Apparato urinario
Non ci sono motivi validi per stimolare un’abbondante diuresi o per utilizzare diuretici, durante la terapia del paziente avvelenato. I metalli pesanti sono in grado di danneggiare i reni ed in questo caso è d’obbligo l’emodialisi o la dialisi peritoneale. Inoltre, per qualsiasi paziente avvelenato deve essere eseguito il bilancio dei liquidi e tenere sotto controllo l’equilibrio elettrolitico.
Sistema nervoso
Gli sforzi per stimolare un paziente in coma dovrebbero essere sempre evitati. Se, però, il sistema nervoso centrale è direttamente stimolato dalla tossina e si presentano convulsioni, è necessario trattare il paziente con iniezioni di diazepan. Se lo stato epilettico continua a persistere, si avrà una condizione di disorientamento e di esaurimento fisico, che può portare anche alla morte.
Temperatura
Un notevole aumento termico è segno di infezione, infatti sono pochi i veleni che presentano caratteristiche di pirogeni. A questo punto è necessario individuare il focus infettivo ed iniziare un trattamento con antibiotico. Ai soggetti in coma, prima di scoprirli, bisognerebbe misurare la temperatura rettale con un termometro in grado di registrare anche le temperature più basse. Se la temperatura è molto bassa è necessario riscaldare il soggetto gradatamente, senza esporlo a sorgenti di calore potenti.
Fonte: Vademecum di terapia degli avvelenamenti di Roy Goulding