I ragazzi che fumano sigarette elettroniche sono quelli più orientati a fumare sigarette tradizionali. Sono due gli studi americani che hanno sottolineato la criticità del rapporto tra e-sig e adolescenti.
Adam Leventhal e colleghi, del dipartimento di medicina preventiva della Keck School of Medicine di Los Angeles, hanno condotto una ricerca attraverso la quale hanno chiesto a un gruppo di oltre 3000 studenti tra i 14 e i 16 anni quanti di loro facessero uso di sigarette elettroniche o sigarette tradizionali. Dopo sei mesi il professore li ha incontrati nuovamente ed è emerso che chi utilizzava la sigaretta elettronica è passato alle sigarette tradizionali.
“Lo studio indica un’associazione tra i due comportamenti – svapare e fumare – ma non chiarisce definitivamente se siano state davvero le sigarette elettroniche a indurre alcuni ragazzi a fumare, o se questi avrebbero cominciato comunque” queste le parole di John Britton, direttore del centro studi su alcol e tabacco dell’Università di Nottingham.
Anche attraverso altri studi condotti in passato è emersa un’associazione tra questi due fenomeni. In molti pensano che lo svapo sia meno innocuo delle sigarette, ma in realtà non è così. Non è sicuro che le e-sig conducano, poi, i giovani verso quelle tradizionali, ma è indubbio che esse possano creare dipendenza.
Secondo un altro studio condotto su oltre 2000 giovani da un altro gruppo di ricerca della Keck School of Medicine, chi usa sigarette elettroniche è a rischio disturbi respiratori come tosse e bronchite.
“Non mi sorprende – ci fa sapere Britton – perché sappiamo che il vapore emesso da questi prodotti può essere irritante per le vie aeree”.
Rincara la dose Roberta Pacifici, responsabile dell’Osservatorio fumo: “Le e-cig non emettono certo aria di montagna, ma fanno evaporare aromi – di cioccolata, fragola, vaniglia – di origine alimentare. Però un conto è mangiare un pezzetto di cioccolato, un altro conto è inalare un aroma di cacao: non abbiamo idea delle possibili conseguenze a lungo termine del deposito di queste microparticelle sui polmoni. È chiaro che, in un’ottica di riduzione del danno, per un forte fumatore che sta cercando di smettere è meglio inalare queste sostanze che il tabacco combusto. Ma perché mai un ragazzo dovrebbe mettersi da zero in condizioni di respirare qualcosa di potenzialmente poco sano?”.
Purtroppo seppure in Italia sia vietato l’acquisto ai minorenni, su Internet non è impossibile trovare il modo di aggirare il divieto.