Se andate in un ristorante, bar, centro commerciale o qualsiasi altra tipologia di negozio, troverete con molta probabiltà da qualche parte un cartello con la scritta “Wifi Free“. Questo accade perchè al giorno d’oggi risulta fondamentale per tutti poter disporre sempre, 24 ore al giorno, di una connessione internet, meglio se illimitata e gratuita come quella offerta dal Wifi. Possedere e poter offrire (nel caso delle attività commerciali o degli hotel) una connessione Wifi è diventato oggi uno standard di qualità molto importante che può influenzare, e di molto, le scelte degli utenti. Anche in casa, inoltre, l’uso del Wifi è aumentato a dismisura nel corso degli anni, di pari passo con lo sviluppo crescente della tecnologia ed il diffondersi di apparecchi sempre connessi alla rete (smartphone, tablet, PC).
Come funziona il Wifi
Tutti lo usano ma pochi sanno realmente come funziona questo tipo di connessione. Il wifi è una tecnologia che, attraverso i relativi dispositivi, permette a terminali di utenza (cellulari, teblet ecc…) di collegarsi tra loro attraverso una rete locale in modalità wireless secondo le specifiche dello standard IEEE 802.11. A sua qvolta questa rete locale si connette ad internet tramite un router e può usufruire di tutti i servizi di connettività che vengono offerti da un ISP (Internet Service Provider, ovvero uno dei tanti operatori telefonici). Chiaramente sono in grado di collegarsi solo quei dispositivi elettronici che sono integrati con le specifiche del protocollo wifi. Tutta questa struttura di interconnessione può funzionare, come ovvio che sia, attraverso onde elettromagnetiche che collegano i vari dispositivi tra di loro e con la rete internet.
Onde elettromagnetiche salute
L’argomento Wifi però ha spesso suscitato non poche controversie legate alla potenziale pericolosità, per la nostra salute, delle ondee elettromagnetiche emesse dal ruoter per permettere ai vari dispositivi di collegarsi ad internet. Molti individui infatti posizionano il ruoter wifi nella stanza meno utilizzata della propria abitazione (vengono evitate cucina e camera da letto) con l’intento di sottoporsi meno possibile agli effetti delle onde elettromagnetiche. Ma quali sono i rischi per la salute ? Molte persone soffrono di una particolare condizione denominata “Ipersensibilità Elettromagnetica“, detta anche EHS. Si tratta di una sorta di intolleranza alle onde elettromagnetiche emesse dai vari dispositivi wifi (e non solo) che causerebbe disturbi come mal di testa, nausea, difficoltà di concentrazione, nervosismo, stanchezza, disturbi del sonno, fino ad arrivare a manifestazioni più importanti quali bruciori, arrossamenti e chiazze sulla pelle, palpitazioni e problemi digestivi.
Il condizionale in questo caso è d’obbligo in quanto si tratta di una patologia non riconosciuta ufficialmente in nessun paese europeo ad eccezione dell’Austria, ma che desta comunque una significativa agitazione e preoccupazione nella popolazione. “Ipersensibilità al Wi-Fi significa semplicemente che un individuo è sensibile a quantità di radiazioni elettromagnetiche inferiori rispetto a quanto accade nella popolazione normale. E il fatto che questa sindrome non sia riconosciuta come malattia – spiega però Maria Grazia Petronio, vice presidente naz. dell’Associazione Isde-Medici per l’ambiente – non deve farci dimenticare le persone che accusano una sintomatologia reale, che chiedono di essere prese in carico e che invece non trovano risposte”
Nessuna prova
Nonostante le varie preoccupazioni però al momento non ci sono prove sufficienti per dimostrare l’effettiva correlazione tra le onde elettromagnetiche emesse dalla tecnologia wifi e lo stato di salute degli individui, come dimostra l’ultimo studio dello Scientific Committee on Emerging and Newly Identified Health Risks (Scenhir) della commissione europea. Stando, infatti, alle parole di Maria Rosaria Scarfi, dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del CNR, non avrebbe senso creare allarmismi; “È vero che il Wi-Fi è una tecnologia relativamente recente, ma sempre di campi elettromagnetici stiamo parlando. E questi si conoscono da tempo. La connessione senza fili a Internet è uno strumento prezioso. In assenza di prove certe, accusarla di rappresentare un pericolo non ha alcun senso”.