I retinoidi vengono impiegati per limitare gli effetti dell’invecchiamento della pelle, nella psoriasi ed altre condizioni dermatologiche. Essi stimolano la produzione di collagene, la proteina che mantiene elastica la pelle. Ecco cosa bisogna sapere.
pelle
Vitamina E: quali sono i vantaggi?
La Vitamina E ci protegge e mantiene in salute la pelle, i capelli e le unghie. Probabilmente ne prendiamo a sufficienza, ma se manca rispetto al fabbisogno può metterci in pericolo.
Pelle: i segnali da non sottovalutare
Se è vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima, la pelle lo è dello stato di salute dell’organismo. Per questa ragione, ogni macchia, eruzione cutanea, secchezza, fastidio, o prurito di una certa importanza che si presentino per la prima volta senza che ne sia nota la causa dovrebbero essere sottoposti all’attenzione del medico e, se necessario, trattati nel modo che sarà indicato. Una visita medica di pochi minuti permette di avviare precocemente approfondimenti e terapie che aiutano a evitare evoluzioni sfavorevoli di una malattia seria (come nel caso del melanoma), di soffrire più del necessario (come nel caso del fuoco di Sant’Antonio, di un herpes cutaneo o di una verruca) o di trasmettere la stessa malattia ad altre persone (come nel caso di micosi contagiose). Ecco i principali segni cutanei che devono indurre a richiedere un consulto.
Nuotare nell’oceano altera il microbioma della pelle, il rischio sono le infezioni
Nuotare nell’oceano altera il microbioma cutaneo e può aumentare la probabilità di infezione, secondo una ricerca presentata ad ASM Microbe 2019, l’incontro annuale della American Society for Microbiology.
«I nostri dati – ha affermato Marisa Chattman Nielsen, studentessa di dottorato presso l’Università della California, Irvine, e autrice principale dello studio – dimostrano per la prima volta che l’esposizione all’acqua oceanica può alterare la diversità e la composizione del microbioma della pelle umana. Abbiamo osservato che, mentre si nuota, i batteri normalmente residenti vengono lavati via mentre i batteri oceanici si depositano sulla pelle».
I ricercatori hanno rilevato i batteri oceanici su tutti i partecipanti allo studio immediatamente dopo la nuotata e l’asciugamento del corpo all’aria, ma anche dopo sei ore e persino dopo un giorno; ci sono state comunque differenze e alcuni hanno acquisito più batteri oceanici di altri o li hanno mantenuti più a lungo.
Non si tratta solo di una notizia curiosa, perché già studi precedenti avevano mostrato associazioni tra nuoto oceanico e infezioni e molte spiagge statunitensi che si affacciano sull’Oceano Pacifico sono bagnate da acque di cattiva qualità, a causa del deflusso delle acque reflue e dell’acqua piovana. Ricerche recenti hanno dimostrato che i cambiamenti nel microbioma possono aumentare la suscettibilità alle infezioni e influenzare gli stati patologici. L’esposizione a queste acque può causare malattie gastrointestinali e respiratorie, infezioni dell’orecchio e della pelle.
La ricerca è stata condotta su nove volontari senza protezione solare, che in precedenza si erano esposti solo sporadicamente alle acque dell’oceano, che non avevano fatto il bagno nelle ultime dodici ore e che non avevano assunto antibiotici nei sei mesi precedenti.
Tra i batteri oceanici rilevati con maggiore frequenza figurano quelli del genere Vibrio; i ricercatori non hanno specificato le specie rinvenute, ma Nielsen ha dichiarato: «molti Vibrio non sono patogeni, ma la nostra ricerca dimostra che le specie patogene potrebbero potenzialmente persistere sulla pelle dopo il nuoto».
La frazione di Vibrio rilevata sulla pelle umana è stata infatti oltre dieci volte superiore rispetto a quella presente nei campioni di acqua oceanica, il che suggerisce una specifica affinità che ne determina l’attaccamento alla pelle umana.
ASM Microbe è il meeting annuale della American Society for Microbiology, che quest’anno si è tenuto dal 20 al 24 giugno a San Francisco, California.
Che cosa fa davvero il sole alla pelle?
di Rosanna Feroldi
Che la tanto amata abbronzatura non sia un segno di salute come a lungo (e forse ancora) è stata percepita dai più, ma soltanto la reazione difensiva della pelle nei confronti del danno inferto dai raggi solari dovrebbe essere ormai chiaro a tutti. Ma quanto siete veramente informati dei rischi che fate correre alla vostra pelle (e alla vostra salute in generale) quando vi esponete ai raggi ultravioletti (UVA e UVB), naturali o artificiali, senza aver preso le indispensabili precauzioni? Testate le vostre conoscenze con questo quiz. Ma, soprattutto, ricordate di usare sempre protezioni solari di alta qualità e adatte al vostro fototipo.
Diagnosticare e trattare le malattie della pelle senza inciderla, nuova tecnologia dal Canada
I ricercatori della University of British Columbia di Vancouver, in Canada, hanno sviluppato un microscopio molto speciale, che ha la capacità potenziale di diagnosticare malattie come il cancro della pelle ed eseguire interventi chirurgici estremamente precisi, il tutto senza incidere l’epidermide.
«La nostra tecnologia – ha spiegato Yimei Huang, uno degli autori dello studio, pubblicato su Science Advances – ci permette di scansionare rapidamente i tessuti e, quando vediamo una struttura cellulare sospetta o anomala, possiamo eseguire un intervento chirurgico ultra-preciso e trattare selettivamente la struttura indesiderata o malata all’interno del tessuto, senza tagliare la pelle».
Il dispositivo è un tipo di microscopio a eccitazione multifotonica che consente l’imaging di tessuti viventi fino a circa un millimetro di profondità utilizzando un raggio laser infrarosso ultraveloce. Ciò che distingue il microscopio dalla tecnologia precedente è che è in grado non solo di digitalizzare il tessuto vivente, ma anche di trattarlo intensificando il calore prodotto dal laser.
I ricercatori hanno voluto rendere la tecnologia del microscopio multifotone più versatile aumentando allo stesso tempo la sua precisione, riuscendo a identificare quello che accade sotto la pelle da diverse angolazioni.
Quando viene applicato al trattamento di malattie della pelle, il microscopio consente ai medici di individuare la posizione esatta dell’anomalia, diagnosticarla e trattarla immediatamente. Potrebbe essere usato per trattare qualsiasi struttura del corpo che viene raggiunta dalla luce e che richiede un trattamento estremamente preciso, inclusi i nervi o i vasi sanguigni nella pelle, negli occhi, nel cervello o in altre strutture vitali.
«Siamo in grado di modificare il percorso dei vasi sanguigni senza colpire nessuno dei vasi o tessuti circostanti – ha detto Harvey Lui, altro autore dello studio e professore presso il dipartimento di Dermatologia e scienze della pelle presso la University of British Columbia – Per diagnosticare e analizzare malattie come il cancro della pelle, questo potrebbe essere rivoluzionario».
Huang Y, Wu Z, Lui H et al. Precise closure of single blood vessels via multiphoton absorption–based photothermolysis. Sci Adv. 2019 May 15;5(5):eaan9388.
Prendersi cura della pelle a tavola
Contrariamente a quanto vorrebbero far credere i produttori di costosissimi fluidi, elisir e creme idratanti, nutrienti, tonificanti, anti-rughe ecc., la salute e la bellezza della pelle dipendono soltanto in minima parte da ciò che possiamo applicare sulla sua superficie e moltissimo da quel che accade all’interno dell’organismo. Per idratarla, bisogna soprattutto bere acqua in abbondanza. Per nutrirla si devono assumere grassi polinsaturi e altri lipidi utili, contenuti in pesce e frutta secca. Per tutelarla dall’invecchiamento, serve il giusto apporto di vitamine e sali minerali, di cui abbondano frutta e verdura fresche. Ecco un elenco degli alimenti da assumere ogni giorno per curare la pelle “da dentro”.
Sfregare la pelle aumenta il rischio di allergie alimentari
La logica vorrebbe che a scatenare le allergie alimentari fosse la semplice ingestione di un cibo contenente sostanze (di solito, proteine, peptidi o particolari zuccheri) verso le quali il sistema immunitario individuale reagisce in modo anomalo, riconoscendole come potenzialmente pericolose e attivando tutta una serie di meccanismi di difesa per cercare di eliminarle dall’organismo o, quanto meno, di neutralizzarne l’azione (in realtà, di per sé del tutto innocua).
In effetti, quando un alimento verso il quale si è allergici viene ingerito, il sistema immunitario dà il via a processi reattivi quali la sintesi dell’istamina (da cui dipendono l’insorgenza di pomfi, chiazze rosse, eruzioni cutanee di vario tipo, gonfiori e prurito in diversi punti del corpo) e la produzione di immunoglobuline E (IgE, che innescano e sostengono la risposta allergica a carico di vari organi e tessuti), fino a innescare, nei casi più severi (fortunatamente rari), una reazione anafilattica, caratterizzata da reazioni cutanee, broncocostrizione, angioedema (soprattutto al volto e alla gola), ipotensione, shock anafilattico con possibile insorgenza di coma, a volte letale.
Uno studio recentemente condotto su modelli animali (nello specifico, topi) ha, tuttavia, indicato che l’allergia alimentare potrebbe essere legata o, quantomeno, essere resa più probabile non soltanto dall’ingestione di determinati cibi, ma anche da sollecitazioni a livello della pelle, come quelle tipiche del grattamento.
In particolare, è stato osservato che, mimando il grattamento attraverso l’applicazione e lo strappo di cerotti dalla pelle dei topolini, è possibile innescare/aumentare la reattività intestinale agli allergeni alimentari da parte degli animali, rendendoli più propensi ad andare incontro ai sintomi tipici già citati dopo l’ingestione di alimenti di per sé del tutto innocui.
All’origine di questo effetto ci sarebbe un collegamento molecolare tra la cute e l’epitelio intestinale: lo sfregamento ripetuto della pelle innescherebbe la liberazione di una sostanza chiamata interleuchina 33 (IL-33) che, insieme all’IL-25 prodotta da particolari cellule dell’epitelio intestinale (tuft cells o “cellule ciuffo”), andrebbe a stimolare un sottogruppo di cellule del sistema immunitario chiamate cellule linfoidi innate di tipo 2 (ILC2). Queste ultime, attraverso la liberazione di IL-4, stimolerebbero altre cellule del sistema immunitario chiamate mastociti che, a loro volta, libererebbero mediatori in grado di aumentare la permeabilità intestinale agli allergeni alimentari e, quindi, il loro assorbimento, con conseguente maggior rischio di determinare reazioni allergiche sistemiche e anafilassi.
Se queste evidenze iniziali fossero confermate nell’uomo, il nuovo meccanismo di comunicazione e sollecitazione allergica individuato potrebbe spiegare perché chi soffre di dermatite atopica (condizione associata a fastidio cutaneo e tendenza al grattamento ripetuto) è più propenso a sviluppare anche allergie alimentari.
Fonte
J-M Leyva-Castillo, C Galand, et al. Mechanical skin injury promotes food anaphylaxis by driving intestinal mast cell expansion. Immunity 2019; doi:10.1016/j.immuni.2019.03.023 (https://www.cell.com/immunity/fulltext/S1074-7613(19)30140-2)
Pelle, trattiamola con cura
La pelle è il nostro organo più grande e la prima linea di difesa del corpo da virus, batteri, sostanze chimiche, inquinamento e fattori ambientali. Svolge funzioni essenziali come regolazione della temperatura e sensazioni corporee, rigenerazione e magazzino di sostanze nutrienti nelle sue cellule che al bisogno migrano nei vasi sanguigni.
Prodotti e trattamenti sono sicuramente utili per mantenerla in buono stato ma quello che davvero ne preserva e supporta la struttura, salute e funzione ottimale sono le vitamine, minerali e altre sostanze nutritive che possiamo fornire attraverso i cibi che consumiamo.
I micronutrienti più importanti per una pelle sana sono antiossidanti che si trovano in frutta, verdura, cacao crudo e ne sono parte oltre a bioflavonoidi, le vitamine A, C, E e minerali come selenio. Ma per la nostra pelle ha anche bisogno di vitamine del gruppo B, zinco, rame, silica per non dimenticare acidi grassi essenziali e fonti di proteine e vitamina D che otteniamo dall’esposizione ai raggi solari (naturalmente non prolungata).
I composti antiossidanti aiutano a ridurre gli effetti dei danni ambientali causati dall’esposizione solare e dall’inquinamento, proteggendo la pelle dai radicali liberi, molecole instabili che possono danneggiare le cellule e accelerare la comparsa di segni di invecchiamento.
Assicuratevi di arricchire la vostra alimentazione con fonti di vitamina A e carotenoidi contenuti in carote, zucca, patate dolci, verdure a foglia verde, peperoni rossi, pomodori, albicocche, mango e pesche. La vitamina A è in grado di rallentare il turnover delle cellule della pelle e aumentare la deposizione di collagene rallentandone l’esaurimento associato all’invecchiamento.
La vitamina C di cui sono ricchi peperoni, kiwi, fragole, arance, papaia, broccoli, pomodori, piselli, cavolo è nota per essere un potente antiossidante che non solo protegge la pelle dai danni dei radicali liberi, ma è anche necessaria per la produzione di collagene, proteina strutturale che insieme ad elastina e cheratina, conferisce alla pelle struttura ed elasticità.
Mandorle, nocciole, semi di girasole, spinaci, avocado, patate dolci, germe di grano e verdure a foglia verde sono invece fonte di vitamina E, altro nutriente essenziale per produrre collagene poiché agisce insieme alla vitamina C per stimolarne la formazione. È anche uno dei principali antiossidanti presenti sulla pelle e protegge le membrane cellulari dai danni derivanti dai raggi UV e dalle tossine ambientali.
E un’altro degli antiossidanti importanti è il selenio, presente in noci del brasile, germe di grano, crusca, lievito di birra, cipolle e broccoli che aiuta a mantenere l’elasticità cutanea.
Cereali integrali, frutta secca, semi oleosi, verdure a foglia verde sono tutte fonti di vitamine del gruppo B, fondamentale nel contrasto dei radicali liberi. La B2 è molto utile in caso di pelle secca, la B3 stimola la sintesi del collagene, contribuendo a mantenere la pelle idratata ed elastica, la B6 regola la produzione di sebo e la B5 e la B8 sono fondamentali per l’idratazione della pelle.
E alcuni dei minerali come zinco, rame e silica sono necessari per il rinnovamento cellulare, la formazione della struttura cutanea e il nutrimento e protezione delle cellule della pelle. Legumi, cereali integrali, cacao, miso, lievito alimentare, broccoli, fagiolini sono fonti di zinco mentre il rame si puo’ trovare in semi di sesamo, girasole, anacardi, funghi, tempeh, ceci, lenticchie, noci, verdure a foglia verde. Banane, avena, porri, fagiolini, grano, riso integrale sono invece fonti di silice.
Uno dei componenti principali delle membrane cellulari sono gli acidi grassi essenziali che le mantengono elastiche e idratate, riducendo secchezza e lasciando la pelle con aspetto più liscio e rimpolpato. Ne sono ricchi semi di chia e lino, noci, verdure a foglia verde, semi di canapa, alghe e oli vegetali. E non dimenticate di includere fonti di proteine vegetali nei vostri pasti come legumi, frutta secca, semi, alghe, verdure a foglia verde e cereali integrali. Le principali proteine strutturali di capelli, pelle e unghie come il collagene, l’elastina e la cheratina contengono tutte diverse combinazioni di aminoacidi e alcune di questi sono essenziali, il che significa che devono essere ottenuti dalla dieta perché il nostro corpo non può autoprodurle.
Tutti questi alimenti fonti di sostanze nutritive per la nostra pelle oltre che essere mangiati con gusto possono essere usati per trattamenti di bellezza fai da te. Potete fare una maschera al viso mescolando polpa di avocado, cacao in polvere e curcuma oppure polpa di papaya, yogurt di cocco e curcuma per idratare, ammorbidire e rendere la pelle luminosa. Create uno scrub per il corpo con avena macinata, olio d’oliva e zucchero o caffè macinato, polvere di cacao e olio di cocco per donare morbidezza. E per la cura dei capelli, massaggiate un paio di cucchiai di olio di cocco o avocado, lasciando in posa durante la notte risciacquando poi al mattino con dello shampoo.
Fonte: Crudostyle
Halloween: alcune precauzioni per proteggere pelle e occhi
La tradizionale festa di Halloween è ormai alle porte. E’ quasi tutto pronto per la notte delle streghe del prossimo 31 ottobre. I vari locali hanno organizzato party e spaventose feste in maschera ed i più piccoli si preparano a bussare ai campanelli al suono di “dolcetto o scherzetto?”. Dietro questa festa però, spaventosa e al tempo stesso divertente, si nascondono non pochi pericoli per la salute del nostro organismo, in modo particolare per la pelle e i nostri occhi.
Attenti agli occhi
Alcuni dei pericoli principali che possono scaturire in seguito ai vari travestimenti bizzarri e maschere estrose, riguarda proprio la salute dei nostri occhi. E’ uso comune infatti, durante questa festa, indossare lenti a contatto colorate e fluorescenti per dare al proprio travestimento un aspetto ancora più inquietante. A tal proposito è molto importante l’appello della Association of Optometrists birtannica che, attraverso i suoi esperti, sottolinea la pericolosità di questi accessori. Molto spesso le lenti a contatto vengono acquistate su internet o nei piccoli negozi di oggettistica e sono di qualità scadenti e per questo pericolose. A questo si aggiunge anche la poca cura che si riserva alle lenti, anche se di buona qualità. Capita infatti di condividerle con altre persone, tenerle per un tempo troppo lungo o addirittura conservarle in acqua di rubinetto: tutte azioni che possono portare a risvolti negativi per i nostri occhi fino anche a causare problemi permanenti alla vista.
“Tratto pazienti con problemi causati dalle lenti tutti gli anni – racconta ad esempio alla Bbc Badrul Hussain, optometrista del Moorfields Eye Hospital – anche bambini sotto i 16 anni. Non conoscere gli elementi basilari dell’uso delle lenti a contatto può facilitare il rischio di sviluppare problemi anche permanenti”.
Un pericolo anche per la pelle
Un altro monito viene da alcune agenzie USA, tra cui la Cdc, che raccomanda di prestare particolare attenzione alla qualità dei cosmetici utilizzati per realizzare i travestimenti. Si consiglia di provare questi prodotti prima su una porzione ridotta della cute per verificare eventuali allergie o qualsiasi altro tipo di fastidio o irritazione. Molto importante inoltre è rimuovere completamente il trucco prima di mettersi a letto.
Un altro pericolo è rappresentato dai costumi stessi, specialmente per i più piccoli. Tutti i travestimenti infatti dovrebbero essere a prova di fuoco e non contenere sostanze coloranti che potrebbero nuocere alla salute. Infine per i bambini che hanno intenzione di bussare alle porte per chiedere dolcetti, è sconsigliato accettare prodotti non confezionati e fatti in casa da sconosciuti ed evitare di mangiare troppi dolci e quindi assumere troppi zuccheri e calorie. “I genitori di bambini molto piccoli inoltre – si legge ancora nel comunicato del Cdc – dovrebbero rimuovere ogni dolcetto a rischio soffocamento, dalle gomme da masticare alle caramelle dure ad eventuali piccoli giochi che potrebbero essere stati messi nei sacchetti”.