Negli ultimi decenni, lo yoga ha praticamente conquistato il mondo occidentale, proponendosi in molte varianti e promettendo, a seconda dei casi, di rilassare e alleviare lo stress, favorire l’equilibrio psicofisico, aiutare ad affrontare in modo più sereno gli eventi della vita e dormire meglio, mantenere le articolazioni più mobili e i muscoli in forma. Il tutto, senza fare grandi sforzi. Un vero toccasana che, di norma, premia chi lo pratica con convinzione, in modo assiduo. Se siete curiosi di provare, prima di iscrivervi a un corso vero e proprio, potete cimentarvi in questi semplici esercizi adatti a tutti (o quasi).
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Dodici valide ragioni per praticare yoga
C’è chi lo fa per rilassarsi dopo il lavoro o per imparare a reagire meglio allo stress, chi per mantenere tonici i muscoli e flessibili le articolazioni senza troppo sforzo. C’è chi lo fa per migliorare l’equilibrio e il controllo della postura e chi, semplicemente, perché gli piace. Man mano che la sua pratica si è diffusa e le varianti proposte si sono diversificate, le ragioni per praticare lo yoga si sono moltiplicate e non è più neppure necessario condividerne i principi filosofici che lo sostengono per trarne i molti effetti benefici che può avere su corpo e mente. State pensando di provare anche voi? Ecco alcuni buoni motiviper munirvi di materassino e tradurre in pratica le intenzioni.
L’aiuto che viene dallo Yoga migliora la respirazione
Nei nostri studi sperimentali, abbiamo osservato che i soggetti che praticano da tempo lo Yoga tendono facilmente a respirare in modo più lento. Molti praticanti adottano spontaneamente il respiro a tre tempi, che, in inspirazione, mobilita prima il diaframma, poi torace basso e poi quello più alto. Queste persone, quando respirano aria povera di ossigeno, riescono a mantenere una ventilazione relativamente poco aumentata, ma al contempo incamerano una maggiore quantità di ossigeno, a differenza dei non praticanti che devono ventilare molto di più per ottenere lo stesso risultato.
Chi pratica Yoga ha quindi una maggiore efficienza ventilatoria e presenta una riduzione marcata dello stimolo a ventilare indotto dalla carenza di ossigeno. Questo fenomeno lo abbiamo osservato anche nelle popolazioni himalayane, esempio di efficace adattamento alla carenza di ossigeno presente in alta quota, che sembrano adottare spontaneamente questo tipo di respiro a tre tempi. Abbiamo anche osservato che i praticanti di yoga, probabilmente per effetto dell’allenamento, tendono a mantenere nel tempo questa caratteristica.
Una conferma di questo ragionamento giunge dalla nostra osservazione degli alpinisti della recente spedizione per il 50’ anniversario della conquista del K2. I scalatori che hanno raggiunto la vetta senza bisogno di ossigeno, presentavano, prima di iniziare la scalata finale, una ventilazione assai minore di quelli che, invece, non sono giunti in vetta o che, per giungervi, hanno dovuto ricorrere dell’ossigeno.
Le conseguenze pratiche di questi studi potrebbero essere importanti. La pratica yoga produce nel tempo un miglioramento dell’efficienza del respiro, riducendo gli stimoli ventilatori e migliorando il controllo del sistema circolatorio, con una riduzione dell’attività simpatica e un aumento del tono vagale. Nello scompenso cardiaco, per esempio, entrambi questi fattori sono assai importanti. Pare quindi utile affiancare le tecniche di controllo del respiro alla tradizionale terapia farmacologica.
Mindfulness e Yoga: un esercizio per il benessere fisico e mentale
Il concetto di Mindfulness è stato già ampiamente analizzato e trattato in precedenti articoli presenti sul nostro portale. In via generale ci bastrà ricordare in questa sede che la pratica del Mindfulness indica tutta una serie di attività volte al raggiungimento del benessere fisico e mentale. Si tratta di un approccio alla vita in cui vengono messi in primo piano i concetti di attenzione e consapevolezza della propria esistenza, un’analisi mirata ad analizzare tutti i momenti della nostra quotidianeità, evitando distrazioni e pensieri fuorvianti che possano distogliere la nostra attenzione da ciò che stiamo facendo ( sia che si tratti di un vero e proprio esercizio fisico, sia di pratiche più comuni come una passeggiata, un pranzo e persino la respirazione). Uno degli esercizio presenti nel programma Mindfulness, e che riveste un ruolo di grande importantza è certamente lo Yoga.
Lo Yoga e il corpo
Lo Yoga è sicuramente un’attività che nell’ultimo decennio si è largamente diffusa in tutto il mondo e che ha suscitato fin da subito l’interesse di molti individui di qualsiasi fascia di età e sesso. Si tratta di una serie di esercizi fisici che hanno il compito di portare l’individuo ad uno stato di profondo benessere sia fisico che mentale (letteralmente la parola yoga significa appunto unione tra corpo e mente). Per quanto riguarda il primo aspetto, lo Yoga è utilissimo per migliorare l’elasticità dei muscoli e delle articolazioni del nostro organismo, inoltre l’allungamento dei muscoli che si compie nel corso della pratica, abbinato alla respirazione, favorisce l’ossigenazione del corpo, facilitando l’eliminazione delle tossine.
Lo Yoga e la mente
Come detto nel passo precedente, lo yoga è una pratica che ha come obiettivo anche il benessere della nostra mente. Attraverso l’attenzione che è necessario applicare durante lo svolgimento degli esercizi nelle varie posizioni, lo yoga permette di aumentare la concentrazione ed è determinante anche nell’aumento della consapevolezza, elemento importantissimo per interrompere, o per lo meno diminuire, gli effetti di quel circolo vizioso nel quale tutti viviamo e che culmina con lo stress.
Così come nella pratica del Mindfulness, anche nello yoga l’attenzione ricopre un ruolo fondamentale. Durante tutto lo svolgimento degli esercizi infatti occorre prestare attenzione ad ogni singolo movimento del corpo e anche e soprattutto alla respirazione, componente fondamentale dello yoga. Secondo l’approccio Mindfulness l’ideale sarebbe fare dai 20 ai 45 minuti di esercizio al giorno, tutti i giorni, variando le sequenze in modo da coprire l’intera gamma di esercizi nell’arco di una settimana.