Già a partire dai 55-60 anni, si può iniziare a sperimentare qualche inconveniente di memoria. Concentrarsi, trattenere informazioni e ricordare nomi, orari e appuntamenti può richiedere un piccolo sforzo in più e può diventare necessario segnare in agenda gli impegni (specie se sono molti) o preparare liste della spesa o delle attività della giornata per essere certi di non scordare nulla o non sbagliare. Finché la situazione resta gestibile e si ha la serenità di avere tutto abbastanza sotto controllo, non c’è ragione di preoccuparsi. Quando invece i deficit di memoria iniziano a essere un po’ più importanti e a interferire con la vita quotidiana è bene rivolgersi al medico per un approfondimento. Ecco i segnali cui bisogna prestare maggiore attenzione.
invecchiamento
Rughe: perché compaiono e come prevenirle
Nessuno le vuole, ma tutti prima o poi devono rassegnarsi a conviverci. Perché le rughe non perdonano e sarebbe preferibile che imparassimo noi a perdonarle e ad accettarle, anziché guardarle con occhi arcigni, accanirci a denigrarle o, addirittura, sottoporci a piccole torture chirurgiche per cercare di cancellarle, con esiti non sempre eccellenti. Ma perché si formano quei fini o più profondi solchi sulla pelle? Scopritelo qui, insieme a qualche consiglio per ritardarne un po’ la comparsa (ma senza chiedere miracoli).
Il desiderio sessuale invecchia oppure no?
In una società dove essere e rimanere giovani è un imperativo assoluto e il corpo è al centro di ogni forma di comunicazione, qualunque segno di invecchiamento che naturalmente il nostro organismo invia con il passare del tempo è visto come un fallimento personale e qualcosa da nascondere. La sfera sessuale non fa eccezione a questa regola, anzi. Spesso, proprio il desiderio e la fisicità che lo accompagna diventano uno degli aspetti più critici dopo gli “anta”. Ma che cosa cambia realmente in uomini e donne con il passaggio a un’età più matura? Il desiderio invecchia oppure no? E il modo di fare l’amore può restare lo stesso? Qualche (rassicurante) risposta.
Il cervello femminile invecchia meno di quello maschile
L’invecchiamento del cervello umano varia molto da soggetto a soggetto: alcuni individui vanno incontro a un rapido declino cognitivo, mentre altri mantengono le loro capacità cognitive integre anche in età avanzata. Secondo alcuni studi, l’invecchiamento del cervello sarebbe legato soprattutto a una compromissione del metabolismo cerebrale, in particolare del glucosio, e non solo a fenomeni neurodegenerativi, che è la tesi attualmente più accreditata.
In questo filone di ricerche, si colloca un recente articolo, pubblicato su una prestigiosa rivista americana, in cui si è voluto dimostrare che le differenze sessuali sono in grado di influenzare la morfologia e la fisiologia del cervello durante lo sviluppo e l’invecchiamento.
Attraverso l’utilizzo di dati acquisiti tramite PET cerebrale da 205 soggetti adulti normali, in età compresa tra 20 e 82 anni, è stato scoperto che per tutta la vita adulta il cervello femminile, rispetto a quello maschile, ha un’età cerebrale metabolica persistentemente più bassa, rispetto all’età cronologica.
Secondo gli Autori dell’articolo, appartenenti alla Washington University School of Medicine di St. Louis, le differenze sessuali sarebbero in grado di influenzare l’invecchiamento cerebrale, a favore delle donne, il cui cervello, a parità di età anagrafica, risulterebbe di qualche anno più giovane di quello maschile.
FONTE
Manu S. Goyal et al. Persistent metabolic youth in the aging female brain. PNAS February 19, 2019 116 (8) 3251-3255.