Una classica richiesta che i genitori formulano al pediatra in questo periodo è se ci sia qualche accorgimento per “rimettere in sesto” l’intestino del bambino dopo le feste. In realtà, soprattutto per quanto riguarda il periodo natalizio, va ricordato che non sono soltanto le trasgressioni alimentari a causare disturbi, ma la colpa è anche dei numerosi virus circolanti, che possono perturbare l’apparato digerente, talvolta in reciproca concatenazione
Può anche succedere ad esempio che una classica indigestione, oltre ad arrecare disagio, alteri la flora batterica rendendo l’intestino più vulnerabile nei confronti di eventuali patogeni. Oppure un microrganismo, che inizialmente causa febbre, tosse e altri sintomi respiratori, può favorire anche nausea, vomito, scariche liquide e interferire sui processi digestivi.
Quali sono allora i provvedimenti più indicati per aiutare il bambino a stare meglio? Innanzitutto ricordiamo che i bambini, anche se appaiono voraci e in grado di metabolizzare qualunque pasticcio, non sono meno delicati degli adulti: la differenza sta nel fatto che in questi ultimi i sintomi sono forse più marcati ma tendono a risolversi con maggiore rapidità mentre nei bambini, se si escludono gli attacchi acuti di vomito (liberatorio) o diarrea, i tempi di recupero sono più lenti, come pure più a lungo possono persistere, in maniera subdola, dolori vaghi all’addome, gonfiore o cambiamenti della consistenza e delle caratteristiche fecali.
Per combattere tutti questi sintomi è opportuno innanzitutto seguire un’alimentazione semplice: non necessariamente “in bianco”, ma caratterizzata da piatti poco conditi ed elaborati, come per esempio spaghetti al pomodoro, bistecca o pesce ai ferri, pasta e fagioli, minestrone. Fondamentale è anche un giusto equilibrio tra alimenti animali e vegetali: frutta e verdura non devono mai mancare sulla tavola e se proprio non fossero graditi al bambino ricordiamo che, se pure con una perdita delle fibre, queste fonti di nutrienti importantissimi possono essere proposte sotto forma di succhi e centrifugati, preparati in casa e consumati al momento.
Attenzione, poi, alle quantità dei pasti consumati nell’arco della giornata. In presenza di disturbi è meglio che siano leggeri e frequenti piuttosto che radi e abbondanti. Un cenno particolare meritano i grassi; il loro introito deve essere moderato non soltanto per una questione calorica ma anche perché queste sostanze rallentano e appesantiscono la digestione.
Infine non dimentichiamo l’importanza dell’attività fisica, che agisce come stimolo favorevole sulla motilità del tubo digerente, e dell’assunzione di preparati probiotici, utili a ripristinare un assetto equilibrato della microflora intestinale.