L’attacco ischemico transitorio (TIA) è una forma lieve di ictus cerebrale ischemico o “mini-stroke”, che si verifica quando la circolazione cerebrale è parzialmente compromessa dalla presenza di restringimenti od occlusioni di un’arteria cerebrale o delle carotidi (principali arterie che trasportano il sangue al cervello), impedendo un adeguato rifornimento di ossigeno e sostanze nutritive (in particolare glucosio) alle cellule nervose per un limitato periodo di tempo.
Come l’ictus cerebrale, anche il TIA rappresenta un’emergenza medica, da sottoporre immediatamente all’attenzione del medico e/o dei servizi sanitari d’emergenza (118, Pronto soccorso), ma i suoi effetti sono generalmente più lievi e reversibili in modo completo.
Il TIA è un segnale d’allarme importante che avvisa che la circolazione sanguigna cerebrale non è ottimale e che è necessario approfondire la situazione e intraprendere o perfezionare terapie preventive mirate, su base personalizzata per evitare ulteriori eventi ischemici cerebrali più severi e invalidanti, nonché potenzialmente a esito infausto.
In assenza di trattamento preventivo, circa un terzo delle persone che hanno sperimentano un TIA vanno successivamente incontro a ictus e, in circa la metà dei casi, ciò si verifica dopo un anno.