con il proprio compagno/a, con semplicità e serenità. Ciò aiuterà anche il partner a non sentirsi “causa” della riduzione di desiderio o del minor piacere provato e permetterà di aumentare il livello di intimità e coesione della coppia, nonché talvolta di individuare insieme, senza troppa difficoltà, una soluzione adeguata.
Se condividere il problema e affrontarlo insieme con strategie semplici (per esempio, creando situazioni più stimolanti, prolungando i preliminari, cambiando le posizioni, modulando i tempi di raggiungimento dell’orgasmo ecc.) non è sufficiente per migliorare la situazione, il passo successivo è rivolgersi al medico di fiducia per verificare lo stato di salute generale, valutare il disturbo specifico e individuare possibili interventi che possono contribuire ad attenuarlo (vedasi, per esempio, farmaci contro la disfunzione erettile o terapie ormonali).
Rivolgersi al medico prima di assumere qualunque tipo di farmaco o integratore è fondamentale, sia perché i farmaci disponibili per migliorare le prestazioni sessuali possono avere diverse controindicazioni e risultare pericolosi in determinati contesti clinici sia perché, a volte, la disfunzione sessuale può essere la spia di una malattia organica non ancora diagnosticata, che deve essere valutata e gestita (come, per esempio, malattie cardiovascolari, disturbi ormonali o problemi alla prostata).
Quando il disturbo della sessualità appare legato ad aspetti genitourinari, è bene richiedere un consulto ginecologico (per le donne) o andrologico/urologico (per gli uomini). Specie dopo i 50 anni, è soprattutto a questo livello che possono insorgere disturbi capaci di ridurre notevolmente la possibilità di avere rapporti soddisfacenti (o di averli tout-court) ed è importante che sia uno specialista esperto ad approfondirne le cause e a suggerire soluzioni appropriate, di tipo farmacologico o chirurgico.
Fonti:
- National Institute on Aging – NIH (https://order.nia.nih.gov/publication/sexuality-in-later-life)
- Mayo Clinic (https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/female-sexual-dysfunction/symptoms-causes/syc-20372549)
- Mayo Clinic (https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/erectile-dysfunction/symptoms-causes/syc-20355776)
- Mayo Clinic (https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/premature-ejaculation/symptoms-causes/syc-20354900)
- Mayo Clinic (https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/delayed-ejaculation/symptoms-causes/syc-20371358)
- von Hippel C et al. Sexual Function among Women in Midlife: Findings from the Nurses’ Health Study II. Women’s Health 2019;29-4:291–298
- Hatzichristou D et al. Clinical Evaluation and Management Strategy for Sexual Dysfunction in Men and Women. Journal of Sexual Medicine 2004;1(1):49-57
- Knoepp LR et al. Sexual Complaints, Pelvic Floor Symptoms, and Sexual Distress in Women over Forty. Sex Med 2010;7:3675-3682
- Avasthi A et al. Clinical Practice Guidelines for Management of Sexual Dysfunction. Clinical Practice Guidelines for Management of Sexual Dysfunction. Indian J Psychiatry 2017;59(Suppl 1):S91-S115
- Mernone L et al. Psychobiological Factors of Sexual Functioning in Aging Women – Findings From the Women 40+ Healthy Aging Study. Frontiers in Psychology 2019;10:546
Sessualità a rischio? Miglioratela così
La sessualità si dà spesso per scontata, come se fosse una reazione automatica dell’organismo che deve sempre attivarsi e funzionare perfettamente da sola, senza bisogno di troppe cure. La realtà dimostra che non è così, soprattutto dopo i 40 anni, ma a volte anche prima. Un primo passo per migliorarla consiste nell’evitare alcuni errori molto diffusi, a livello individuale e di coppia, e nel ricordare che il benessere psicofisico è la premessa indispensabile per una soddisfacente vita di relazione.
I nemici del piacere: se li conosci li eviti
Lo stile di vita occidentale, le giornate affollate di impegni, il lavoro senza più orari né ritmi regolari, le incombenze familiari non aiutano certo la mente a rilassarsi e l’organismo ad abbandonarsi a tenerezze e beneficiare di una sessualità serena. Conoscere i nemici del piacere è il primo passo per cambiare le proprie abitudini e migliorare desiderio e prestazioni. Ecco quali sono i principali comportamenti da evitare per una vita di coppia appagante e perché.
Eiaculazione precoce
L’eiaculazione precoce è la disfunzione sessuale più frequente, che colpisce oltre il 20% della popolazione maschile adulta, senza differenze significative di età, e si manifesta con una persistente o ricorrente eccessiva rapidità dell’eiaculazione. Quali sono le cause? Quali le tipologie di questa disfunzione? Quali le terapie per superarla?
L’eiaculazione precoce deriva dall’incapacità di esercitare un controllo volontario sul riflesso eiaculatorio e può verificarsi prima, durante o immediatamente dopo la penetrazione e comunque entro due minuti a differenza della disfunzione erettile l’età non è un fattore significativo in questo disturbo in più della metà dei maschi.
E’ molto frequente la possibilità di avere eiaculazione precoce durante i primi rapporti sessuali, disturbo che scompare con la maggiore esperienza sessuale e un miglior controllo dell’eiaculazione. In caso di eiaculazione precoce primaria o lifelong il disturbo è presente da sempre e le cause precise non sono ancora note anche se si ipotizzano una predisposizione genetica. L’ansia, l’eccessiva sensibilità cutanea del pene e un disordine della trasmissione nervosa centrale dove è coinvolta la serotonina potrebbero essere le principali cause.
In caso di eiaculazione precoce secondaria o acquisita invece il maschio inizia ad accusare il disturbo gradualmente o improvvisamente dopo un periodo di normalità; in generale in questi casi la rapidità delle eiaculazione è leggermente minore che nella eiaculazione lifelong ma è pur sempre patologica. Tra le cause ci sono le infiammazioni genito-urinarie in particolare le prostatiti tra il 42,3% e il 64% dei casi (in pratica un paziente su 2), altre possibili cause sono le uretriti, le infiammazioni del glande del prepuzio e del frenulo o anche disfunzione erettile, ipertiroidismo, diabete mellito, malattie neurologiche effetto di droghe o alcol e cause psicologiche. Anche le cause psicologiche quindi possono scatenare l’eiaculazione precoce, ad esempio l’ansia da prestazione, problemi relazionali di coppia.
Per curare l’eiaculazione precoce primaria si ricorre alla terapia farmacologica e alla psicoterapia con uno psicosessuologo, per quella secondaria invece bisogna curare la causa specifica che la scatenata compresa la causa psicologica che andrà trattata come nel caso dell’eiaculazione primaria psicogena.
Differenza tra andrologo e urologo
Le differenze tra urologi e andrologi scaturiscono dalle scelte individuali del medico, piuttosto che una differenza intrinseca nelle specialità. Ogni andrologo è un urologo, ma è uno che ha ridotto la sua pratica ad un determinato sottoinsieme di pazienti.
Gli urologi trattano pazienti di entrambi i generi, e per problemi urinari e problemi riproduttivi maschili. Gli andrologi sono l’equivalente maschile dei ginecologi, concentrandosi interamente sulle questioni riproduttive maschili. Un andrologo può scegliere di specializzarsi ulteriormente, trattando solo problemi riproduttivi o solo impotenza e disfunzione erettile.
Educazione sessuale : affrontiamo il tema
Parlare di sesso? Certo, ma con chi? Da anni assistiamo all’increscioso rimpallo che si svolge tra famiglia e scuola, senza che nessuna delle due si assuma la responsabilità di affrontare il delicato argomento in maniera approfondita con i più giovani. In un nuovo studio supportato da Bayer, GKF Health – Istituto di ricerche sociali e di mercato – ha intervistato 3000 adolescenti sulle loro attitudini riguardo a sessualità e contraccezione. I risultati sono allo stesso tempo incoraggianti e allarmanti. E molte risposte risultano contraddittorie: da una parte, gli intervistati si sono trovati d’accordo, indipendentemente dalla nazionalità, sul fatto che il tema della sessualità non dovrebbe essere considerato un tabù, dall’altra parte però molti hanno anche affermato di non riuscire a parlarne liberamente con i propri partner. Secondo lo studio, in molti Paesi sono ancora gli insegnanti a fornire le prime informazioni circa la sessualità attraverso l’educazione sessuale nelle scuole. Gli adolescenti affermano però di non essere totalmente soddisfatti da questo tipo di informazioni e preferiscono reperirle su Internet. Difficile, pertanto, è il dialogo tra generazioni per via di diverse abitudini e stili di vita e, per affrontare il tema in modo soddisfacente, non basta uno scambio unidirezionale di informazioni.
Noi di EducareYou siamo andati oltre e abbiamo scelto di parlare di sesso grazie a due specialisti di spessore che, tramite video e interviste, prenderanno per mano i nostri lettori e, con semplicità ma rigore al tempo stesso, regolarmente tratteranno non solo tematiche sempreverdi che toccano ragazzi e adolescenti, ma anche nuove problematiche che si pongono in un’epoca in cui l’aspettativa di vita continua ad allungarsi e – fortunatamente- la sessualità della terza e della quarta età non è più (o quasi) un tabù.
Chi sono i nostri esperti? Due nomi molto noti le cui qualifiche spiegano già da sole la loro esperienza e professionalità.
- Marco Rossi, che nel 2001 partecipò alla nascita di una fortunata trasmissione televisiva sulla sessualità, “Loveline“, è specialista in psichiatria, sessuologo clinico, presidente della Società italiana di sessuologia ed educazione sessuale. Inoltre, è direttore scientifico e docente del master in sessuologia PL (Psicologi lombardi), nonché presidente Sises, Società sessuologia ed educazione sessuale. (www.marcorossi.it. Facebook: Marco Rossi, sessuologo e psichiatra). A lui toccherà l’arduo compito di inquadrare e spiegare i più diversi temi soprattutto da un punto di vista psicologico. E, tra le altre cose, ci spiegherà in che cosa consiste la seduzione intraconiugale, se davvero il cosiddetto “macho“ si può definire disinibito, quando si pur parlare di singletudine come stile di vita.
- Alessandro G. Littara è invece medico chirurgo, specialista in chirurgia generale, chirurgia plastico-estetica genitale e andrologo/sessuologo. Convinto sostenitore dell’informatizzazione, il dottor Littara è autore del primo sito Internet italiano dedicato all’andrologia, www.androweb.it, oltre a www.falloplastica.net. Tra le app del dottor Littara, che ci fornirà spiegazioni specie organiche, c’è anche SexOS (gratuita, interattiva e multimediale) che intende divulgare l’andrologia per aiutare gli uomini, spesso in imbarazzo di fronte ad alcune situazioni, a conoscere meglio il proprio corpo e la propria sessualità.