Ormai da oltre un ventennio i cardiologi hanno messo a punto algoritmi per calcolare il rischio cardiovascolare, ossia la probabilità che una persona possa essere vittima di un infarto cardiaco o di un ictus cerebrale nei 5-10 anni successivi e pianificare, in base all’esito, strategie preventive e terapeutiche finalizzate a ridurla al minimo.
Di pari passo con il miglioramento delle conoscenze, gli algoritmi sono stati periodicamente rivisti e perfezionati per rendere la stima del rischio sempre più precisa, ma finora il sistema di calcolo utilizzato era sostanzialmente univoco e condiviso a livello internazionale. Al più, era previsto l’utilizzo di parametri un po’ diversi in Europa e negli Stati Uniti, in considerazione delle differenti caratteristiche medie della popolazione e dei diversi approcci preventivi.
Sulla scorta degli insegnamenti della medicina personalizzata, oggi si è compreso che per valutare correttamente il rischio cardiovascolare e ottimizzare le indicazioni di stile di vita e le terapie farmacologiche è cruciale impiegare calcolatori differenti nelle diverse categorie di pazienti, tenendo conto dell’età (in particolare, superiore o inferiore a 70 anni), della presenza di diabete di tipo 2 (malattia che moltiplica di 2-4 volte il rischio di malattie cardiovascolari rispetto a quello delle persone non affette), di malattie cardiovascolari concomitanti (per esempio, fibrillazione atriale o insufficienza cardiaca) o di una storia di eventi acuti (infarto miocardico o ictus cerebrale/TIA), nonché di ulteriori patologie (come l’artrite reumatoide) e delle terapie necessarie per trattarle, che possono aumentare il rischio cardiovascolare globale.
Per facilitare medici e pazienti nell’accesso e nell’uso corretto di questi algoritmi, un gruppo internazionale di esperti afferenti a diversi Centri clinici e universitari e società scientifiche dell’area cardiovascolare hanno sviluppato U-PREVENT : un sito web liberamente consultabile (in inglese e olandese) da tutte le persone interessate a calcolare il proprio rischio cardiovascolare, quello di un familiare o, nel caso dei medici, dei pazienti seguiti.
Per i pazienti, disporre di un sistema semplice per conoscere il proprio rischio cardiovascolare è importante per capire quando è il caso di rivolgersi al medico ed essere stimolati a seguire fedelmente i suoi consigli preventivi e di trattamento. Ma il sistema U-PREVENT è ancora più utile per i medici, poiché le indicazioni fornite dall’algoritmo sono basate sull’integrazione di tutte le migliori evidenze scientifiche ottenute negli studi clinici ed epidemiologici e permettono di definire per ciascun paziente, su base personalizzata, la strategia migliore per tutelarlo da eventi cardiovascolari.
Oltre che per calcolare il rischio cardiovascolare a 5 o a 10 anni, U-PREVENT può essere sfruttato per stimare l’effetto preventivo delle principali terapie farmacologiche (in particolare, farmaci antipertensivi, ipocolesterolemizzanti e antitrombotici, nel caso di persone non diabetiche), permettendo così ai medici di valutare quali trattamenti singoli o in combinazione possono proteggere meglio il paziente negli anni successivi e in che misura.
In aggiunta, il sito fornisce fonti della letteratura e materiale educazionale a supporto di una migliore comprensione dei calcolatori, del loro impiego e del loro significato, suddivisi secondo i profili dell’utilizzatore, ossia paziente, medico o ricercatore. Se a usare spontaneamente U-PREVENT è il paziente e il risultato evidenzia un rischio cardiovascolare non trascurabile, il consiglio è di rivolgersi sempre al medico di fiducia per un’interpretazione competente dell’esito e gli eventuali approfondimenti del caso.
Fonte
Rossello X et al. Risk prediction tools in cardiovascular disease prevention. Eur J Prev Cardiol 2019; doi:10.1177/2047487319846715 (https://www.escardio.org/The-ESC/Press-Office/Press-releases/Predicting-how-long-you-can-live-in-good-health)