Su di me
"Partendo dal presupposto che nello studio di un medico non arriva mai la malattia "con le sue gambe", ma piuttosto l'ammalato con tutto il suo vissuto, che rende il sintomo diverso ed altamente individuale, cerco sempre di capire cosa egli mi chiede e quali siano le sue aspettative. Considerando, a mia volta, lo stato patologico come un disequilibrio che inevitabilmente si riflette nell'Unità Psiche-Soma,cerco di mettermi in sintonia con lo stesso e provare, guidandolo con i mezzi a disposizione, verso la risoluzione ove sia possibile, od al miglioramento della propria quaità di vita."