Insufficienza renale cronica e alimentazione

Quando si parla di insufficienza renale cronica ci si riferisce al progressivo ridursi della funzione glomerulare, con una ridotta capacità filtrante del rene. Le patologie che favoriscono la comparsa dell’IRC sono ipertensione, diabete e obesità. È necessario il continuo monitoraggio della crasi ematica, del bilancio proteico ed idroelettrolitico e l’equilibrio acido-base e metabolico. Nei pazienti con IRC, soprattutto nelle fasi più avanzate, sono spesso presenti sintomi gastroenterici, che possono provocare anoressia, vomito e nausea. Alcuni aspetti importanti della terapia dietetica sono la restrizione dell’apporto proteico, l’adeguato apporto energetico e il controllo del bilancio idro-ekettrolitico.

Terapia dietetica

L’intervento dietetico svolge un ruolo fondamentale nella terapia conservativa dell’insufficienza renale cronica. Esso ha funzione di:

  • Controllare i livelli di urea
  • Controllare i livelli ematici di fosforo e paratormone
  • Controllare l’equilibrio acido-base
  • Controllare i fattori di rischio cardiovascolare
  • Mantenere un adeguato stato nutrizionale
  • Rallentare la progressione dell’insufficienza renale cronica verso l’uremia terminale

La dieta ipoproteica ha l’obiettivo di controllare la progressione e le complicanze metaboliche e varia a seconda del grado dell’IRC.

Nell’IRC lieve l’alimentazione deve essere indirizzata al controllo dell’ipertensione arteriosa. Nell’IRC moderata la terapia dietetica deve essere rivolta alla riduzione dell’intake proteico a0.8- 0.6 g/kg di peso corporeo. Infine, nell’IRC grave la dieta deve essere rivolta alla riduzione a 0.6 g/kg di peso corporeo ideale.

Fonte: Manuale di dietetica e nutrizione clinica di Franco Contaldo e collaboratori

Insufficienza renale acuta e alimentazione

L’insufficienza renale acuta è una patologia temibile, in quanto insorge rapidamente. Essa può essere classificata in base alla causa in pre-renale, intrinseca renale o post-renale. L’IRA pre-renale è dovuta ad ipoperfusione renale e spesso si identifica con la Necrosi Tubulare Acuta, quella intrinseca si collega a patologie intrinseche del rene e quella post-renale a fattori ostruttivi delle vie escretrici. La diagnosi differenziale è sicuramente importante, in quanto anche il trattamento nutrizionale va trattato in base alla diagnosi.

Terapia nutrizionale

L’intervento nutrizionale ha l’obiettivo di riequilibrare lo squilibrio catabolico e le esigenze energetiche del paziente. Attraverso l’Urea Nitrogen Appearance, che calcola l’escrezione di urea urinaria si distinguono tre livelli di ipercatabolismo:

  • Lieve ipercatabolismo
  • Ipercatabolismo moderato
  • Ipercatabolismo severo

Per quanto riguarda l’alimentazione, essa deve essere introdotta con prudenza, infatti nelle prime 48 ore non viene iniziata perché può avere un effetto nocivo. Si comincia con un apporto pari a circa il 50% di quanto stimato, aumentando in modo graduale nei giorni successivi.

Fonte: Manuale di dietetica e nutrizione di Franco Contaldo e collaboratori

Sempre assetati? Potrebbe dipendere da…

In generale, quasi tutti tendiamo a bere troppo poco, o perché non prestiamo la dovuta attenzione allo stimolo della sete oppure perché posticipiamo la soddisfazione di un bisogno primario per banale “pigrizia”. Ed è un grosso errore, perché il nostro corpo ha bisogno di un regolare apporto di liquidi per funzionare al meglio. A volte, però, ci sono situazioni che rendono la sete così forte e costante da indurre a bere molto più del dovuto. Può capitare occasionalmente dopo un pasto troppo salato o abbondante o quando il clima è molto caldo e secco, ma anche in presenza di diverse malattie, dall’insufficienza renale al diabete. Questi i casi di bocca secca e bisogno di bere persistenti che devono essere posti all’attenzione del medico.

Anemia

L’anemia è la condizione clinica nella quale il tasso di emoglobina è inferiore al terzo percentile rispetto al gruppo di età del paziente.

I sintomi compaiono in relazione alla rapidità dell’esordio, alla gravità dell’anemia e alla patologia di base. Se si tratta di una rapida insorgenza compaiono cefalea, vertigine, tachicardia ed ipotensione posturale. Ad esordio lento invece, compaiono pallore, astenia progressiva, irritabilità e affaticamento.

Gli esami di laboratorio essenziali sono l’esame emocromocitometrico con formula leucocitaria, striscio di sangue periferico, VCM, reticoliti. In caso di traumi o emorragie gastrointestinali è necessario escludere patologie che necessitano di interventi chirurgici. In caso di sintomatologia clinica con insufficienza d’ossigeno è consigliata la terapia trasfusionale immediata.

Un ‘altra situazione d’urgenza è l’insufficienza renale in corso di emolisi intravascolare massiva. I sintomi sono: dolori alle logge lombari, emoglobinuria e progressiva oliguria e anuria. La terapia in questi casi richiede iperidratazione per via endovenosa e furosemine.

Fonte: Emergenze Mediche in Pediatria di Mediserve a cura di Maurizio Vanelli

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