Lo abbiamo detto, letto e lo stiamo sperimentando sulla nostra pelle: quest’anno (il superbisestile 2020) le festività Natalizie e di fine Anno saranno diverse dal solito a causa della pandemia e di tutte le sue conseguenze sul piano sanitario, economico, sociale, psicologico.
Se quindi normalmente la Christmas Blues, una situazione depressiva e di stress, riguarda solo un certo numero di persone che per struttura personologica, disagio esistenziale, condizioni particolari reagiscono all’atmosfera Natalizia con difficoltà, sofferenza e chiusura, quest’anno sembra riguardarci un po’ tutti, anche chi generalmente vive le Festività con grande motivazione e allegria
Tutti infatti (chi più chi meno) proviamo quella che è stata definita la pandemic fatigue (stanchezza pandemica) che è una reazione caratteristica quando ci si trova a dover fronteggiare eventi avversi, prolungati, imprevedibili e con scarse possibilità di risoluzione individuale.
Il distanziamento sociale, il rigore e le limitazioni, l’assenza di tavolate di amici e parenti, di aperitivi e brindisi fino a tardi, per alcuni la forzata condizione di solitudine: tutto questo sicuramente rischia di accentuare tutte le tendenze della tristezza natalizia. Se quindi a volte l’aspettativa idealizzata di un Natale, una famiglia, un pranzo ecc. “perfetti” si scontrano deludentemente e dolorosamente con gli aspetti della realtà, quest’anno dovremo anche accettare il confronto con la nostra personale esperienza delle Festività che ci viene impedita. Si potrà attivare la nostalgia rispetto alle feste passate con un ampliamento del senso di perdita e di solitudine, oltre l’oggettiva mancanza di contatto e di vicinanza fisica.
Ognuno di noi dovrà attuare una riorganizzazione non solo in termini pratici ma anche emotivi: accettare la propria tristezza (non è una vergogna né un peccato), crearsi nuovi rituali di riferimento, focalizzare (cioè riconoscere e valorizzare) quello che si ha piuttosto che quello che manca, accettare i limiti propri e della realtà.
Un’ultima riflessione. Paradossalmente l’abbassamento collettivo delle aspettative e delle possibilità, comportando una riduzione della pressione sociale, può produrre un alleviamento sintomatologico per alcune delle persone che soffrono di Christmas Blues.