Giorno: 13 Gennaio 2020
Principali tipi di avvelenamento: salicilati
Il tipo di avvelenamento più comune è dovuto all’aspirina, farmaco che contiene l’acido acetilsalicilico. Le compresse di aspirina sono molto popolari tra gli adulti intenzionati all’avvelenamento. Nell’organismo i salicilati esercitano azioni complesse sui centri del respiro, sul bilancio elettrolitico, sul metabolismo e sulla stimolazione di alcuni strutture cerebrali.
Segni e sintomi
Con un sovradosaggio in corso di terapia gli effetti tossici tendono a presentarsi lentamente. Anche se il paziente rimane vigile lamenta sordità, offuscamento della vista, atassia e spesso mostra anche tremore ed irritabilità. Successivamente il paziente entra in iperventilazione e la disidratazione può essere una sequela.
Diagnosi e trattamento
La presenza di una sintomatologia molto sfumata non deve tranquillizzare, in quanto in breve tempo è possibile che si manifesti un grave deterioramento delle condizioni, specialmente nei bambino. Una volta che la diagnosi è chiara è importante che ogni tipo di squilibrio venga corretto. Si può, quindi, fare un tentativo per svuotare lo stomaco: con i bambini si può ricorrere all’induzione del vomito, mentre negli adulti è meglio ricorrere alla lavanda gastrica. Inoltre è necessario sorvegliare i polmoni per prevenire l’insorgenza di un edema polmonare. Nel caso in cui si presentasse un’insufficienza renale è obbligatoria l’emodialisi.
Fonte: Vadecum di terapia degli avvelenamenti di Roy Goulding
Stress lavorativo e difficoltà organizzative
Keith Yamashita e Sandra Spataro nel loro libro “On-Off” hanno affermato il problema della motivazione personale nel contesto di un gruppo e determinato alcune strategie contro lo stress del lavoro.
In ogni realtà lavorativa può essere individuato un senso di frustrazione, che portano i singoli individui a sentirsi affaticati e in difficoltà. Molti studi denunciano lo stress lavorativo, ma spesso non considerano i motivi che è possibile ricercare in caratteristiche di personalità o organizzative.
A tutto ciò, si aggiunge la pressione collegata alla responsabilità professionale per cui i medici si vedono sempre più costretti ad assumere comportamenti difensivi, che alimentano ansie e malessere. Il medico è molto pressato da fattori esterni, sia organizzativi che sociali, che inevitabilmente incidono sul benessere e sull’efficacia professionale. Molti studi ci dimostrano che è possibile lavorare gestendo al meglio lo stress, traendo gratificazione dall’attività lavorativa.
Fonte: Non ho tempo per… Come logora curare: operatori sanitari sotto stress di Ferdinando Pellegrino