In seguito ad uno studio compiuto a livello globale e pubblicato sulla rivista inglese The Lancet Global Health, l’Italia è al diciannovesimo posto nella top 20 dei paesi più sedentari al mondo. La ricerca ha coinvolto ben 1,9 milioni di persone provenienti da 168 paesi ed è emerso che oltre il 40% degli italiani non svolge un regolare esercizio fisico.
In totale, nel mondo sono 1,4 miliardi le persone che non svolgono un’attività fisica al di sopra dei 150 minuti settimanali raccomandati. La questione riguarda in particolar modo le donne: nel 2016 il 32% delle donne non si muove abbastanza, rispetto all’uomo che invece si ferma al 23%. Anche in Italia si registra la stessa tendenza, infatti le donne toccano il 46,2% e gli uomini il 36,2%. Gli esperti dell‘Organizazione Mondiale della Salute per attività fisica intendono anche il lavoro domestico, così come gli spostamenti a piedi e i generici impieghi del tempo libero.
Complessivamente il 16% dei Paesi a basso redditto ha fatto registrare livelli insufficienti rispetto al 37% di quelli ad alto reddito. I paesi più pigri sono stati Kuwait, le Isole Samoa, l’Arabia Saudita e l’Iraq dove più della metà degli adulti non sono sufficientemente attivi. Anche negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Cina i risultati sono demoralizzanti, in quando anche i loro abitanti si muovono poco.
Secondo l’Oms questa è la definizione corretta di sedentario: “Ogni sforzo esercitato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un consumo di energia superiore a quello delle condizioni di riposo”. Chi non raggiunge, quindi, i 150 minuti di attività moderata o i 75 ad alta intensità, viene considerato sedentario. L’attività fisica non ci aiuta solo a stare meglio con noi stessi e con il nostro corpo, ma previene anche malattie cardiovascolari e diabete.