ARTICOLI CORRELATI

Aspetti pratici della vita professionale

Nell’attività lavorativa alcuni problemi tendono a presentarsi più frequentemente rispetto ad altri. Nelle aziende spesso vengono a crearsi conflitti tra le persone e ciò rende ancora più complicata, non solo

La sindrome del Burn-out

Il termine Burn-out si riferisce ad un fenomeno tipico di quelle professioni che hanno nel loro mandato la connotazione di essere “d’aiuto agli altri”. In queste professioni è implicita una

Stress lavorativo e difficoltà organizzative

Keith Yamashita e Sandra Spataro nel loro libro “On-Off” hanno affermato il problema della motivazione personale nel contesto di un gruppo e determinato alcune strategie contro lo stress del lavoro.

Evitare il fumo riduce il rischio di artrite reumatoide

sigaretta-elettronica

Da alcuni anni, nei Paesi occidentali, il numero globale dei fumatori sta progressivamente diminuendo. Ed è una buona notizia. Purtroppo, però, questo trend favorevole non riguarda le donne, che iniziano a fumare sempre più spesso e riescono a smettere con notevoli difficoltà. La recente diffusione delle sigarette elettroniche, falsamente percepite come innocue, non aiuta certo a migliorare la situazione, a meno che non siano effettivamente usate come supporto transitorio alla disassuefazione dal fumo.

Il fenomeno non è irrilevante perché, come ben noto, il fumo danneggia la salute su molti fronti e quella femminile in modo particolare: sul piano respiratorio, cardiovascolare, ormonale, oncologico e della vita riproduttiva. Un recente studio condotto presso il Brigham and Women’s Hospital – Harvard Medical School di Boston (Stati Uniti) aggiunge un’ulteriore buona ragione per cui le donne dovrebbero evitare del tutto il fumo o cercare di abbandonarlo al più presto: ridurre il rischio di sviluppare artrite reumatoide.

L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica con base immunitaria che colpisce le articolazioni (soprattutto quelle di mani e piedi), causando dolorose infiammazioni periodiche e degenerazione delle cartilagini e delle superfici ossee articolari e determinando, con il tempo, l’insorgenza di dolore persistente e deformità invalidanti. Per ragioni ancora da chiarire, a prescindere dal fatto di fumare o meno, le donne tendono a essere maggiormente interessate dalla malattia rispetto agli uomini, soprattutto a partire dai 45 anni.

Da sempre, il fumo è fortemente sconsigliato a chi soffre di malattie infiammatorie croniche o che comportano un’attivazione autoimmune (come il lupus eritematoso sistemico o la sclerosi multipla) perché la sua azione ossidante e pro-infiammatoria facilita l’insorgenza di riacutizzazioni, con tutto ciò che ne consegue in termini di sintomi ed evoluzione sfavorevole del quadro clinico (danni a organi e tessuti e sviluppo di disabilità a vari livelli).

Le nuove evidenze fornite dai ricercatori del Brigham and Women’s Hospital – Harvard Medical School confermano l’impatto fortemente negativo del fumo nella popolazione femminile, assegnandogli il ruolo di sicuro e cruciale fattore di rischio per l’insorgenza dell’artrite reumatoide. Analizzando i dati relativi a oltre 230mila donne incluse nelle coorti di due studi precedenti, il Nurses’ Health Study (NHS, 1976‐2014) e il NHSII (1989‐2015), i ricercatori hanno rilevato che, rispetto alle donne che non avevano mai fumato, le fumatrici avevano una probabilità maggiore di circa il 50% di essere interessate da artrite reumatoide, principalmente nella “forma sieropositiva” (+67%), ossia caratterizzata dalla presenza di Fattore reumatoide nel sangue (principale marker della malattia).

Altre due osservazioni hanno contribuito ad avvalorare questa indicazione: innanzitutto, il rischio delle donne di sviluppare artrite reumatoide era tanto più alto quanto maggiore era il numero di sigarette mediamente fumate; in secondo luogo, la probabilità di sviluppare la malattia diminuiva con l’aumentare degli anni trascorsi dal momento in cui le donne erano riuscite a smettere definitivamente di fumare. In particolare, rispetto a chi aveva abbandonato il fumo da meno di 5 anni, chi aveva smesso da oltre 30 anni aveva un rischio di sviluppare artrite reumatoide inferiore del 40%, benché comunque ancora un po’ più elevato di chi non aveva mai fumato (+25%).

Fonte: Xinyi Liu et al. Impact and timing of smoking cessation on reducing risk for rheumatoid arthritis among women in the Nurses’ Health Studies. Arthritis Care and Reasearch 2019; doi:10.1002/acr.23837 (https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/acr.23837)

SPECIALISTI IN EVIDENZA

  • Foto del profilo di Dott.ssa Izabella Sylwia Bartosiewicz
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Medici di Base, Reumatologi

    telefono
  • Foto del profilo di Dr. Lucia Catalano
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Ginecologi, Senologi, Medici di Base

    • Via Belluno 1 - Roma
    telefono
  • Foto del profilo di Dott. Franco Cicerchia
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Oculisti, Agopuntori, Medici di Base

    • Via Alcide de Gasperi 39 - Palestrina
    telefono
  • Foto del profilo di Dott. Cristiano Crisafulli
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Diabetologo, Medici di Base, Internista

    • Via Vittorio Emanuele II 181 - Acireale
    telefono
  • Foto del profilo di Dr. Tiziana Volpe
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Ginecologi, Medici di Base, Professional Counselor

    • Piazzale Jonio 50 - Roma
    telefono

PATOLOGIE CORRELATE

Sindrome dell’intestino irritabile

La sindrome dell’intestino irritabile è un disturbo comune che colpisce l’intestino crasso. Si tratta di una condizione cronica che deve essere gestita a lungo termine. Solo un piccolo numero di

Insufficienza respiratoria

Si è in presenza di una condizione di “insufficienza respiratoria” quando l’apparato respiratorio non è in grado di assicurare efficienti scambi gassosi attraverso i polmoni, impedendo di mantenere un adeguato

Tumore alla prostata

La prostata è una ghiandola a forma di castagna, del diametro di alcuni centimetri, presente soltanto negli uomini; è posizionata davanti al retto, al di sotto della vescica e circonda

Malattia di Alzheimer

La malattia di Alzheimer è la più comune e severa patologia degenerativa del cervello, caratterizzata da un progressivo decadimento delle funzioni cognitive (in particolare, della memoria e del linguaggio), associato

Cataratta

La cataratta è una condizione oculare determinata dall’opacizzazione del cristallino, la lente dell’occhio che viene attraversata dalla luce diretta alla retina e indispensabile per la visione. Quando il cristallino si

Ictus emorragico

Secondo la definizione ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’ictus corrisponde a un’«improvvisa comparsa di segni e/o sintomi riferibili a deficit locale e/o globale delle funzioni cerebrali, di durata superiore

Diarrea

La diarrea è un disturbo della defecazione caratterizzato da un aumento dell’emissione di una quantità giornaliera di feci superiore ai 200 g con diminuzione della loro consistenza e da un

Amenorrea

Con il termine amenorrea si fa riferimento alla mancata comparsa o all’assenza di flusso mestruale per un periodo di tempo di almeno sei mesi consecutivi. In caso di mestruazioni “diradate”,

Jet lag

Il jet-lag è un disturbo del sonno che interessa chi viaggia attraversando almeno 3-4 fusi orari, verso ovest o verso est, dovuto principalmente al temporaneo venir meno della sincronizzazione tra

Reflusso gastroesofageo

La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) consiste in un’accentuata risalita di parte del contenuto acido dello stomaco verso l’esofago, favorita da una scarsa tenuta o da un’aumentata frequenza di apertura
CULTURA E SALUTE
 
AGGIORNAMENTI
 
PERCORSI
 

la tua pubblicità
in esclusiva SU
MY SPECIAL DOCTOR

completa il form e sarai ricontattato da un nostro responsabile