La dermatite atopica o “eczema atopico” è una malattia cutanea infiammatoria cronica, associata a prurito, che tipicamente esordisce nei primi anni di vita, persistendo poi per tutta l’età pediatrica e migliorando gradualmente con il passaggio all’adolescenza e all’età adulta, senza tuttavia risolversi completamente.
L’appellativo “atopica” (dal greco a-topos, che significa “privo di luogo preciso”) attribuito alla dermatite sottolinea l’assenza di una collocazione cutanea specifica per le lesioni, benché in realtà le manifestazioni cutanee tendano a insorgere prevalentemente a livello del volto (in particolare, intorno a bocca e naso, palpebre/sopracciglia), del cuoio capelluto, del collo e delle spalle, della parte flessoria di gomiti e ginocchia, delle mani e dei polsi, dei piedi e delle caviglie.
L’andamento della malattia, caratterizzato da fasi acute intervallate da periodi in cui i sintomi cutanei sono poco o per nulla presenti, è del tutto soggettivo e imprevedibile.
Anche tra una riacutizzazione e l’altra, tuttavia, la pelle atopica si presenta più sensibile e facilmente irritabile della cute di persone prive di atopia. Benché interessi prevalentemente la pelle, la dermatite atopica è una condizione indicativa della presenza di un alterato funzionamento del sistema immunitario di carattere più generale, associato a un’aumentata suscettibilità a sviluppare allergie di vario di tipo (rinite allergica, asma, allergie alimentari, dermatite allergica ecc.).