L’influenza è una malattia infettiva, causata da un virus. Si presenta con febbre, dolori muscolari e articolari, congestione nasale, cefalea. L’influenza ha un’alta contagiosità, unita alla capacità del virus di mutare da una stagione all’altra. Nelle categorie più fragili, come anziani e pazienti con patologie croniche, come BPCO, cardiopatie e diabete, l’influenza può avere complicanze gravi.
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I segni fisici dell’ansia
Inizia come uno stato mentale ma spesso l’ ansia si accompagna a dei sintomi veri e propri. L’ansia può far alzare l’indice glicemico, esporre più facilmente all’influenza, e perfino avere effetti sul cuore.
Nuova stagione influenzale al via: le raccomandazioni per prevenirla
Prevenire l’influenza per evitare l’ictus cerebrale
Vaccinarsi ogni anno contro l’influenza stagionale permette di evitare sicuri malesseri, giorni di lavoro persi e, soprattutto tra gli anziani e altri soggetti a rischio, complicanze severe e talvolta letali, specie a livello respiratorio (polmoniti) e cardiovascolare. Nuove evidenze aggiungono un’ulteriore ottima ragione per proteggersi per tempo, con il vaccino, dalla più tipica e diffusa malattia da raffreddamento: ridurre il rischio di essere colpiti da ictus cerebrale. Ecco i dettagli di due studi recenti che hanno segnalato questa pericolosa associazione.
Influenza: diffusione e prevenzione. Vaccinarsi è opportuno?
Se avete avuto la fortuna di non esservi ancora ammalati, non è il caso di sfidare ulteriormente la sorte. Meglio pianificare al più presto la vaccinazione antinfluenzale stagionale, per essere pienamente protetti dagli anticorpi specifici contro i virus prima dell’arrivo del Natale, quando il freddo più intenso e i molteplici contatti ravvicinati tipici delle festività aumenteranno notevolmente la diffusione dei virus.
A riguardo, va ricordato che il vaccino antinfluenzale stagionale, acquistabile in farmacia e somministrabile da parte del medico o di un infermiere con un’iniezione sottocute nella parte superiore del braccio o della coscia (del tutto indolore), è vantaggioso per tutti perché è sicuro, sostanzialmente privo di effetti collaterali e in grado di proteggere completamente (o gran parte) dai disagi associati all’influenza e dalle sue complicanze (in particolare, sindromi da distress respiratorio acuto e polmoniti).
Può essere, quindi, assunto in tutta serenità da bambini, adulti, anziani e donne in gravidanza e deve essere usato soprattutto da chi presenta patologie che aumentano il rischio di complicanze (anche con esito infausto) in caso di influenza (cardiopatie, malattie respiratorie croniche, diabete, ecc.), da chi svolge attività lavorative a contatto con il pubblico e/o con persone fragili/a rischio (medici, infermieri, ristoratori, commessi, veterinari ecc.), nonché da persone con mansioni di pubblica utilità (personale delle aziende di trasporto pubblico, forze dell’ordine, pompieri ecc.).
L’influenza di quest’anno vi sembra ancora troppo poco diffusa e non abbastanza severa da giustificare il ricorso al vaccino? Non illudetevi. Questo avvio in sordina, simile quello dell’anno scorso, è dovuto essenzialmente al persistere di temperature ambientali medie un po’ più alte di quelle attese per la stagione. Pochi gradi in più sul termometro costituiscono un significativo freno alla diffusione e all’aggressività dei virus influenzali, che non mancheranno tuttavia di attivarsi in massa all’arrivo dell’inverno vero. Quindi, meglio essere preparati.
L’assunzione del vaccino tutela dai virus influenzali più diffusi in una determinata stagione (ottobre-marzo di ogni anno), ma non da tutte le possibili tipologie di virus respiratorio in circolazione, di norma, fortunatamente, meno dannose per l’orgasnismo. Quindi, anche se vaccinati contro l’influenza, si potrà comunque essere interessati da raffreddore, febbre, mal di testa, ma di gola e tosse, nonché, a volte, da nausea e vomito.
Per ridurre il malessere e guarire in fretta, la cosa più importante è restare a riposo (preferibilmente a letto, se c’è febbre) per dar modo al sistema immunitario di combattere i virus con la massima efficienza. I farmaci antifebbrili e antinfiammatori non steroidei (FANS) possono essere usati per ridurre i sintomi (con parsimonia e rispettando le indicazioni di trattamento presenti sul foglietto illustrativo), se non sussistono controindicazioni specifiche evidenziate dal medico.
Gli antibiotici, invece, in caso di comune influenza o sindromi influenzali vanno evitati perché questi farmaci, oltre a essere del tutto inattivi contro i virus, indeboliscono l’organismo, riducendo la sua capacità di recupero spontaneo. Se insorgeranno complicanze batteriche tali da renderli necessari, sarà il medico a prescriverli, precisando anche quando assumerli, a che dosaggio e per quanto tempo: tutte indicazioni che dovranno essere seguite fedelmente, senza eccezioni.
Fonti
- Ministero della Salute – Influenza (http://www.salute.gov.it/portale/influenza/homeInfluenza.jsp)
- InfluNet – Istituto Superiore di Sanità (https://old.iss.it/site/RMI/influnet/pagine/rapportoInflunet.aspx;
INFLUENZA: in arrivo il picco massimo
Nelle ultime settimane sono più di 7 milioni gli italiani costretti a letto a causa dell’infuenza che, quest’anno, sembra essere davvero molto aggressiva. Come sempre i soggetti più colpiti sono gli anziani, i bambini e tutti i pazienti che soffrono di patologie croniche. I sintomi più diffusi sono febbre, tosse e un senso di spossatezza generale che colpisce tutto l’organismo, costringendo gli ammalati ad un riposo forzato sotto le coperte. Questa ondata di malattia non ha raggiunto ancora il picco massimo (in arrivo per la prossima settimana) ma i suoi numeri hanno già superato quelli registrati lo scorso anno.
Secondo Caterina Rizzo, epidemiologa dell’Istituto Superiore di Sanità, “Questa stagione sta avendo un impatto maggiore. Abbiamo i numeri più alti delle ultime cinque stagioni. Una diffusione maggiore, ma i casi severi sono in linea con le stagioni precedenti. Comunque ci stiamo avvicinando al picco: nell’ultima settimana di dicembre ci sono stati 11 casi su mille abitanti, già nella settimana scorsa ne abbiamo avuti 13,5. Pensiamo che il picco più alto che si è mai registrato è stato di 15 casi su mille, nella stagione 2004-2005. Quindi siamo già ad un livello alto“.
I casi più gravi
Nonostante i numeri dei casi più gravi sian0 in linea con quelli degli anni passati non sono mancati, purtroppo, i decessi. Dall’inizio della sorveglianza (all’incirca verso settembre 2017) sono stati circa 140 i casi più gravi segnalati, con ben 30 decessi di individui sopra i 25 anni. Tra i casi più gravi, inoltre, tre hanno interessato donne in dolce attesa, le quali però fortunatamente sono riuscite a riprendersi non compromettendo la salute dei loro piccoli. Dei 140 pazienti in gravi condizioni, tutti sono stati ricoverati in una Unità di terapia intensiva e/o subintensiva e 79 sono stati intubati.
Come già detto in precedenza i soggetti più a rischio sono senza dubbio i bambini e gli individui over 65, per i quali è raccomandato il vaccino, anche se siamo quasi fuori tempo massimo in quanto il vaccino ha bisogno di circa due settimane di tempo per offrire una protezione ideale.
Come curarsi
Per resistere all’attacco influenzale è fondamentale mettere in campo una importante opera di prevenzione e di cura. Secondo le parole di Claudio Mastroianni, segretario Simit, “È essenziale rimanere a riposo e al caldo, bere, usare antinfiammatori e antipiretici. Gli antibiotici solo nei casi di complicanze batteriche poiché si tratta di una forma virale che può essere curata con terapia sintomatica.” Non occorre recarsi subito in ospedale ma se la febbre alta continua per più di tre giorni è opportuno contattare un medico.
Sette regole da rispettare per evitare l’influenza autunnale
Le dolci giornate estive ci hanno ormai abbandonato. Con l’arrivo dell’autunno, ed il conseguente abbassamento delle temperature accompagnato da piogge sempre più frequenti, aumenta anche il rischio di ammalarsi. Influenza, tosse, raffreddore e mal di gola, sono solo alcuni dei malanni a cui possiamo andare in contro se non siamo attenti ad effettuare una buona opera di prevenzione. Proprio in questo senso sulla rivista Psychology Today, il medico canadese Susan Biali Haas ha pubblicato le sette regole fondamentali per prevenire l’insorgenza dei sintomi influenzali prima citati. Vediamo insieme quali sono.
Le 7 regole per una buona prevenzione
- Il sonno: dormire bene, e per il giusto tempo, è un’ottima soluzione per prevenire l’influenza autunnale. Per gli adulti si consiglia di dormire almeno 7 ore al giorno, in quanto la carenza di sonno provoca un significativo abbassamento delle difese immunitario, esponendo il nostro organismo al rischio di ammalarsi
- Corretta Alimentazione: un’altra regola fondamentale è quella di rispettare un regime alimentare sano ed equilibrato. Non saltare mai la colazione e fare almeno tre pasti completi al giorno che comprendano l’assunzione di frutta e verdura, evitando cibi e bibite che contengono un alto contenuto di zuccheri.
- Sport: l’attività fisica, oltre ai già noti benefici che comporta, è utile anche per la prevenzione dell’influenza. Fare sport infatti riattiva la circolazione del sangue potenziando il nostro sistema immunitario.
- Lavarsi le mani: forse molti di voi già lo sapranno, ma una corretta igiene delle mani può ridurre di molto il rischio di contagio. E’ importante quindi evitare di toccarsi bocca, naso ed occhi se le nostre mani non sono perfettamente pulite.
- Occhio allo stress: un altro fattore da tenere sotto controllo è lo stress. Quando si è stressati infatti, a causa di una vita frenetica e senza riposo, l’organismo mette in circolo una serie di ormoni che indeboliscono il sistema immunitario.
- Ridere: anche se può sembrarvi inconsueto, ma avere rapporti con persone per noi piacevoli, che ci infondono ottimismo, contribuisce a rafforzare le nostre difese immunitarie.
- Evitare il freddo: l’ultima regola, che può sembrare banale, è forse una delle più importanti. Coprirsi bene ed evitare il freddo è fondamentale per non ammalarsi. Un corpo caldo infatti avrà maggiori possibilità di resistere all’attacco di un virus.
Sono questi alcuni dei consigli più importanti per resistere a questa prima ondata di freddo autunnale, per evitare di ammalarsi e ricorrere all’intervento del medico. Una maggiore attenzione al rispetto di queste regole è di grande importanza soprattutto per i bambini, che sono spesso le prima “vittime” dell’influenza autunnale.