La pandemia sembra aver messo a dura prova la nostra vita sessuale.
In un certo senso, il Covid-19 si è dimostrato tossico per la sessualità. Perché ? Inoltre, il danno potrebbe essere duraturo?
Inizialmente, il blocco legato alla pandemia, ha costretto molte coppie a rallentare uno stile di vita frenetico e sovraprogrammato e questo ha sortito degli effetti positivi: un generale rallentamento, più tempo per momenti intimi insieme, la possibilità di una maggiore connessione… Con il passare del tempo, tuttavia, si è assistito, e su questo concordano gli studi che sono stati svolti un po’ in tutto il mondo, ad un generale calo del desiderio sessuale.
La pandemia cioè ha iniziato a “prendere il sopravvento” sulle relazioni intime.
La pandemia ha creato un’atmosfera di incertezza e paura; un’ansia senza precedenti legata alla salute, insicurezza finanziaria e altri cambiamenti significativi nella vita.
Si ritiene che il notevole declino della vita sessuale sia stato causato da questi fattori oltre che dai problemi derivanti dal passare troppo tempo con un’altra persona in uno spazio chiuso e angusto.
Esiste un legame tra stress, depressione e desiderio sessuale. All’inizio della pandemia, i fattori di stress non avevano ancora “innescato la depressione”. Ma, prolungandosi nel tempo i fattori di stress, le risorse personali sono diventate più scarse, le persone più stressate, l’energia diminuisce. É in queste condizioni che disillusione e depressione hanno iniziato ad insorgere e sappiamo quanto la depressione influisca negativamente sul desiderio sessuale.
Inoltre la grande minaccia del virus, l’aumento in tutto il mondo dei tassi di morte e di ospedalizzazione hanno sicuramente contribuito ad abbassare l’umore delle coppie, quindi ad un calo del desiderio e a difficoltà di eccitazione.
Lo stare poi troppo insieme, quello che viene detto “effetto di sovraesposizione“, per cui piccole abitudini del partner iniziano a dare sui nervi, sembra aver reso il clima relazionale difficile.
Infine la perdita della vita sociale e professionale può aver contribuito per molti ad una perdita della fiducia in se stessi e quindi anche nel proprio appeal sessuale. Soprattutto per le donne la pandemia ha rappresentato un sovraccarico di incombenze, dalle faccende domestiche, all’assistenza all’infanzia, alla DAD.
Saremo in grado di riprenderci la nostra vita sessuale dopo che lo stress pandemico si sarà dissipato o le nostre relazioni hanno subito danni irreversibili?
Il sesso non è necessariamente condannato.
Un comportamento specifico per migliorare la vita sessuale delle coppie è quello di percorrere nuove strade. Qualcosa di nuovo a letto contribuisce a far rivivere il desiderio e l’intimità.
Chiaramente questo non è meccanicamente ed automaticamente valido per tutti.
Se i fattori di stress (perdita del posto di lavoro, insicurezza finanziaria, difficoltà relazionali, allarmi per la salute ecc.) permangono, gli effetti sulla qualità della relazione di coppia e sulla vita sessuale continueranno a farsi sentire.
Ma, per molti, c’è speranza. Quante più persone si vaccinano, quante più aziende riaprono, quanti più lavoratori tornano alle loro mansioni, tanto più ci saranno degli effetti positivi.
Qualsiasi tipo di ritorno alla “normalità” è un buon indicatore.