Con il termine “bronchiectasie” si fa riferimento a una condizione respiratoria che interessa i bronchi e che si caratterizza per la presenza di dilatazioni e degenerazioni del tessuto bronchiale, associate alla presenza di “tappi di muco”.
Le alterazioni bronchiali possono essere diffuse oppure localizzate in una zona ben precisa.
In molti casi, le bronchiectasie si instaurano come esito di una patologia precedente (non sempre facile da identificare) e possono comportare complicanze secondarie, soprattutto di tipo infettivo poiché l’eccesso di muco e la scarsa aerazione dei tessuti promuove la colonizzazione batterica da parte di ceppi patogeni.
Queste nuove infezioni e l’infiammazione associata danneggiano ulteriormente i bronchi e possono innescare un circolo vizioso dagli esiti potenzialmente molto gravi (fino a condizioni di insufficienza respiratoria), se non interrotto precocemente con terapie appropriate.
Le bronchiectasie possono svilupparsi in qualunque persona e in qualunque momento della vita: spesso, i primi danni ai bronchi si instaurano in giovane età, anche se i sintomi possono comparire con un ritardo di anni. Per ragioni non note, le donne tendono a esserne interessate più degli uomini.