Quando si inizia a vedere male da vicino o da lontano in modo persistente oppure si ha la testa pesante o fastidio agli occhi dopo aver letto o usato il computer a lungo, nella maggioranza dei casi alla base c’è un “difetto di rifrazione” (come la miopia, la presbiopia o l’astigmatismo) oppure una sindrome dell’occhio secco non ancora diagnosticati. Se si hanno più di 60 anni, il peggioramento della vista può essere legato alla cataratta o alla degenerazione maculare senile. In tutti i casi, rivolgersi subito all’oculista aiuta a evitare fastidi e complicanze, nonché talvolta a diagnosticare malattie che interessano altri organi o l’intero organismo e che hanno il peggioramento della vista tra i loro sintomi caratteristici. Ecco le più diffuse.
Giorno: 19 Settembre 2019
Emesi in caso di avvelenamento
Nonostante la lavanda gastrica sia innegabilmente utile, ha molte caratteristiche che ricordano un assalto barbaro, per cui è meglio evitare di utilizzare questo metodo con i bambini piccoli. Quando si tratta di questi ultimi solitamente si ricorre all’induzione al vomito, provvedimento molto efficace, a meno che il bambino non sia privo di coscienza.
La stimolazione con le dita è sicuramente il modo più semplice per indurre il vomito di qualcuno, ma spesso si dimostra poco efficace. Altra soluzione, talvolta più efficace è lo sciroppo di ipecacuana, che dato ad un bambino, seguito da un bicchiere d’acqua o succo di arancia, provoca quasi sempre il vomito in circa 20 minuti. Se una dose di 15-30 ml non ha effetto, se ne può somministrare una seconda dose. In questo caso la percentuale di successo sale al 95%, sostituendo nei bambini, l’aspirazione e il lavaggio gastrico.
Molte volte l’ipecacuana viene utilizzato anche negli adulti, nel caso in cui non si possa provvedere alla lavanda gastrica.
Fonte: Vademecum di terapia degli avvelenamenti di Roy Goulding