Un nuovo video podcast di My Special Doctor dedicato alla comorbidità Neurologiche nel Diabete
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Un nuovo video podcast di My Special Doctor
a cura della Dott.ssa Nutrizionista Maria Chiara Villa con tanti consigli e indicazioni utili per Adulti e Bambini
Napoli e la Cina sempre più vicine: stavolta grazie alla medicina tradizionale orientale che incontra quella occidentale. Mercoledì 27 novembre è stato siglato un accordo che lega la piattaforma digitale www.myspecialdoctor.it con l’università di Henan per una partnership che si concretizza in una sezione dedicata alla medicina tradizionale cinese e su scambi di risorse che verranno ospitati sulla piattaforma myspecialdoctor, nata a Napoli e ideata da Luigi Martinucci, Giulio Mancino e Massimiliano Ascolillo. La piattaforma ha già stabilito un sodalizio con l’ateneo federiciano sul tema del “risk management in medical practice” e sta sviluppando collaborazioni con istituzioni sanitarie in Campania e nel resto d’Italia.
Nella giornata del 27 Novembre 2024, presso la sede dell’Associazione di Sport e Cultura Cinese “Tuhe” a Napoli, si è tenuto l’evento in streaming nel quale è stata firmata la partnership tra la piattaforma digitale My Special Doctor e l’Università di Medicina Cinese di Henan (HUCM) con lo scopo di incentivare uno studio comparato tra medicina occidentale e orientale.
La piattaforma digitale My Special Doctor si consolida con un nuovo partner, motivata dall’obiettivo comune di divulgare conoscenze e dati scientifici. In questo contesto, l’esperienza editoriale e comunicativa della società si fonde con gli studi accademici e la ricerca scientifica dell’Università cinese, per un continuo aggiornamento culturale e scambio di conoscenze reciproco.
L’accordo di collaborazione con un’organizzazione che vanta 4 campus, 18 scuole e ospedali, oltre 22.000 studenti, e un corpo docente altamente qualificato, si integra perfettamente con la strategia della società.
Grazie a un team selezionato di esperti medici, nutrizionisti e trainers, My Special Doctor contribuisce a diffondere pratiche della medicina tradizionale, come il Taijiquan, il Qigong e il Tuina, a livello internazionale.
Tra i principali centri di ricerca si distinguono quelli sulla farmacologia tradizionale cinese e sull’osteopatia cinese, sull’agopuntura e la moxibustione.
L’iniziativa riflette quindi un’importante innovazione per il panorama medico globale, diventando inoltre un punto di riferimento per le comunità cinesi in tutto il mondo.
“Nel dettaglio”, ha dichiarato Luigi Martinucci, amministratore di My Special Doctor, “la piattaforma metterà a disposizione degli operatori sanitari un ampio numero di account speciali, utilizzabili come ‘Ambulatori Digitali’. Medici e professionisti potranno così prestare consulenze a utenti italiani, cinesi e alle comunità cinesi che necessitano di assistenza e cure mediche.”
Grazie a questa collaborazione, My Special Doctor ha creato un ponte tra due mondi apparentemente lontani ma complementari unendo tecnologia, cultura e medicina.
Recentemente è stato organizzato dal Centro Minerva di Fisioterapia e Riabilitazione e dal Maestro Jia Jingquan dell’Associazione Tuhe di Napoli, un Convegno dal titolo “ il Taijiquan nel trattamento delle Malattie Neurodegenerative – Evidenze scientifiche – Esperienze a confronto”.
Ho avuto modo di partecipare a questo interessante evento sia in qualità di medico che di cultore dell’antica disciplina del Taijiquan e ho pensato di trasmettere ai lettori interessati una sintesi degli interventi inseriti nel programma di questo convegno.
Negli indirizzi di saluto il dott. Oreste Caporale, specialista in Igiene e Medicina Preventiva, ha sottolineato l’importanza della prevenzione attraverso corrette abitudini alimentari e una regolare attività fisica, come ampiamente dimostrato dagli ultimi studi clinici nazionali e internazionali sulla longevità e sulla qualità della vita a lungo termine.
Particolarmente interessante e attuale il collegamento con il prof. Zhu Jianfei, direttore della Scuola di Formazione Internazionale della Università di Medicina Cinese di Henan, che ha ricordato la grande opportunità offerta dagli scambi culturali tra la Scuola di Medicina Tradizionale Cinese dell’Università di Henan e l’Associazione Sportiva Culturale Cinese Italiana Tuhe – attualmente Dipartimento Italiano della Scuola di Formazione Internazionale dell’Università di Henan − finalizzati alla promozione dell’insegnamento, della ricerca e delle cure mediche inclusa la cultura del Taijiquan.
Il professor Alessandro Tessitore, Direttore UOC Neurologia e Centro Parkinson e altri Disordini del Movimento dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Luigi Vanvitelli, ha sottolineato l’importanza dell’attività motoria e dell’esercizio fisico nelle raccomandazioni internazionali per la cura della malattia di Parkinson. Ha annoverato la pratica del Taijiquan tra le terapie alternative e/o complementari, nell’ambito delle attività motorie capaci di influire positivamente sulla qualità di vita delle persone affette da tale patologia.
Il professor Ennio Del Giudice, già docente di Neuropsichiatria Infantile dell’Università Federico II di Napoli, ha illustrato le evidenze scientifiche disponibili circa gli effetti benefici del Taijiquan segnalando come PubMed registri circa 2600 articoli ad esso relativi. Ha quindi analizzato nel dettaglio uno studio pubblicato dal New England Journal of Medicine sull’efficacia di tale disciplina nel migliorare la stabilità posturale nei pazienti affetti da malattia di Parkinson. Ha anche accennato a due recenti articoli pubblicati quest’anno, nei quali si dimostra come, in seguito alla pratica del Taijiquan vi sia nei pazienti una maggiore efficienza cognitiva e un aumento del volume della materia grigia nelle aree cerebrali preposte alla memoria. Infine ha presentato uno studio, diffuso anche dalla BBC, pubblicato sull’organo ufficiale della società britannica di neurologia, che conferma la permanenza per lungo tempo di tutti gli effetti benefici del Taijiquan sui sintomi sia motori che non motori della malattia di Parkinson.
Gli interventi dei dottori Maria Teresa Giamattei, Alberto Battaglini e Maria Valeria Capone, specialisti in Medicina Fisica e Riabilitativa, hanno ribadito la necessità di un programma d’intervento strutturato in maniera integrata con tutto il processo medico-riabilitativo e personalizzato, cioè adattato in modo preciso alle esigenze del singolo paziente.
Il dott. Rosario Savino, Neuropsichiatra Infantile, esperto di Psiconeuroendocrinologia, ha parlato del valore della concezione olistica dell’individuo anche e soprattutto se portatore di una condizione patologica. Ha citato anche uno studio nel quale si dimostra che la pratica del Taijiquan è in grado di produrre un aumento degli oppioidi endogeni riducendo quindi la percezione del dolore che i pazienti con Parkinson sperimentano quotidianamente.
L’incontro si è concluso con l’intervento del Maestro Jia Jingquan insegnante di Taijiquan, Qigong e Tuina. In una prima parte teorica ha spiegato che il Taijiquan include i concetti della antica cultura tradizionale cinese e che dal dicembre 2020 è iscritto nella lista UNESCO del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Nell’antichità il Taijiquan era un’arte marziale per l’autodifesa e il combattimento mentre oggi può essere utilizzato nella gestione olistica di svariate patologie, anche neurodegenerative. Il Maestro Jia Jingquan ha ribadito che il Taijiquan è molto diverso da altre forme di attività motoria − come la ginnastica artistica, la danza o la stessa fisioterapia – ed ha spiegato il motivo per il quale è possibile con la pratica di questa disciplina migliorare la qualità della vita e il benessere psicofisico. Nella seconda parte del suo intervento ha coinvolto i presenti in sala presentando un proprio metodo che, mediante l’impiego di tecniche di Taijiquan e Qigong, consente di ottenere in tempi relativamente brevi risultati efficaci anche in pazienti affetti da malattia di Parkinson. Gli esercizi creati dal Maestro Jia Jingquan, se praticati in maniera regolare e continuativa migliorano sia la coordinazione che l’equilibrio. Inoltre consentono di lavorare sulla concentrazione e sulla capacità di visualizzazione interna del proprio corpo in modo tale da raggiungere gradualmente uno stato di consapevolezza e rilassamento fisico e mentale che, coordinato con la respirazione, favorisce un flusso continuo di energia vitale che attraversa l’intero organismo.
Il Taijiquan può essere quindi coadiuvante nel trattamento, nella prevenzione e nella riabilitazione di una varietà di malattie, comprese quelle neurodegenerative quale il Parkinson, come è stato ampiamente dimostrato negli anni da molti centri di ricerca anche in ambito internazionale.
Dott.ssa Angela Francesca Crisanti
Medico-Chirurgo
Specialista in Pediatria
Perfezionata in Neurologia dell’Età Evolutiva
Dottore di Ricerca in Scienze Pediatriche dell’Università di Bologna
Un nuovo video podcast di My Special Doctor dedicato alla Miopia nel Bambino
Un nuovo video podcast di My Special Doctor dedicato al Diabete Mellito
C’è tempo fino alle 12 del 25 settembre 2024 per la presentazione delle domande per partecipare al Corso di perfezionamento in “Healthcare Risk Management e patient safety”, organizzato dal Dipartimento federiciano di Sanità Pubblica e coordinato dalla professoressa Maria Triassi, il cui obiettivo è elaborare, sperimentare e valutare modelli gestionali innovativi sul rischio clinico e la sicurezza del paziente.
E’ previsto un seminario di presentazione del Corso (aperto a tutti) che si terrà il 17 settembre 2024 alle 14.30 presso l’aula Grande Nord – Edificio 19 dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, in via Pansini, 5.
Il percorso formativo intende trasferire una più ampia ed articolata cultura sul Risk Management aziendale, che consenta di identificare e valutare tutti i fattori di rischio che gravano sulla gestione delle strutture sanitarie con l’obiettivo di coordinare l’analisi, la progettazione e la valutazione di processi e procedure nelle strutture aziendali considerando l’interazione del fattore umano con le altre dimensioni del sistema, favorendo la diffusione delle abilità cognitive, importanti perché in grado di contribuire all’attivazione di performance maggiormente efficaci e sicure.
Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di definire/migliorare/promuovere il sistema di segnalazione, rilevazione ed analisi dei dati relativi agli errori, gestire correttamente gli eventi sentinella e gli eventi avversi anche attraverso adeguate competenze di tipo relazionale e di stile manageriale (leadership, comunicazione, capacità di ascolto), svolgere audit clinici e morbidity and mortality review.
Articolo sul sito del Policlinico:
https://www.unina.it/-/40662550-corso-di-perfezionamento-in-healthcare-risk-management-e-patient-safety-
Bando e modulistica:
https://www.unina.it/-/57805431-pe_sp_healthcare_risk_management_23-24
Un nuovo video podcast di My Special Doctor dedicato alla Malattia di Alzheimer
Dedicato agli utenti
Dedicato ai medici
In un’epoca caratterizzata da ritmi frenetici e stress quotidiano, la ricerca di metodi efficaci per promuovere il benessere e la salute è diventata cruciale. La medicina olistica, che considera l’individuo nella sua interezza – corpo, mente e spirito – ha riscoperto e valorizzato la pratica della meditazione come uno strumento potente per migliorare la qualità della vita. Scopriamo insieme come la meditazione, integrata nella medicina olistica, può trasformare la nostra salute e il nostro benessere.
La meditazione ha origini antichissime, risalenti a migliaia di anni fa, ed è stata praticata in diverse culture e religioni, dal buddismo all’induismo, dal taoismo al cristianesimo. Nonostante le diverse tecniche e approcci, l’essenza della meditazione rimane la stessa: un processo di auto-osservazione e connessione interiore che mira a raggiungere uno stato di consapevolezza e tranquillità.
La medicina olistica è un approccio alla salute che considera l’individuo come un’unità integrata di corpo, mente e spirito. Questa filosofia si basa sull’idea che il benessere complessivo dipenda dall’equilibrio armonioso di tutti questi aspetti. La medicina olistica utilizza una varietà di tecniche terapeutiche, inclusi trattamenti naturali, esercizio fisico, dieta equilibrata, e pratiche di consapevolezza come la meditazione, per promuovere la salute e prevenire le malattie.
La meditazione occupa un posto centrale nella medicina olistica per i suoi molteplici benefici, scientificamente provati, sulla salute fisica e mentale. Vediamo come questa pratica può influenzare positivamente il nostro benessere.
Uno dei benefici più noti della meditazione è la sua capacità di ridurre lo stress e l’ansia. Studi scientifici hanno dimostrato che la meditazione mindfulness, che incoraggia una piena consapevolezza del momento presente, può ridurre significativamente i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Questo porta a una diminuzione delle tensioni muscolari, una migliore qualità del sonno e una maggiore tranquillità mentale.
La pratica regolare della meditazione ha dimostrato di avere effetti positivi sulla salute cardiovascolare. La meditazione aiuta a ridurre la pressione sanguigna e migliora la circolazione, contribuendo a prevenire malattie cardiache e ictus. La riduzione dello stress e dell’ansia, associata alla meditazione, gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute del cuore.
La meditazione può anche rafforzare il sistema immunitario. Ricerche hanno evidenziato che la meditazione aumenta l’attività delle cellule natural killer, che sono cruciali per combattere infezioni e tumori. Inoltre, la riduzione dello stress e l’aumento del benessere generale contribuiscono a una maggiore resistenza alle malattie.
La meditazione influisce positivamente anche sulle funzioni cognitive. Pratiche come la meditazione trascendentale e la mindfulness migliorano la concentrazione, la memoria e la capacità decisionale. Questo accade perché la meditazione aumenta la densità della materia grigia nelle aree del cervello associate all’apprendimento e alla memoria.
La meditazione favorisce un benessere emotivo duraturo. Le pratiche meditative aiutano a sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni, promuovendo la regolazione emotiva e la resilienza. Gli individui che meditano regolarmente riportano una maggiore sensazione di felicità e soddisfazione nella vita quotidiana.
Esistono diverse tecniche di meditazione che possono essere integrate nella pratica della medicina olistica. Ecco alcune delle diverse tecniche di meditazione:
Integrare la meditazione nella propria routine quotidiana non richiede molto tempo o sforzo. Anche solo 10-20 minuti al giorno possono fare una grande differenza. Ecco alcuni consigli pratici per iniziare:
La meditazione, come parte integrante della medicina olistica, offre un approccio completo e naturale al benessere. Integrando corpo, mente e spirito, questa pratica millenaria ci invita a riscoprire l’equilibrio interiore e a vivere una vita più consapevole e soddisfacente. In un mondo dove lo stress e le malattie croniche sono in aumento, la meditazione emerge come uno strumento prezioso per promuovere la salute e la felicità.
Esplorare e abbracciare la meditazione può rappresentare un cambiamento significativo nel nostro approccio alla vita quotidiana. Oltre ai benefici scientificamente provati, la meditazione ci offre l’opportunità di connetterci con noi stessi a un livello più profondo, portando armonia e serenità nelle nostre vite. La diffusione di articoli che promuovono queste pratiche può sensibilizzare il pubblico e incoraggiare un approccio più olistico e consapevole alla salute e al benessere.
By Cinzia Esposito , 2024
Nel contesto frenetico della vita moderna, la ricerca di equilibrio e benessere è diventata una priorità per molti. Tra le varie terapie olistiche che promettono sollievo e guarigione, il massaggio ayurvedico si distingue per la sua profonda connessione con la tradizione e la filosofia antica. Radicato nella medicina ayurvedica indiana, questo massaggio offre non solo rilassamento fisico, ma anche un percorso verso l’armonia mentale e spirituale. Esploriamo insieme le radici, le tecniche e i benefici di questa pratica millenaria.
Le Radici dell’Ayurveda
L’Ayurveda, che significa “scienza della vita”, è un sistema di medicina tradizionale nato in India oltre 5000 anni fa. Basato su testi sacri come i Veda, l’Ayurveda si distingue per il suo approccio olistico alla salute, che integra corpo, mente e spirito. La filosofia ayurvedica sostiene che ogni individuo è unico e che la salute è il risultato di un equilibrio armonioso tra i tre dosha: Vata, Pitta e Kapha.
Tre Dosha (Consapevolezza Dinamica)
– **Vata:** Rappresenta l’elemento aria e spazio. Governa il movimento, inclusi la circolazione sanguigna e il sistema nervoso.
– **Pitta:** Associato all’elemento fuoco, regola il metabolismo, la digestione e la temperatura corporea.
– **Kapha:** Comprende terra e acqua, influenzando la struttura del corpo e la stabilità emotiva.
Gli squilibri tra questi dosha possono causare malattie e disturbi, ed è qui che entra in gioco il massaggio ayurvedico per ristabilire l’armonia.
Tecniche del Massaggio Ayurvedico
Il massaggio ayurvedico non è un trattamento uniforme; varia in base alla costituzione individuale e agli squilibri specifici. Le tecniche principali includono:
L’Abhyanga è il massaggio con oli caldi medicati. Viene eseguito con movimenti lunghi e fluidi, sincronizzati con il respiro. Gli oli utilizzati vengono scelti in base al dosha dominante della persona e possono includere erbe e spezie come curcuma, sandalo e neem.
Benefici dell’Abhyanga:
– Riduce lo stress e promuove il rilassamento profondo.
– Migliora la circolazione sanguigna e linfatica.
– Nutre la pelle e i tessuti, prevenendo l’invecchiamento.
– Favorisce la disintossicazione del corpo.
Lo Shirodhara è una tecnica in cui un flusso continuo di olio medicato viene versato sulla fronte, in particolare sulla zona del “terzo occhio”. Questo trattamento è noto per la sua capacità di calmare la mente e alleviare lo stress profondo.
Benefici dello Shirodhara:
– Allevia l’ansia e la tensione.
– Migliora la qualità del sonno.
– Stimola la funzione cognitiva e la chiarezza mentale.
– Equilibra il sistema nervoso.
Massaggio Pinda Sweda (SPA Italia Wellness)
Il Pinda Sweda utilizza sacchetti di erbe calde per massaggiare il corpo. Questi sacchetti, chiamati bolus, sono riempiti con erbe medicinali e spezie che vengono riscaldate e applicate con pressioni specifiche.
Benefici del Pinda Sweda:
– Riduce i dolori muscolari e articolari.
– Migliora la flessibilità e la mobilità.
– Disintossica e rivitalizza il corpo.
– Promuove la circolazione energetica.
Benefici Generali del Massaggio Ayurvedico
Oltre ai benefici specifici delle varie tecniche, il massaggio ayurvedico offre un’ampia gamma di vantaggi per la salute e il benessere generale:
1. Rilassamento e Riduzione dello Stress: L’uso di oli medicati e le tecniche di massaggio favoriscono un profondo rilassamento fisico e mentale, riducendo i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.
2. Miglioramento della Circolazione: Le manipolazioni migliorano la circolazione sanguigna e linfatica, contribuendo a una migliore ossigenazione e nutrizione dei tessuti.
3. Disintossicazione: Gli oli e le tecniche ayurvediche aiutano a eliminare le tossine accumulate nel corpo, migliorando la funzione renale e epatica.
4. Potenziamento del Sistema Immunitario: Stimolando i punti energetici e migliorando il flusso di energia vitale, il massaggio rafforza le difese immunitarie del corpo.
5. Benessere Psico-fisico: Il massaggio ayurvedico ristabilisce l’equilibrio tra corpo e mente, favorendo una sensazione di benessere globale e migliorando la qualità della vita.
Un’Esperienza Personalizzata
Uno degli aspetti distintivi del massaggio ayurvedico è la sua personalizzazione. Prima di iniziare il trattamento, l’operatore ayurvedico effettua una valutazione approfondita della costituzione e degli squilibri dell’individuo, attraverso un’anamnesi dettagliata e l’osservazione di segni fisici e comportamentali. Questo permette di adattare il trattamento alle esigenze specifiche della persona, garantendo che ogni sessione sia unica e mirata a ristabilire l’equilibrio interiore.
L’Ayurveda non si limita al massaggio; è uno stile di vita che promuove la salute attraverso l’alimentazione, l’esercizio fisico, la meditazione e altre pratiche quotidiane. Integrare il massaggio ayurvedico nella propria routine significa abbracciare una visione olistica del benessere, dove ogni aspetto della vita contribuisce all’equilibrio e alla salute.
Alimentazione
L’alimentazione ayurvedica è basata sulla costituzione individuale e sugli squilibri dei dosha. Una dieta personalizzata aiuta a mantenere l’equilibrio interno e a prevenire le malattie. Ad esempio, una persona con un dosha Vata predominante potrebbe beneficiare di cibi caldi e nutrienti, mentre una con dosha Pitta potrebbe trovare sollievo in alimenti freschi e idratanti.
Esercizio Fisico
L’Ayurveda incoraggia l’attività fisica regolare ma moderata, adattata alle esigenze individuali. Pratiche come lo yoga e il Tai Chi sono particolarmente raccomandate perché favoriscono l’equilibrio tra corpo e mente.
Meditazione e Pratiche di Consapevolezza
La meditazione è un pilastro dell’Ayurveda. Tecniche come la meditazione trascendentale e la mindfulness aiutano a calmare la mente, ridurre lo stress e migliorare la concentrazione. Queste pratiche, integrate con il massaggio ayurvedico, offrono un potente strumento per il benessere globale.
Conclusione
Il massaggio ayurvedico non è solo un trattamento di bellezza o relax, ma una vera e propria terapia olistica che abbraccia la saggezza millenaria dell’Ayurveda. Attraverso tecniche personalizzate e l’uso di oli medicati, questo massaggio offre un percorso verso l’equilibrio e il benessere, influenzando positivamente non solo il corpo, ma anche la mente e lo spirito.
Incorporare il massaggio ayurvedico nella propria routine di benessere può rappresentare una svolta significativa nella qualità della vita. In un mondo sempre più orientato alla produttività e al consumo, riscoprire e valorizzare pratiche antiche come l’Ayurveda ci invita a vivere in armonia con noi stessi e con l’ambiente che ci circonda. Questa tradizione millenaria ci offre strumenti preziosi per affrontare le sfide moderne con un approccio consapevole e integrato, promuovendo una salute duratura e un benessere profondo.
By Cinzia Esposito , 2024
Recentemente ho avuto il piacere di partecipare ad un webinar su: “Taijiquan e malattia di Parkinson” organizzato congiuntamente dalla dr.ssa Anna Michela Vitulano, Presidente dell’Associazione Parkinson Parthenope, dal Prof.Ennio Del Giudice, già Direttore della Scuola di Specializzazione in Neuropsichiatria Infantile dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nonché Presidente dell’Associazione no profit Neapolitan Brain Group e da me: Maestro Jia Jingquan, Ambasciatore per la diffusione internazionale della cultura del Taijiquan.
Dopo gli iniziali indirizzi di saluto c’è stato un interessante intervento del Prof. Alessandro Tessitore, docente di Neurologia presso la Scuola di Medicina dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e Direttore del Centro Malattia di Parkinson e Disturbi del Movimento. Si è ribadito che in letteratura esistono circa 2.500 studi che dimostrano la valenza preventiva/curativa del Taijjiquan in moltissime patologie croniche. Il Prof. Ennio Del Giudice che ha tenuto una relazione sul tema: “Il Tai Ji Quan per le persone con malattia di Parkinson: evidenze dalla letteratura scientifica”, tra i circa 150 lavori riportati su PubMed che riguardano Taijiquan e malattia di Parkinson, ne ha illustrato in particolare uno, pubblicato sulla prestigiosa rivista medica The New England Journal of Medicine, in cui un gruppo di pazienti già in terapia farmacologica ha praticato per un periodo di 3-6 mesi uno specifico programma di Taijiquan conseguendo notevoli miglioramenti in particolare sul tremore, il controllo della postura e dell’equilibrio con riduzione del numero di cadute: è stato anche registrato un beneficio relativo alle funzioni cognitive.
Dopo la relazione del Prof. Del Giudice che, con dovizia di dati, ha illustrato come la pratica di questa antica disciplina agisca beneficamente sulla salute umana, il mio personale intervento ha cercato di spiegare il motivo per il quale si possono ottenere tali risultati.
Il Taijiquan è un’antica disciplina marziale cinese che integra lo sviluppo del carattere e della forma fisica e il confronto personale proprio delle arti marziali generando una attività energetica speciale. Racchiude in sé principi storico filosofici che rimandano al buddismo, al confucianesimo e in larga misura al taoismo. La sintesi di tutto questo si esprime in un movimento di grande bellezza che stimola il senso estetico sia dei praticanti, sia degli osservatori. Tale peculiarità è stata universalmente riconosciuta il 17 dicembre 2020 quando l’UNESCO ha inserito questa arte nella lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Il Taijiquan integra fortemente la coscienza del sé e l’attenzione consapevole con i movimenti corporei (articolazioni, muscoli, organi interni). La pratica fisica con movimenti leggeri, costanti e “a spirale” unita alla respirazione addominale e alla concentrazione mentale sollecita i vari sistemi del corpo. Questa sinergia stimola il transito del sangue e dei liquidi corporei e promuove il potenziamento del Qi (così nella Medicina Tradizionale Cinese viene denominata l’energia vitale) e attiva, in questo modo, le naturali funzioni di autoguarigione. Quando la mente è calma e il corpo è rilassato, il sistema nervoso è in grado di generare impulsi che producono un movimento senza automatismi, costantemente guidato dalla intenzione e dalla consapevolezza del proprio corpo nello spazio: un movimento efficiente, equilibrato e coordinato.
Nello specifico, quando si pratica il Taijiquan , si è costretti a mantenere la mente tranquilla, a respirare in modo naturale, a guardarsi mentalmente dentro e a mantenere il corpo in corretto equilibrio. Dopo aver iniziato l’esercizio, i movimenti dovrebbero essere delicati e lenti, coerenti e coordinati, guidati da una vigile attenzione per mantenere stabile il centro di gravità. Poi si procede per gradi, dal facile al difficile, dal lento al veloce, in modo tale che il corpo possa progressivamente affrontare una gamma completa di esercizi.
Il Taijiquan veniva utilizzato nell’antichità per l’autodifesa e il combattimento. Oggi possiamo utilizzare questo prezioso patrimonio culturale dell’umanità nella gestione olistica di svariate patologie: in particolare, sembra giovarsene il morbo di Parkinson nella misura in cui il Taijiquan è molto diverso da altre forme di attività motoria, come la ginnastica artistica, la danza, la stessa fisioterapia, etc. Poiché il Parkinson è una malattia neurodegenerativa, le caratteristiche proprie del movimento del Taijiquan possono alleviare efficacemente i suoi sintomi: tremori precoci, rigidità degli arti, ipocinesia e anomalie dell’andatura, cadute e problemi cognitivi e comportamentali. Sintomi che possono migliorare in maniera consistente e duratura in tutte le patologie di lieve e media entità, come anche dimostrato da studi rigorosi in ambito statunitense e britannico.
In base alla mia esperienza con persone affette da malattia di Parkinson, ho potuto mettere a punto un metodo che mediante l’impiego di tecniche di Taijiquan e Qigong consente di ottenere, in tempi relativamente brevi, buoni risultati. Con questo approccio, che migliora significativamente coordinazione ed equilibrio lavorando sulla concentrazione-visualizzazione interna, in un tempo ragionevolmente breve si può ridurre il numero delle cadute e l’entità del tremore permettendo quindi al paziente di recuperare una certa autonomia funzionale: autonomia che si riflette anche a livello psicologico con una maggiore autostima.
Alcune tecniche proposte per i pazienti con Parkinson:
Con queste semplici tecniche ripetute più volte, secondo la mia esperienza, si possono ottenere risultati visibili ed evidenti già dopo alcune settimane di pratica. Il tipo di insegnamento è tarato in base allo stato del paziente. Nelle forme lievi, la lezione può essere collettiva, negli stadi più avanzati della malattia, invece, sarà indispensabile una forma di insegnamento individuale.
Credo si possa affermare che la pratica del Taijiquan, in molti casi, consenta di ottenere un netto miglioramento della qualità di vita in particolare nelle persone con disabilità motoria, quali i pazienti con malattia di Parkinson.
Maestro Jia Jingquan
Siamo lieti di annunciare che il Dott. Piercarlo Salari, Responsabile Scientifico di My Special Doctor, ha recentemente contribuito alla partecipazione di un comunicato stampa pubblicato sull’Agenzia DIRE.
Questo aggiunge un valore significativo al lavoro presentato e dimostra l’importanza della collaborazione tra professionisti di spicco nel campo della comunicazione e della ricerca medica.
Qui di seguito, forniamo i riferimenti per la consultazione della pubblicazione, evidenziando l’interesse e l’impegno nella diffusione di informazioni di qualità.
I consigli dei pediatri per Pasqua: cioccolato meglio fondente e tante passeggiate
Nella prima metà della vita, le persone ambiziose si concentrano di solito con determinazione, lavorano instancabilmente, si sacrificano e non si fermano mai. La seconda metà della vita è invece governata da regole diverse: nella mezza età, infatti, molti iniziano a scoprire che il successo diventa sempre più difficile da raggiungere, le ricompense sono meno soddisfacenti e i rapporti familiari potrebbero inaridirsi. E spesso, per reagire, lavorano ancora di più nel tentativo di evitare il declino e negano quei cambiamenti
intellettuali e fisici che stanno diventando sempre più evidenti, finendo per provare rabbia, paura e delusione in un momento della vita che immaginavano sarebbe stato pieno di gioia, soddisfazione e orgoglio. Anche l’autore, Arthur Brooks, che insegna Pratiche di leadership pubblica presso la Harvard Kennedy School e Management presso la Harvard Business School, ha attraversato una fase simile:
al culmine della sua carriera, pur avendo raggiunto tutti gli obiettivi che si era prefissato, non si sentiva appagato e ha intrapreso un percorso per scoprire come convertire le possibili delusioni future in opportunità di crescita personale: il suo obiettivo era vivere una seconda metà della vita più felice e significativa della prima. Dopo aver studiato le biografie di alcune delle persone di maggior successo della storia, aver attinto alle scienze sociali, alla filosofia, alle neuroscienze, alla teologia e alla saggezza orientale, aver intervistato capi di stato ma anche donne e uomini comuni, Brooks ha condensato tutta la sapienza raccolta in un libro in grado di mostrarci concretamente che la felicità è alla portata
di tutti, a tutte le età. Imparando a rifocalizzare le nostre priorità e le nostre abitudini, esplorando la saggezza profonda, il distacco dalle ricompense materiali, la connessione, il servizio nei confronti degli altri e lo sviluppo spirituale, saremo pronti per una vita più consapevole, gratificante e, per sintetizzarlo in una sola parola, felice.
Arthur C. Brooks
La seconda onda
256 pagine
Aboca Edizioni, 2024
Prezzo € 22,00
Un nuovo podcast di My Special Doctor
a cura del Dott. Piercarlo Salari
sul tema della Vaccinazione Antinfluenzale Pediatrica
È un nuovo dispositivo indossabile per il monitoraggio in continuo del glucosio, presentato recentemente al congresso internazionale ATTD (Advanced Technologies & Treatments for Diabetes) svoltosi a Firenze. Il dispositivo combina sensore e trasmettitore ed è indicato per gli individui in trattamento con insulina a partire dai due anni d’età ed è dotato di funzioni innovative per una gestione della terapia sempre più personalizzata e accessibile: misura e invia automaticamente i valori del glucosio wireless a uno smartphone, ricevitore o smartwatch compatibili, eliminando la necessità di pungerei il dito o di effettuare scansioni. Grazie all’app dedicata è possibile visualizzare la direzione dei livelli di glucosio e avvisi personalizzabili segnalano eventuali valori soglia, inserire eventi quali l’assunzione di cibo, l’esercizio fisico e l’insulina e condividere i dati. Può essere indossato sul braccio o sull’addome e, nei bambini di età compresa tra 2 e 6 anni, anche sulla parte superiore dei glutei, garantendo una maggiore discrezione, ed è in grado di resistere anche a contatti prolungati con l’acqua, fino a 24 ore e 2,4 metri di profondità.
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