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A tale riguardo fanno riflettere i dati emersi da un’indagine sulle abitudini alimentari, condotta su 5400 adulti (58% femmine, 42% maschi) dall’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano: l’energia introdotta quotidianamente derivata da zuccheri semplici (tra quelli naturalmente presenti negli alimenti e quelli aggiunti in preparazioni e bevande) corrisponde a circa il 20%, registrando un lieve aumento rispetto alle indagini degli anni precedenti.

La preferenza per i dolci non differisce tra maschi e femmine: il 57% degli intervistati consuma merendine, brioche e croissant (il 10% del campione li consuma quasi tutti i giorni). I dolci al cucchiaio sono tra i più richiesti: il 77% degli intervistati consuma tiramisù, budini, ma anche torte farcite con crema, panna e cioccolato. Il gelato è il dolce preferito (solo il 13% del campione non lo consuma!), mentre il cioccolato è per frequenza il dolce più consumato: il 7% degli intervistati tutti i giorni, il 16% da 2 a 4 volte a settimana; il 15%, invece, lo consuma una volta sola a settimana. Il 22% del campione preso in esame non mangia mai cioccolato, la metà degli intervistati non consuma mai caramelle e solo il 17% non mangia biscotti.

“È importante non rimanere senza zuccheri nel sangue ma, allo stesso tempo, è importante anche non eccedere con le quantità – afferma la dott.ssa Michela Barichella del Comitato scientifico dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano e Presidente di Brain and Malnutrition – in particolare con gli zuccheri semplici e soprattutto quelli aggiunti in bevande e preparazioni. Questa raccomandazione è fondamentale per non arrivare alla situazione opposta, cioè l’iperglicemia, una condizione che può diminuire la capacità di attenzione e memorizzazione, oltre che aumentare il rischio di gravi malattie cardiovascolari e diabete”.
Non è certo un dessert ogni tanto o il cucchiaino di zucchero nel caffè che deve essere evitato, bensì l’eccessivo consumo di zucchero quotidiano protratto per tutto l’anno, in particolare di zuccheri aggiunti (liberi) non solo nelle bevande e preparazioni industriali, ma anche nella gastronomia domestica di tutti i giorni.

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