La stanchezza cronica è cosa ben diversa da quella che tutti lamentano dopo una giornata di lavoro intenso o una certa fatica fisica, ma è piuttosto una condizione debilitante, talvolta invalidante, in grado incidere in modo significativo sulla qualità di vita delle persone.
Non essendo disponibile una cura o un farmaco specifico per la CFS, il trattamento è principalmente orientato ad attenuare i sintomi, a migliorare la risposta del paziente in termine di collaborazione ed assiduità nei controlli medici, oltre che ad una serie di misure comportamentali dirette a raggiungere una buona qualità di vita per il paziente.
Tra le principali misure comportamentali un posto di rilievo è rappresentato dalla dieta, fattore che sembra riuscire ad incidere sul principale sintomo della CFS, la stanchezza cronica, talvolta estrema.
Fattori di rischio
Tra i fattori in grado di aumentare il rischio di sindrome da stanchezza cronica vi sono i seguenti:
- L’Età. La sindrome da stanchezza cronica può manifestarsi in qualsiasi fascia di età ma predilige solitamente giovani adulti e fino alla mezza età.
- Il Genere. La CFS è molto più ricorrente nelle donne che negli uomini, forse anche in forza del fatto che le donne sono più assidue nei controlli medici.
Complicazioni
Anche nella sindrome da stanchezza cronica (CFS), cosi come in altre malattie, possono anche presentarsi problemi aggiunti come sintomi depressivi o di ansia, che causano un complicazione per il trattamento della malattia, già di per sé particolarmente debilitante, tanto da causare nelle persone affette dalla malattia un certo scoraggiamento rispetto alla speranza di miglioramento della propria condizione.
Con l’aiuto del medico curante vanno trattati tutti i sintomi derivanti da possibili complicazioni della malattia, come può accadere per i sintomi depressivi, cosi da poter focalizzare il trattamento più specificamente sulla malattia.
Le possibili complicanze della sindrome da stanchezza cronica comprendono:
- Cambiamenti e limiti nello stile di vita.
- Problemi per assenze dal lavoro, e adattamenti a condizioni diverse.
- Limitazione dei rapporti sociali e possibile isolamento.
- Sintomi depressivi
Prevenzione
Le misure preventive per evitare i sintomi della CFS non sono tante, e tra queste alcune più specifiche ed utili.
La malattia sembra attenuare i suoi sintomi a seguito di una dieta appropriata, anche se ancora non si dispone di adeguate risorse di dati provenienti dai trattamenti inclusivi di dieta.
Anche se le risposte dei pazienti a diversi alimenti sono soggettive, sicuramente una dieta che includa alimenti in grado di migliorare l’apporto energetico e di mitigare i sintomi della malattia può essere molto utile. Alcune regole basilari sono di particolare aiuto:
- non consumare i cibi che possano favorire le infiammazioni (come ad esempio i cibi raffinati, lo zucchero, i cibi fritti, che giocano un importante ruolo nei sintomi della CFS).
- Includere nella dieta cibi che contrastano l’infiammazione come olio d’oliva e pesce, mentre limitare o meglio evitare cibi che la favoriscono come lo zucchero, i cibi fritti e la carne lavorata.
- Mantenersi costantemente ben idratati per contrastare la fatica.
- Monitorare i vari cibi, evitando di eliminarne alcuni senza aver sentito il parere del medico. Registrare gli effetti collegati ai cibi annotando i dati che riguardano digeribilità e risposta dei sintomi per riferirli al medico curante. Ad esempio può rivelarsi vantaggioso ridurre i carboidrati se si sono attenuati i sintomi mangiandone di meno, e cosi ancora per tanti altri alimenti.
- Ridurre il consumo di caffeina, che se anche può fornire un buon apporto energetico potrebbe però incidere sulla qualità del sonno.
- Evitare il consumo alcol, che potrebbe compromettere il recupero delle energie e favorire il senso di stanchezza.
- Ridurre il consumo di zucchero, che anche se immediatamente energizzante, può causare aggravamento delle infiammazioni e dei sintomi relativi. Preferire dolcificanti naturali come le bacche.
- Includere nella dieta diversi tipi di verdure, che contrastano le infiammazioni e forniscono adeguato apporto energetico.
- Includere nella dieta noci e nocciole, che sono antiossidanti ed anche energizzanti.
Infine è consigliabile programmare la propria dieta distribuendo alimenti e dosi sui diversi giorni e orari di pasti, cosi da rendere più facile seguirla assiduamente.