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Applicate sulla cute queste sostanze provocano infiammazione, vescicolazione, ulcere o necrosi penetranti. Molto spesso il danno resta limitato alla zona di contatto. Con l’ingestione, invece, si realizza un trauma fisico-chimico a livello del tratto gastrointestinale, con esposizione dello strato sotto mucoso. Il cavo orale e la faringe sono i bersagli principali ma stranamente queste regioni possono essere anche risparmiate, mentre la laringe può presentare erosioni o diventare edematosa. All’inizio il paziente avverte una sensazione di soffocamento con bruciore alla lingua e al cavo orale. Può comparire poi un collasso generalizzato o la perforazione dell’esofago e dello stomaco. Se vengono ingeriti 10-20 ml di acido cloridrico concentrato, acido solforico, acido nitrico, acido ossalico possono essere fatali.

Diagnosi e trattamento

La diagnosi di solito è ovvia per le circostanze e le modalità con cui si manifestano. La lavanda gastrica può provocare rischi ben maggiori dei possibili vantaggi. Si può dare da bere latte o acqua per diluire le sostanza e qualora il doloro agiti troppo il paziente è necessario somministrare un analgesico. Il collasso cardiovascolare può essere prevenuto da un rigido regime di supporto, con mantenimento dell’equilibrio idroelettrolitico.

Fonte: Vadecum di terapia degli avvelenamenti di Roy Goulding

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