Ancora una volta nel mirino il sistema sanitario nazionale italiano. Questa volta però, per fortuna, non si tratta di una notizia legata alla malasanità anche se, tuttavia, le conseguenze di questo rapporto dell’associazione Assogenerici potrebbero portare a situazioni spiacevoli per un numero significativamente più alto di cittadini. Il tema centrale di questa notizia è relativo ai costi della sanità italiana (che sia pubblica o privata) che diventano man mano sempre più onerosi, mettendo in serie difficoltà una buona fetta della popolazione che, come conseguenza della crisi economica che attanaglia il nostro paese da ormai troppi anni, non ha più la possibilità di permettersi l’acquisto di farmaci per curarsi o di sostenere una serie di terapie mediche a pagamento.
Il dato di Assogenerici
Un dato preoccupante è emerso in seguito alle dichiarazioni di Henrique Hausermann, presidente di Assogenerici (Associazione Nazionale Industrie Farmaci Generici e Biosimilari) il quale è intervenuto a Firenze in occasione del “Forum delle sostenibilità e opportunità nel settore della salute”. Stando alle sue dichiarazioni: “Ogni anno un italiano su dieci rinuncia ad acquistare i farmaci o interrompe le terapie per ragioni economiche, ovvero per l’onere eccessivo della spesa out of pocket. Per questo – ha continuato Hausermann – credo sia necessario un ripensamento complessivo dei meccanismi di rimborsabilità che consenta di concentrare risorse sulle fasce di popolazione più deboli, individuando un sistema equo di copayment per fasce di reddito”. Si tratta questo di un dato preoccupante che non può e non deve passare inosservato. Avere la possibilità di curarsi è un diritto inalienabile di ogni singolo cittadino e non deve essere ostacolata dalla componente economica, sempre più “regina” di quasi tutti gli ambiti della modernità.
Una simile situazione può dimostrarsi fatale per tutti quei cittadini affetti da patologie gravi che necessitano di una assunzione costante e prolungata di farmaci, o per tutti gli individui che hanno l’esigenza di sottoporsi a specifici trattamenti e terapie mediche. A tal proposito, il presidente di Assogenerici ( l’organo di rappresentanza ufficiale dell’industria dei farmaci generici equivalenti e biosimilari in Italia ) ha concluso il suo intervento affermando che: “In prospettiva la corretta gestione delle risorse non potrà non prevedere l’inserimento della spesa farmaceutica ospedaliera nei Drg ( diagnosis-related group, ovvero un sistema che permette di classificare tutti i pazienti dimessi da un ospedale in gruppi omogenei in base all’assorbimento di risorse impegnate ), unica strategia capace di consentire la corretta valutazione del fabbisogno e degli output delle cure garantite ai cittadini”.
A tutto questo dobbiamo aggiungere che spesso i lunghissimi tempi di attesa per le prestazioni mediche gratuite spingono i pazienti a rivolgersi a centri privati che offorno i loro servizi a costi decisamente molto elevati. Tale situazione non fa altro che aumentare il senso di rifiuto e scoraggiamento nei pazienti.