Un biomarcatore appena individuato nei capelli umani appare correlato a un tipo di schizofrenia. Oltre a fornire nuove informazioni sulla condizione , la scoperta potrebbe aiutare a identificarla precocemente, prima che insorgano i sintomi.
È stato un gruppo di ricercatori giapponesi, appartenenti al Riken Center for Brain Schience, ad aver rilevato, nelle persone con schizofrenia, livelli più alti del normale di Mpst, un enzima responsabile della produzione di idrogeno solforato nel cervello. Come ipotizzano nell’articolo pubblicato sulla rivista scientifica Embo Molecular Medicine, questa anomalia è probabilmente il risultato di una reazione fisiologica a determinati fattori di stress nel corso della vita, che porta alla modifica del Dna.
La schizofrenia è un disturbo mentale complesso, che comprende una serie di sintomi e comportamenti, tra cui allucinazioni e psicosi; la ricerca suggerisce che non si tratta di una sola malattia ma di ben otto disturbi con cause geneticamente distinte e si ritiene che il fattore di rischio genetico contribuisca in maniera preponderante al suo sviluppo.
Un metodo utilizzato attualmente per diagnosticare la schizofrenia è chiamato PPI (Prepulse inhibition) e consiste nell’esame della risposta di una persona agli stimoli, che si manifesta con una contrazione dei muscoli scheletrici e facciali, generalmente classificato come una reazione di difesa. Le persone che non hanno la schizofrenia hanno meno probabilità di essere spaventate da un forte rumore se l’hanno già sentito in precedenza, mentre chi soffre di questa condizione reagisce come se fosse la prima volta.
In uno studio su modello animale, ricercatori hanno scoperto che l’enzima Mpst ha un’espressione più elevata quando il PPI è basso; ridurre il livello di Mpst ha anche aiutato riportare il PPI a valori più vicini alla norma.
Il team giapponese ha poi esaminato il cervello post-mortem di persone affette da schizofrenia e ha scoperto che l’espressione genica dell’Mpst era più elevata rispetto a quelle senza. Inoltre, i livelli di Mpst sono risultati correlati alla gravità dei sintomi che la persona aveva sperimentato durante la sua vita.
Con queste informazioni, i ricercatori hanno quindi esaminato i follicoli piliferi di oltre 150 persone con schizofrenia e hanno scoperto che, anche in questi tessuti, l’espressione dell’Mpst era molto più alta nelle persone con la malattia. Sebbene i livelli di Mpst non risultino rappresentativi di tutti i tipi di schizofrenia esistenti, la loro misura potrebbe servire in molti casi come biomarcatore per la schizofrenia prima che compaiano i sintomi.
Fonte:
Ide M, Ohnishi T et al. Excess hydrogen sulfide and polysulfides production underlies a schizophrenia pathophysiology. EMBO Mol Med. 2019 Oct 28:e10695.