ARTICOLI CORRELATI

Thomas H. Davenport. Il mestiere di pensare.

L’obiettivo di Thomas H. Davenport è quello di migliorare le performance e i risultati dei Knowledge Workers. Il lavoro deve essere fonte di soddisfazione, e attraverso la valorizzazione del capitale

Una visione di insieme

Il fitness cognitivo-emotivo risponde alle esigenza di favorire la crescita dei processi cognitivi ed emotivi, alla base della personalità matura. Se non si acquisisce uno stile di vita funzionale, nessun
La dieta nella malattia renale cronica

La dieta nella malattia renale cronica

La finalità della dieta è quella di migliorare la funzionalità renale, evitando che si arrivi ad una condizione di grave “Insufficienza”, evitando anche che nel sangue si riversino elementi come “rifiuti” provenienti dall’alimentazione, non adeguatamente filtrati dal rene.

Il cervello della donna gravida

La concezione biomedica tradizionale della gravidanza prende in esame lo scambio madrebambino in senso unidirezionale, dalla madre al bambino. Le modificazioni biologiche che la medicina registra vanno nella suddetta direzione:

Attacco ischemico transitorio: cosa fare?

L’attacco ischemico transitorio, solitamente, è il campanello d’allarme per l’ictus. un terzo dei TIA si risolve spontaneamente rimanendo un evento confinato, un terzo va incontro a recidiva e un terzo

La memoria nell’ambito lavorativo

Il processo di memorizzazione è alla base della funzionalità della mente, infatti raccogliere dati, selezionarli e associarli tra di loro, per poi riprenderli al momento giusto sono azioni fondamentali per

Malattia di Alzheimer: attenzione a quei farmaci

memoria

Nonostante intense ricerche, le cause della malattia di Alzheimer continuano a essere sostanzialmente sconosciute. Da tempo, si ritiene che soprattutto due fattori proteici, le placche di ß-amiloide e la proteina Tau, siano coinvolti nella sua insorgenza. Ma non tutti i neurologi ne sono convinti e, comunque, resta da capire che cosa determina la formazione di queste sostanze tossiche per le cellule cerebrali e qual è la loro esatta azione.

Indubbiamente, la predisposizione genetica individuale gioca un ruolo importante nel determinare entità e velocità del declino cognitivo, ma studio dopo studio diventa sempre più evidente il contributo negativo di diversi fattori ambientali che possono interferire con la funzionalità e l’integrità delle cellule cerebrali, in modo diretto o indiretto: dalle sostanze assunte con gli alimenti all’inquinamento, da fonti di stress ossidativo ai farmaci.

Proprio riguardo a questi ultimi, un nuovo invito all’attenzione viene da uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Nottingham (Regno Unito) che ha indagato l’impatto sulle prestazioni intellettive e sul loro deterioramento associato all’età dei principi attivi anticolinergici: una classe di medicinali comprendente molecole utilizzate per trattare innumerevoli condizioni cliniche e il cui impiego è molto diffuso tra gli anziani.

Sono anticolinergici, per esempio, l’amitriptilina e la paroxetina (due antidepressivi d’uso comune), alcuni antipsicotici (quetiapina, olanzapina, clorpromazina), antistaminici di prima generazione come prometazina (usati contro allergie e disturbi del sonno), la furosemide (un diuretico indicato in caso di ipertensione, insufficienza cardiaca e altre malattie associate a ritenzione idrica), l’amantadina (per il controllo della malattia di Parkinson), la colchicina (prescritta in caso di attacchi acuti di gotta) e il baclofen (un miorilassante ad azione centrale).

Analizzando le cartelle cliniche di circa 58.800 pazienti con diagnosi di demenza e di 255.600 soggetti senza diagnosi di demenza (tutti di età superiore a 55 anni e inclusi nei registri dei medici di famiglia britannici), i ricercatori hanno evidenziato una correlazione tra assunzione di farmaci anticolinergici come quelli citati e aumento del rischio di sviluppare malattia di Alzheimer.

In particolare, le persone over 55 anni che avevano fatto un uso cronico di questi medicinali per più di tre anni, ai dosaggi maggiori o nelle versioni “più attive”, presentava un rischio di demenza nei 10 anni successivi del 50% superiore a quello di chi non li aveva mai assunti.

Responsabili del più consistente aumento del rischio di malattia di Alzheimer sono risultati essere gli antipsicotici (+70%), gli antimuscarinici usati contro l’incontinenza urinaria (+65%) e gli anti-parkinsoniani (+52%), mentre antidepressivi e antiepilettici sembrano avere un impatto più contenuto, ma comunque non trascurabile (rispettivamente, +30% e +40%), soprattutto alla luce del fatto che, al momento, contro la malattia di Alzheimer non si dispone di terapie efficaci.

Come comportarsi quindi? Naturalmente, se un farmaco anticolinergico è assolutamente necessario per trattare un problema di salute significativo deve essere usato. Ma questa necessità va valutata con cautela, optando per terapie alternative più sicure ogniqualvolta sia possibile e, soprattutto, evitando di somministrare questi medicinali in modo cronico, per diversi anni, se il beneficio che si ottiene è modesto e non tale da giustificare i potenziali rischi per la salute cerebrale.

Fonte
Coupland CAC et al. Anticholinergic Drug Exposure and the Risk of Dementia: A Nested Case-Control Study. JAMA Intern Med 2019; doi:10.1001/jamainternmed.2019.0677 (https://jamanetwork.com/journals/jamainternalmedicine/fullarticle/2736353?widget=personalizedcontent&previousarticle=2736349)

SPECIALISTI IN EVIDENZA

  • Foto del profilo di Dr. Francesca Marceddu
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Anestesisti, Medici di Base

    • Via del Risorgimento 49 - Pirri
    telefono
  • Foto del profilo di Dr. Lucia Catalano
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Ginecologi, Senologi, Medici di Base

    • Via Belluno 1 - Roma
    telefono
  • Foto del profilo di Dott. Domenico Napolitano
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Ginecologi, Medici di Base, Medici Estetici

    • Viale Orazio Flacco 5 - Bari
    telefono
  • Foto del profilo di Dr. Fabio Fabi
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Medici dello Sport, Internista, Medici di Base

    • Via Sarsina 147 - Roma
    telefono
  • Foto del profilo di Dr. Giuseppe Panico
    attivo 3 anni, 10 mesi fa

    Dermatologi, Medici di Base

    • Viale Prassilla 41 - Roma
    telefono

PATOLOGIE CORRELATE

Demenza vascolare senile

La demenza vascolare senile corrisponde a un processo di declino cognitivo che va al di là della fisiologica riduzione delle capacità intellettive associata all’invecchiamento. Nella maggioranza dei casi, la demenza

Depressione post-partum

La depressione post partum è un disturbo dell’umore caratterizzato da sintomi sovrapponibili a quelli della depressione maggiore e che si differenzia da quest’ultima essenzialmente per il fatto di insorgere nella

Sonno e disturbi dell’umore

Disturbi del sonno e disturbi dell’umore sono legati a un doppio filo e si influenzano a vicenda in modo articolato. Decenni di studi e di esperienza clinico-pratica, tanto nell’ambito della
Alcolismo

Alcolismo

L’alcolismo è una vera e propria malattia, per come si presenta, per i disturbi che causa, per i sintomi che procura al paziente. Si usa il termine Alcolismo quando i
La Malattia di Peyronie o del Pene Curvo

Malattia di Peyronie o del pene curvo

La malattia di Peyronie è una patologia derivante da una anomalia del pene dovuta ad un tessuto cicatriziale fibroso che compare sul pene modificandone la forma in erezione, che diventa
L'anorgasmia

Anorgasmia

L’anorgasmia è la sindrome con la quale si indica la difficoltà ad avere orgasmi anche dopo una normale stimolazione sessuale. L’intensità e la frequenza di orgasmi nelle donne sono variabili

Disturbo da attacco di panico

Il disturbo da attacchi di panico è una malattia psichiatrica caratterizzata da episodi di improvvisa e intensa paura, angoscia e sensazione di morte imminente o forte timore per la propria

Bruxismo

Il bruxismo è una condizione in cui si digrignano i denti: può accadere, in maniera inconsapevole, in stato di veglia o, più spesso, durante il sonno. Le persone che stringono

Distonia neurovegetativa

Se si ha la pazienza di intervistare un medico di famiglia il cui ambulatorio è sempre molto affollato, si scoprirà che una buona parte di pazienti sono afflitti da disturbi

Insonnia

L’insonnia è un disturbo del sonno estremamente comune che può interessare persone di tutte le età per ragioni differenti e presentarsi in varie forme e varianti, accomunate dal fatto di
CULTURA E SALUTE
 
AGGIORNAMENTI
 
PERCORSI
 

la tua pubblicità
in esclusiva SU
MY SPECIAL DOCTOR

completa il form e sarai ricontattato da un nostro responsabile