Non è un segreto che quando si va avanti nell’età il corpo non funziona nella stessa maniera di sempre. Questo è vero anche per come si reagisce alle medicine. Vediamo quali medicine dovremmo utilizzare con attenzione.
anziani
Come cambia nel tempo il nostro orologio biologico
Normalmente gli adulti dormono da 7 a 9 ore per notte. Dopo i 65 anni possono esserci dei cambiamenti, come dei risvegli precoci. Vediamo quali altri cambiamenti avvengono nel nostro orologio interno e come rimetterlo in riga.
Alimentazione in età avanzata
In Italia circa il 20% della popolazione è costituito da ultra sessantacinquenni. Per conciliare l’aumento della vita media con una buona qualità della vita è necessario seguire una corretta alimentazione. Sono molteplici i fattori che possono peggiorare l’alimentazione e di conseguenza lo stato di nutrizione: solitudine, dieta monotona, problemi di masticazione, invalidità, malattie croniche, depressione e cibi inadeguati.
In entrambi i sessi le modificazioni della composizione corporea richiedono un adeguamento delle quantità di cibo assunto proporzionale alla riduzione del fabbisogno energetico. È sempre più frequente rilevare un inadeguato introito di calcio nelle persone oltre i 70 anni. Negli anziani sani non ci sono indicazioni che prevedono l’eliminazione di particolari alimenti, ma è consigliabile ridurre le porzioni abituali, adeguandole alla situazione personale. Se non si effettua attività motoria l’apporto giornaliero di calorie è intorno alle 1900-2250 calorie per l’uomo nella fascia d’età tra i 60 e i 74 anni ed intorno alle 1700- 1950 calorie per l’uomo nella fascia d’età oltre i 75 anni. Gli alimenti proteici più consigliati sono latte, formaggi, legumi, uova, pesce e carne. È, inoltre, consigliato il consumo di carboidrati complessi come quelli apportati da cereali, pane integrale, legumi. Il consumo di alcol va tenuto sotto controllo, anche per non danneggiare il fegato.
Consigli utili:
- Evitare piatti freddi e precucinati
- Scegliere pesce azzurro
- Scegliere carne bianca, alternandola con formaggi stagionali
- Mangiare uova
- Consumare latte parzialmente scremato e yogurt magro ogni giorno
- Ridurre i grassi
- Utilizzare olio di oliva nella giusta quantità
- Ridurre gli zuccheri semplici
- Consumare spesso legumi
- Evitare cibi ricchi di sale
- Bere prima di avere sete
- Consumare ogni giorno frutta e verdura
È importante, infine, svolgere attività fisica con esercizi aerobici e di resistenza, in quanto favorisce il benessere fisico e psichico.
Fonte: Manuale di dietetica e nutrizione clinica di Franco Contaldo e collaboratori.
Prevenire l’influenza per evitare l’ictus cerebrale
Vaccinarsi ogni anno contro l’influenza stagionale permette di evitare sicuri malesseri, giorni di lavoro persi e, soprattutto tra gli anziani e altri soggetti a rischio, complicanze severe e talvolta letali, specie a livello respiratorio (polmoniti) e cardiovascolare. Nuove evidenze aggiungono un’ulteriore ottima ragione per proteggersi per tempo, con il vaccino, dalla più tipica e diffusa malattia da raffreddamento: ridurre il rischio di essere colpiti da ictus cerebrale. Ecco i dettagli di due studi recenti che hanno segnalato questa pericolosa associazione.
Una buona igiene orale potrebbe aiutare a prevenire l’Alzheimer
Secondo una sorprendente ricerca pubblicata sulla rivista Science Advances, c’è un legame significativo tra il batterio Porphyromonas gingivalis – la causa principale della malattia parodontale – e l’Alzheimer.
Un gruppo di scienziati dell’Università di Louisville, nel Kentucky, ha infatti rilevato la presenza di P. gingivalis nel cervello di persone decedute che avevano sofferto di Alzheimer. I ricercatori hanno anche individuato il Dna del batterio nel fluido spinale e alcuni enzimi tossici che sono prodotti dal microrganismo, i gingipain, nel cervello, dove hanno misurato livelli più elevati di proteina tau e ubiquitina, entrambi legati alla malattia di Alzheimer.
È interessante notare che il cervello di 50 cadaveri utilizzati come controllo, di persone anziane che non soffrivano di Alzheimer, avevano invece livelli bassi di gingipain. Si tratta di un risultato importante, perché è vero che già precedenti studi avevano trovato un’associazione tra P. gingivalis e Alzheimer, ma non era chiaro se la scarsa cura orale fosse solo un effetto collaterale della demenza: sembra ora che sia vero il contrario e che la patologia orale possa favorire lo sviluppo dell’Alzheimer.
Per avere una conferma, il team ha condotto una sperimentazione su topi di laboratorio allo scopo di verificare se P. gingivalis possa entrare nel cervello a seguito di un’infezione orale e hanno scoperto che nell’arco di sei settimane avveniva proprio questo passaggio; hanno inoltre osservato cellule nervose morenti e alti livelli di proteina beta-amiloide, segno distintivo del morbo di Alzheimer.
Lo studio non dimostra che il batterio causa l’Alzheimer, ma che è un fattore che probabilmente contribuisce allo sviluppo della malattia.
«Sappiamo che malattie come l’Alzheimer sono complesse e hanno diverse cause, ma forti prove genetiche indicano che fattori diversi dalle infezioni batteriche sono fondamentali per lo sviluppo dell’Alzheimer; quindi queste nuove scoperte devono essere valutate nel contesto delle conoscenze esistenti» ha commentato David Reynolds, direttore scientifico di Alzheimer’s Research UK.
I ricercatori americani sono persino riusciti a trovare un modo per uccidere P. gingivalis nel cervello dei topi; hanno usato un composto che ha come bersaglio gli enzimi gingipain, per eliminarli con successo, ridurre la neurodegenerazione e la formazione di proteina beta-amiloide.
Negli uomini anziani, l’iperglicemia aumenta il rischio di fratture
Secondo i ricercatori giapponesi, gli uomini anziani con iperglicemia hanno un rischio elevato di frattura da osteoporosi.
In un articolo pubblicato sul sito online della rivista Bone, Masayuki Iki della Facoltà di Medicina dell’Università di Kindai, a Osaka, ha riportato i risultati di uno studio condotto su un ampio campione di anziani residenti in comunità, in cui coloro che erano affetti da diabete mellito di tipo 2 hanno evidenziato una maggiore probabilità di incorrere in fratture rispetto ai loro coetanei sani.
Masayuki e i suoi colleghi hanno arruolato uomini dai 65 anni in su e li hanno seguiti con controlli regolari per cinque anni. Dopo aver escluso quelli con una storia di diabete di tipo 1 e chi era stato in terapia con tiazolidinedione, un farmaco antidiabetico, il team ha analizzato i dati relativi a 1.951 soggetti: di questi, 200 presentavano diabete di tipo 2 diagnosticato all’inizio della sperimentazione.
La frattura osteoporotica è stata definita come una frattura confermata radiograficamente e occorsa in qualsiasi sito scheletrico a eccezione della testa, delle dita, della parte inferiore della coscia e del piede, e che si è verificata in assenza dell’applicazione di una forza esterna che possa aver determinato il trauma.
Rispetto ai partecipanti che avevano valori di glicemia nella norma, quelli con iperglicemia tale da configurare la presenza di diabete (emoglobina glicata pari o superiore al 6,5%) hanno avuto un rischio di frattura osteoporotica significativamente più elevato, con un rapporto di rischio che è rimasto a 2,76 (quindi quasi triplicato) anche dopo l’esclusione di fattori confondenti come l’utilizzo di insulina.
Un rischio elevato di frattura osteoporotica della colonna vertebrale, dell’anca, dell’omero prossimale o del radio distale è stato osservato anche nei partecipanti che rientravano in una categoria pre-diabetica (con emoglobina glicata pari o superiore al 5,7% ma inferiore al 6,5%).
A differenza di quanto riscontrato in studi precedenti, la relazione tra livelli glicemici elevati e fratture è apparsa di tipo lineare: al crescere dei primi, il rischio di frattura è aumentato in maniera direttamente proporzionale.
Forza, vitalità… vitamine?
Esercizio fisico, dieta adeguata, e le vitamine giuste possono veramente aiutare ad avere una vita più sana e duratura. Ma come assumere le vitamine in modo da trarne i maggiori benefici? Ecco a voi una guida dettagliata per il mantenimento della vostra vitalità.