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L’acqua potrebbe essere ipertonica o ipotonica. Nel primo caso il paziente andrà incontro a emoconcentrazione, nel secondo a emodiluizione ed emolisi. Gli esami da svolgere sono l’emogasanalisi arteriosa, il pH e i bicarbonati. Capita infatti che la maggior parte degli annegati siano in acidosi, inizialmente respiratoria e metabolica, poi di tipo metabolico.

Principi di terapia

È necessario innanzitutto estrarre il paziente dall’acqua, cercando di raggiungerlo con l’ausilio di una corda o di un bastone. In attesa del trasporto in ospedale, disostruire immediatamente il cavo orale, praticare la respirazione bocca a bocca o bocca a naso e mantenere il paziente su un fianco.

In rianimazione è necessario:

  • Drenaggio posturale
  • Ossigenoterapia
  • Eventuale intubazione
  • Correzione dell’acidosi e della volemia
  • Monitoraggio e sostegno della funzionalità cardiovascolare
  • Trattamento di eventuali complicanze neurologiche
  • Antibioticoterapia

La prognosi è legata alla precocità dell’intervento e solitamente è favorevole e priva di sequele a lungo termine.

Fonte: Handbook della Guardia Medica a cura di Piercarlo Salari

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