Fonte: Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – LILT (www.lilt.it/oldportal/pubblicazioneea2c.html?id=541&area=1160)
Fonte: Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – LILT (www.lilt.it/oldportal/pubblicazioneea2c.html?id=541&area=1160)
Siccome i casi di melanoma sono in continuo aumento, ormai da qualche anno ai cittadini statunitensi viene chiesto di sottoporsi a screening precoce per questo tumore della pelle così pericoloso. Ma alcuni dermatologi si chiedono se lo screening generalizzato di persone senza sintomi abbia comportato una sovradiagnosi, con carichi d’ansia e trattamenti inutili. Un resoconto del dibattito in corso è stato riportato su Medscape, il portale dedicato alla divulgazione medico-scientifica.
Mentre il numero di casi di melanoma diagnosticati negli Stati Uniti è raddoppiato dal 1982 al 2011 e continua a crescere, i tassi di mortalità sono diminuiti solo leggermente. Dal 2007 al 2016, i decessi per melanoma sono scesi del 4% negli adulti fino a 50 anni e del 2% nelle persone di età superiore.
«Il grande aumento dei melanomi diagnosticati dovrebbe essere associato a un forte calo della mortalità – sostiene Ade Adamson, dermatologo e professore presso la University of Texas – ma si tratta di una discussione molto delicata perché siamo portati a credere che lo screening di persone sane e la diagnosi precoce salverà delle vite, indipendentemente dal tipo di cancro».
Secondo Adamson, i progressi tecnologici contribuiscono alle diagnosi eccessive, e porta l’esempio degli strumenti di scansione della pelle che rilevano piccoli cambiamenti che l’occhio non può vedere: ma anche per un esperto è difficile, a volte impossibile, distinguere la lesione maligna di un melanoma da una benigna nelle sue prime fasi. Ne possono derivare danni come diagnosi errate, sovradiagnosi, effetti estetici dovuti alle biopsie ed effetti collaterali associati ai farmaci, oltre all’inevitabile disagio psicologico per i pazienti.
C’è però chi la pensa diversamente. Joel Cohen, portavoce della American Academy of Dermatology, ritiene che la diagnosi precoce sia assolutamente essenziale: «intercettare un melanoma molto piccolo è qualcosa da festeggiare». Del resto, secondo i dati forniti dalla American Society of Clinical Oncology, i tassi di sopravvivenza a cinque anni per le persone il cui melanoma viene rilevato precocemente sono del 92%; invece, se il tumore si è diffuso ad altre parti del corpo, la percentuale scende al 23%.
Tuttavia, gli esperti sono tutti d’accordo su un fatto: la prevenzione è il primo importante passo per evitare il cancro della pelle. L’American Academy of Dermatology esorta tutti a seguire alcuni comportamenti: limitare l’esposizione al sole, specie nelle ore centrali della giornata; indossare indumenti protettivi come cappelli a tesa larga, occhiali da sole, pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe; applicare generosamente una crema solare resistente all’acqua, ad ampio spettro e con fattore di protezione 30 o superiore, anche nei giorni nuvolosi; riapplicare la protezione solare ogni due ore; evitare lettini abbronzanti e far controllare la pelle per individuare macchie nuove o sospette.
Secondo una ricerca condotta dall’Università di Alberta in Canada, bere un bicchiere di vino al giorno equivale ad un’ora di attività fisica. I ricercatori hanno scoperto che il vino rosso contiene una sostanza conosciuta come resveratrolo, attraverso la quale si ottengono benefici simili a quelli ottenuti dopo un’ora di palestra. Non si tratta di abbandonare definitivamente lo sport, ma sfruttare le proprietà dell’uva senza esagerare. Infatti, basta bere un bicchiere di vino rosso al giorno può prevenire malattie cardiache, aumentare la forza muscolare e regolare la circolazione sanguigna.
Pur essendo una delle bevande più antiche al mondo, solo di recente sono stati scoperti i benefici del vino rosso. In passato veniva utilizzato principalmente per divertirsi, rilassarsi ed accompagnare i pasti. Oggi viene utilizzato anche per trattare patologie e disturbi come il diabete, la demenza e l’osteoporosi. Il vino serve anche a regolare i danni provocati dal tabacco ai vasi sanguigni, sia per rilassamento sia per vasodilatazione
Il leader del team di ricerca, Jason Dyck, ha consigliato di bere un bicchiere di vino per accompagnare il pranzo o la cena, senza esagerare con la scusa che fa bene alla salute. Inoltre, gli esperti sottolineano che questo tipo di benefici derivano solo dal vino rosso, che potrebbe diventare un complemento del programma di esercizi.
Il vino rosso si ricava dal mosto di uva scura, che viene raccolta nelle viti durante la vendemmia. L’elaborazione del vino è portata a termine con la macerazione, il mosto, la fermentazione, la filtrazione, la chiarificazione e infine l’imbottigliamento. Esso fa bene alla salute anche perché contiene polifenoli, che provengono dalla buccia e dai semi dell’uva, che proteggono il cuore.
Un’idea potrebbe essere alternare i giorni di palestra con quelli in cui si beve il vino. La ricerca stabilisce, inoltre, che bere un bicchiere di vino tutte le sere e continuare a condurre una vita sedentaria, non aiuta per niente il fisico e l’organismo.
Le dolci giornate estive ci hanno ormai abbandonato. Con l’arrivo dell’autunno, ed il conseguente abbassamento delle temperature accompagnato da piogge sempre più frequenti, aumenta anche il rischio di ammalarsi. Influenza, tosse, raffreddore e mal di gola, sono solo alcuni dei malanni a cui possiamo andare in contro se non siamo attenti ad effettuare una buona opera di prevenzione. Proprio in questo senso sulla rivista Psychology Today, il medico canadese Susan Biali Haas ha pubblicato le sette regole fondamentali per prevenire l’insorgenza dei sintomi influenzali prima citati. Vediamo insieme quali sono.
Sono questi alcuni dei consigli più importanti per resistere a questa prima ondata di freddo autunnale, per evitare di ammalarsi e ricorrere all’intervento del medico. Una maggiore attenzione al rispetto di queste regole è di grande importanza soprattutto per i bambini, che sono spesso le prima “vittime” dell’influenza autunnale.
Non è solo questione di look ma anche di salute e prevenzione per i nostri occhi. Anche essi, d’estate, hanno infatti bisogno di protezione. Proprio come la pelle. Eppure solo il 15% degli italiani utilizza sempre gli occhiali da sole, mentre il 30% li usa raramente. E le categorie più a rischio, rappresentate dalle fasce d’età estreme, sono quelle più esposte: il 60% dei bambini tra i due e i sei anni si dimentica di indossarli, e tra gli anziani questa percentuale è ancora più alta.
Ma perché il sole è uno dei più grandi pericoli per la nostra vista? L’80% delle informazioni che giungono al nostro cervello passano proprio attraverso gli occhi, che sono dunque sempre operativi, in qualunque situazione. Oltre alla lunga durata di esposizione alla luce, però, va precisato che i raggi ultravioletti, così come vale per la pelle, possono danneggiare la retina, il tessuto sensibile dell’occhio, innescando nel tempo processi degenerativi responsabili di un calo dell’acuità visiva nella terza età.
Ecco perché occhiali da sole, cappello e maglietta sono fondamentali per difendersi dai raggi UV, soprattutto in presenza di superfici riflettenti, come per esempio sabbia e acqua al mare, rocce e ghiacciai in alta montagna. Anche i bambini portatori di mezzi correttivi, devono essere dotati di occhiali da sole graduati. E ricordiamo che gli individui con gli occhi chiari sono i più vulnerabili. Il ricorso a lenti certificate preserva dunque la salute dei nostri occhi.
1) Chiedendo consiglio all’ottico, scegliere l’occhiale da sole in base all’utilizzo che se ne deve fare e ai luoghi in cui ci si deve recare. Per esempio se va indossato tutti i giorni, per praticare sport oppure per guidare, se sarà usato in città o in vacanza.
2) Ridurre al minimo l’esposizione al sole dalle 10 del mattino alle 16 del pomeriggio
3) Per i miopi è preferibile il colore marrone delle lenti da sole, mentre per gli ipermetropi è meglio il grigio-verde, con lenti che possono essere sia graduate sia progressive.
4) Ricordarsi di indossare gli occhiali anche all’ombra e anche se il cielo è nuvoloso, per proteggere gli occhi dalla radiazione riflessa.
In ambito medico è davvero fondamentale riuscire ad identificare in tempo una patologia in quanto, se individuata in una fase precoce, aumentano di gran lunga le possibilità di trattamento e quindi di guarigione. E’ proprio questo il compito dello Screening in medicina. Si tratta di una serie di attività organizzate ( più che altro esami medici) rivolte ad un’ampia parte della popolazione allo scopo di individuare precocemente ed in tempi rapidi la presenza di una malattia in persone che, a prima vista, non ne presentano i sintomi.
Ovviamente la patologia individuata attraverso lo Screening deve comunque essere curabile o quantomeno il suo decorso deve essere modificabile in seguito ad una diagnosi precoce. In caso contrario non ci sarebbe nessun vantaggio nell’individuare precocemente una determinata malattia.
Nonostante esistano diverse tipologie di screening in medicina, volti ad individuare differenti patologie che interessano l’essere umano, tutti indistintamente devono rispettare alcune caratteristiche fondamentali ed imprescindibili. In primis devono essere esami altamente sicuri e con un tasso estremamente minimo di effetti collaterali e di rischi per il paziente. Altra caratteristica molto importante riguarda la natura tecnica degli screening, essi infatti non devono essere né troppo complessi da eseguire (per medico e paziente) né fastidiosi e/0 invasivi per chi si sottopone al trattamento. Infine la caratteristica più importante è senza dubbio l’attendibilità. Gli Screening infatti devono essere assolutamente efficienti ed attendibili nell’individuare una patologia ed evitare di rivelare diagnosi errate.
Gli screening sono altamente consigliati per quegli individui che hanno un maggior rischio di sviluppare un malattia (ad esempio per le malattie ereditarie). Per queste persone è opportuno ripetere i controlli ad intervalli di tempo regolari per tutto l’arco di tempo in cui la malattia ha maggiori possibilità di svilupparsi e soprattutto per tutto il periodo in cui un eventuale trattamento medico possa avere i risultati migliori in termini di durata e di qualità. E’ utile inoltre articolarsi in più livelli di approfondimento poiché un eventuale positività ad una patologia non equivale sempre ad una diagnosi certa ma può dare delle ottime indicazioni sugli eventuali controlli successivi (più dettagliati) a cui sottoporsi.
Affinché uno screening sia efficace occorre identificare con precisione la popolazione da analizzare, calcolare con esattezza l’intervallo di tempo da lasciar trascorrere tra uno screening e l’altro ed organizzare gli esami iter-terapeutici in caso di positività ai controlli primari. Solo con un’accurata prevenzione ed un monitoraggio continuo del proprio stato fisico ci si può difendere, o quantomeno si può combattere più efficacemente una patologia potenzialmente pericolosa per la nostra vita.
D’estate, si sa, è tempo di sole, mare e di meritato relax. Le giornate trascorse in spiaggia o in piscina sono una piacevole alternativa alle tante ore di lavoro o di studio trascorse in ufficio e a scuola. Occorre però proteggersi con la dovuta attenzione dai raggi solari, soprattutto nelle ore più calde, in quanto una non corretta esposizione ai raggi UV del sole potrebbe comportare gravi conseguenze per la nostra pelle, molte delle quali davvero dolorose. La più diffusa fra tutte è senza dubbio l’ eritema solare o, come viene più comunemente chiamata, scottatura da sole, dovuta ad una prolungata ed eccessiva esposizione ai raggi solari senza la dovuta protezione per la pelle.
L’eritema è una vera e propria ustione di primo o di secondo grado che solitamente si manifesta dalle 6 alle 12 ore dopo l’esposizione al sole e porta con se: arrossamento della pelle, bolle, vescicole, papule cutanee altamente pruriginose, estrema sensibilità della pelle al tatto e secchezza cutanea.
La prima cosa da fare quando ci si ritrova a combattere un eritema solare è idratare la pelle arrossata con lozioni, creme o latti specifici per avere un’immediata sensazione di sollievo e un’attenuazione del dolore. E’ opportuno poi fare una doccia fredda o applicare una borsa con del ghiaccio (avvolta su un panno morbido di cotone) sulle zone maggiormente interessate e dolorose. E’ utile anche applicare sulla pelle impacchi calmanti ed avvolgere braccia e gambe con dei panni imbevuti di acqua fresca, da sostituire appena il dolore ricomincia a farsi sentire.
Dopo la doccia od un bagno fresco, asciugare delicatamente la pelle con un panno estremamente soffice, in modo da evitare di graffiare od irritare ancor più la cute arrossata, e nutrire la pelle con un olio specifico per le scottature. L’applicazione di creme e altri impacchi idratanti deve essere effettuate per i 7-10 giorni successivi all’eritema solare.
In una condizione come questa è assolutamente sconsigliato continuare ad esporsi al sole nei giorni immediatamente successivi all’eritema. Non bisogna graffiare o grattare con forza la pelle in quanto si rischia di aumentare l’irritazione e di conseguenza anche il dolore, tantomeno bisogna rompere eventuali vescicole o bolle formatesi in seguito all’ustione, per evitare infezioni e complicazioni nella guarigione. Inoltre sarebbe meglio non asciugare la pelle con panni di spugna ruvida (anche se a prima impressione possono rappresentare un aiuto contro il prurito) dato che possono aggravare l’arrossamento.
Per evitare eritemi solari occorre esporsi al sole muniti di una buona quantità di crema solare, da spalmare sulla pelle ogni 2 ore e dopo ogni bagno in acqua. Evitare di esporsi ai raggi solari dalle ore 10.00 alle ore 15.00: in queste ore, il rischio di eritema solare è maggiore. Inoltre è sconsigliato, soprattutto per i più piccoli, evitare l’esposizione diretta al sole, ma utilizzare bandane, cappellini ed occhiali.
OSTEOPATI
AGOPUNTORI,MEDICINA OMEOPATICA,MEDICINA TRADIZIONALE CINESE
DENTISTI
IGIENISTA DENTALE, NATUROPATIA
NEUROCHIRURGHI
Medici di Base, Terapeuta
Ginecologi, Medici di Base, Medici Estetici
Geriatria, Medico Certificatore, Medici di Base
Terapisti del Dolore, Medici di Base, Terapeuta
Agopuntori, Medicina Omeopatica, Medici di Base
CULTURA E SALUTE
|
AGGIORNAMENTI
|
PERCORSI
|