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L’ipotesi era stata formulata già da molto tempo: le persone che fanno uso di due o più bevande zuccherate al giorno hanno una maggiore probabilità di rischio di morte precoce, se confrontati a quanti ne bevono  meno di una al mese. 

Adesso però la tesi è dimostrata dall’ultimo studio della American Heart Association, il primo a mettere in relazione diretta il consumo di bibite zuccherate con il rischio di morte precoce

Lo studio

Le abitudini di consumo e lo stile di vita di una platea di ben 100.000 americani, uomini e donne, sono state messe sotto osservazione da un team di ricercatori di Harvard.

Dallo studio è emerso che, dove compariva un maggiore consumo di bevande zuccherate si presentava anche un più alto rischio di morte precoce per svariate cause. 

In particolare, rispetto a chi afferma di consumarne meno di una al mese, già consumarne in numero da una a quattro al mese innalza il rischio di morte prematura dell’1%, mentre da due a sei a settimana del 6%, da una a due bevande zuccherate al giorno può portarlo fino al 14%, mentre più di due bibite al giorno fanno salire le probabilità  ben del 21%. 

Le malattie cardiovascolari

Sono le  malattie cardiovascolari la causa più ricorrente di morte precoce correlata al consumo di bevande zuccherate. Più specificamente  bere due o più bibite al giorno significa aumentare il rischio di morte precoce causata da malattie cardiovascolari del 31%, mentre ciascuna singola dose aggiuntiva fa aumentare le probabilità del 10%

Lo studio evidenzia un maggior rischio per le donne donne, rispetto agli uomini. 

Il rischio diabete

Questi risultati sono coerenti con gli effetti avversi noti legati all’elevata assunzione di zuccheri sui fattori di rischio metabolici e con la forte evidenza che bere bevande dolcificate con zuccheri aumenta il rischio di diabete di tipo 2, a sua volta un importante fattore di rischio di morte prematura” ha commentato Walter Willett, tra gli autori della ricerca.

Tali evidenze forniscono inoltre ulteriore supporto alle politiche volte a limitare il marketing di bevande zuccherate rivolto a bambini e adolescenti e all’aumento delle tasse sulla soda”.

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