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Climatizzati e rinfrescati Si, congelati No!

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L’aria condizionata è senza ombra di dubbio uno dei più grandi ritrovati tecnici degli ultimi decenni, tra quelli che maggiormente nel mondo hanno influito sulle abitudini sociali e sullo stile di vita, consentendo di poter meglio affrontare il caldo torrido nei paesi più caldi e di rendere possibili a navi, treni , autobus, automobili e aerei di offrire un modo più sano e confortevole in lungo e in largo per il mondo.

Negli ambienti di lavoro ha permesso una permanenza più facile nei luoghi di lavoro e, grazie al benessere dei lavoratori, ha avuto come risultato una migliore resa. Questo anche nelle istituzioni , nelle scuole, nelle università e soprattutto negli ospedali, dove un clima più fresco e accogliente ha reso meno gravosi gli interventi di sala operatoria e più sopportabili i ricoveri e le lunghe degenze.

Insomma sono indiscutibili i benefici reali di poter vivere in ambienti freschi e con livelli di umidità contenuti, che favoriscono una maggiore calma sociale, tenendo a bada i tipici fenomeni di irritabilità e reattività causati da un caldo eccessivo e da ambienti invivibili.

Dal punto di vista delle situazioni di emergenza medica in zone eccessivamente calde o in situazioni di temperatura corporea particolarmente compromessa da ondate di calore sopra la norma, l’aria condizionata può salvare la vita, soprattutto in persone con la salute già minata da malattie pregresse. Quando la temperatura corporea supera i 39 gradi, infatti, si è a rischio di esaurimento da calore , con possibili svenimenti , nausea, crampi, vertigini, ed altri disturbi collegati.

Tuttavia, anche se i benefici dell’aria condizionata sono indiscutibili, nel corso degli ultimi decenni si sono anche evidenziati una serie di svantaggi o di controindicazioni, derivanti da una sempre più larga diffusione del condizionamento degli ambienti e dall’abitudine delle persone ad un uso continuo.
Alcune di queste controindicazioni vanno prese in seria considerazione se non si vuole trasformare una importante risorsa tecnica in un fattore di rischio per la salute.

Il condizionamento totale

Quando in un edificio con ambienti di lavoro e persone (uffici, banche, aziende) ci si affida al solo sistema interno di aria condizionata e climatizzata senza l’utilizzo di una ventilazione usuale di finestre aperte si può configurare una situazione di “ambiente insano”, in cui la scarsa qualità dell’aria può dar luogo a fastidi e sintomi come mal di testa, tosse secca, irritabilità, nausea, difficoltà di concentrazione e affaticamento. I queste situazioni inoltre agenti infettivi come virus e batteri possono più facilmente ristagnare nell’ambiente, e questo in tempi di pandemia può comportare un aumento del rischio di contagio da COVID-19.

Va allora evitato che il circuito di condizionamento sia troppo chiuso , facendo periodiche sospensioni del condizionamento e ricorrendo ad una ventilazione spontanea per rinnovare l’aria negli ambienti interni, oltre a provvedere a cambi periodici dei filtri dei condizionatori.

L’aria condizionata è anche secca

I condizionatori d’aria aspirano l’umidità da un ambiente per rimandarla in circolo una volta raffreddata e deumidificata. L’aria prodotta può diventare troppo secca e danneggiare gli occhi e disidratare la pelle.

Le conseguenze per l’organismo

Irritazione delle narici, tosse, disturbi respiratorii, infiammazione, mal di testa sono i tipici disturbi accusati da quanti abitualmente vivono e lavorano in locali ad aria condizionata, con alcune giornate di acme del disturbo principale (emicrania, raffreddore, tosse).
Si può anche riscontrare un aumento delle allergie ( irritazione nasale, tosse allergica) per effetto di allergeni microbici che si annidano nelle apparecchiature di condizionamento.
Inoltre le persone abituate a vivere in aria condizionata sviluppano una minore tolleranza al calore e sono più facilmente oggetto di affaticamento e disturbi provocati dal clima caldo o torrido. In pratica abituarsi ad una condizione di temperatura artificiale riduce l’adattabilità al mondo esterno .

Le conseguenze per l’ambiente

È noto che il dispendio di energia elettrica, l’aumento di produzione di anidride carbonica e il riciclo dell’aria di ambienti chiusi, le particelle di gas liberati, si traducono in un generale inquinamento dell’aria e in un danno per l’ozono dell’atmosfera.

Dunque, rinfrescare gli ambienti in cui si vive , non solo ricorrendo a sistemi cosi diretti come un impianto di aria condizionata, ma adoperandosi anche per creare condizioni più adatte a temperature più sostenibili, come:

  • Ridurre all’indispensabile le possibili fonti di calore.
  • Utilizzare dei ventilatori da soffitto per rinfrescare e ventilare gli ambienti
  • Se si utilizza un condizionatore regolare la temperatura su valori moderati, evitando di produrre aria fredda, preferendo una ventilazione di aria fresca e leggermente deumidificata.
  • Tenere aperte le finestre di notte per sfruttare la diminuzione della temperatura e rinfrescare la casa, e in particolar modo la stanza in cui si dorme.

Gli esperti infatti consigliano di dormire in una stanza in cui la temperatura sia di circa 20 gradi per assicurarsi una buona qualità del sonno, essendo normale per il corpo raffreddarsi durante le ore del sonno notturno, ed una stanza fresca è ideale per il riposo.

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