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Per ridurre il rischio di sviluppare miopia, gli occhi dei bambini devono essere esposti sia alla luce chiara brillante tipica di un giorno di sole, sia a quella soffusa presente in stanze poco illuminate: soltanto così si possono stimolare adeguatamente i diversi tipi di fotorecettori.

La miopia è un difetto della visione estremamente diffuso in persone di ogni età, che tipicamente insorge nell’infanzia/adolescenza per peggiorare poi in età adulta, talvolta complicandosi durante l’invecchiamento con problematiche ulteriori come il glaucoma, il distacco della retina o la cataratta.

In base alle stime, nel 2050, a essere interessata da miopia ed esposta a un aumentato rischio di disabilità visiva sarà circa la metà della popolazione mondiale. E, forse, si tratta di una stima benevola, se si considera l’impatto negativo che già sta avendo l’esposizione protratta agli schermi di smartphone, computer, tablet ecc. e a condizioni di illuminazione spesso inadeguate tanto in ambito domestico quanto nei luoghi di lavoro.

Posto che, una volta instaurata, la miopia è difficilmente recuperabile, per contenere le dimensioni di quella che può essere considerata una vera e propria epidemia e tutelare la vista di milioni di persone è necessario favorire un efficiente sviluppo dell’occhio e prevenire l’insorgenza del difetto visivo fin dai primi anni di vita.

Secondo gli studi condotti finora, per farlo può non essere necessario ricorrere a farmaci o ad altri interventi specifici: basterebbe esporre regolarmente gli occhi dei bambini alla luce giusta, ossia quella in grado di stimolare opportunamente i fotorecettori presenti nella retina (coni e bastoncelli).

A riguardo, dati ottenuti, prima in modelli animali e poi nell’uomo, hanno indicato che l’esposizione alla luce chiara intensa, tipica dei giorni di sole, ha un’azione preventiva nei confronti della miopia. In particolare, uno studio ha segnalato che i bambini esposti per più tempo alla luce ambientale brillante, durante il gioco o l’attività fisica all’aperto, hanno meno probabilità di sviluppare miopia. Mentre un’altra indagine ha riscontrato che i bambini miopi tendono a stare più spesso in casa e, quindi, a beneficiare meno dello stimolo positivo della luce chiara.

D’altro canto, un recente studio condotto presso il Georgia Institute of Technology di Atlanta (Stati Uniti) avverte che non è soltanto la luce brillante dell’ambiente esterno ad avere un effetto protettivo nei confronti della miopia, ma anche quella soffusa, tipica della sera o delle stanze in penombra. Il riscontro, soltanto apparentemente in antitesi con il precedente, si giustifica con il fatto che l’occhio è un organo molto complesso, comprendente fotorecettori di diverso tipo, naturalmente sollecitati da radiazioni luminose di lunghezza d’onda differente.

La luce chiara stimola meglio i coni, responsabili della visione a colori, mentre la luce soffusa stimola meglio i bastoncelli, ossia i fotorecettori deputati a captare le radiazioni meno intense e responsabili della visione in bianco e nero, tipica delle situazioni in cui l’illuminazione è scarsa. Per prevenire efficacemente la miopia in età pediatrica sembra essere necessaria un’esposizione bilanciata sia alla luce brillante sia a quella soffusa per permettere a tutti i componenti dell’occhio di svilupparsi al meglio e in modo armonico.

Fonte

Landis EG et al. Dim Light Exposure and Myopia in Children. Invest Ophthalmol Vis Sci. 2018;59(12):4804-4811. doi:10.1167/iovs.18-24415

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