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Obesità: l’Ocse ne quantifica i costi, molto pesanti anche per l’Italia

obesità
Le malattie legate all’obesità causeranno più di 90 milioni di vittime nei paesi dell’Ocse nei prossimi trent’anni, con un’aspettativa di vita ridotta di quasi tre anni; anche dal punto di vista economico, le conseguenze saranno rilevanti, con una riduzione del Pil del 3,3% e con circa 360 dollari medi all’anno che graveranno sui bilanci di ciascun cittadino. Le cifre sono state fornite dall’Ocse stessa, in un rapporto che delinea un panorama molto preoccupante anche per l’Italia.
Anche se la prevalenza dell’obesità nel nostro Paese è inferiore rispetto alla maggior parte di quelli aderenti all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il suo impatto è notevole. Gli italiani vivono mediamente 2,7 anni in meno a causa del sovrappeso, che è responsabile del 9,0% della spesa sanitaria, al di sopra della media degli altri Paesi. Se riuscissimo a cambiare il nostro regime alimentare, con una riduzione del 20% dell’assunzione di zucchero, sale, calorie e grassi saturi, potremmo prevenire 688 mila malattie non trasmissibili entro il 2050, risparmiare 278 milioni di euro all’anno in costi sanitari e aumentare l’occupazione e la produttività di un’entità corrispondente all’equivalente di 18 mila lavoratori a tempo pieno.
L’Ocse sollecita le autorità a intraprendere azioni di sanità pubblica per promuovere stili di vita più sani, che hanno un impatto positivo sulla popolazione e sono un ottimo investimento: in media, per ogni euro investito, ne vengono restituiti fino a sei in benefici economici. E, per l’Italia, è particolarmente importante volgere lo sguardo al futuro e pensare in termini di prevenzione, dato che siamo ormai il quattro Paese al mondo per obesità infantile, dimostrazione evidente del progressivo diffondersi di abitudini e stili di vita poco salutari.
« I bambini – dichiarano gli esperti dell’Ocse – pagano un prezzo elevato per l’obesità: vanno meno bene a scuola e, quando crescono, hanno meno probabilità di completare l’istruzione superiore; mostrano anche una minore soddisfazione per la vita e sono tre volte più spesso vittima di bullismo, il che a sua volta può contribuire a ridurre le prestazioni scolastiche».
Frequentemente, inoltre, la condizione di obesità o sovrappeso dei bambini si manterrà anche nell’età adulta, con un rischio maggiore di malattie croniche, come il diabete, e una ridotta aspettativa di vita. Nell’Unione europea, le donne e gli uomini con il reddito più basso hanno rispettivamente il 90% e il 50% in più di probabilità di essere obesi, rispetto a quelli con i redditi più alti, rafforzando le disuguaglianze. Nell’accesso al lavoro, gli individui con almeno una malattia cronica associata al sovrappeso risultano penalizzati e, quando un lavoro ce l’hanno, risultano più spesso assenti e sono meno produttivi.
Fonte:
OECD. The Heavy Burden of Obesity. The Economics of Prevention. Published on October 10, 2019

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